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Agricoltura biodinamica: principi e caratteristiche

Se parliamo di agricoltura biodinamica, forse pensiamo sia un modo alternativo per definire quella biologica. Ma se anche tra le due ci siano delle affinità, la prima vanta una serie di principi e caratteristiche precisi che sono estranei alla seconda. In questo articolo discuteremo di origini e metodi legati alla biodynamic farming, rispondendo a curiosità e domande più comuni.

Agricoltura biodinamica: principi e caratteristiche

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Con l’agricoltura biodinamica si fa riferimento ad un metodo di coltivazione specifico, i cui dettami spesso si confondono con quelli del biologico. Ma se la prima ingloba i principi del secondo, vanta anche caratteristiche che questo non ha. E ciò significa tracciare un profilo preciso della biodynamic farming, senza omettere dettagli.

Le domande sulla questione non passano infatti solo dalle già citate differenze tra l’agricoltura biodinamica e la classica biologica. Di fatti anche le origini di questo sistema di colture, i preparati che servono a migliorare il terreno, le certificazioni ufficiali e chi le rende effettive, sono temi piuttosto ricorrenti.

Va anche ricordato che le ispirazioni dietro al concetto di agricoltura biodinamica hanno portato alla nascita di un vero e proprio sistema educativo multidisciplinare. Ne sono traccia le cosiddette scuole Waldorf, che si basano sui principi dello studioso europeo Rudolf Joseph Lorenz Steiner. La paternità dell’antroposofia spetta di fatto a lui.

Ma questo è anche il tasto dolente di tutto il sistema biodinamico, le cui basi olistiche hanno attirato una serie di critiche a proposito della reale efficacia di questi metodi. Il XX secolo è stato pieno di battibecchi culturali su vari fronti e l’agricoltura biodinamica non ha fatto eccezioni.

Agricoltura biodinamica principi
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Chi ha inventato l’agricoltura biodinamica?

L’agricoltura biodinamica si basa sull’ideologia del filosofo austroungarico Rudolf Steiner, chiamata antroposofia e nasce in Europa negli anni 20 del secolo scorso. La maggiore industrializzazione in ambito agricolo e l’introduzione di fertilizzanti sintetici, aveva scosso gli animi degli agricoltori dell’Austria-Ungheria, preoccupati per la degenerazione delle piante coltivate e la perdita di fertilità del bestiame.

Quando è nata l’agricoltura biodinamica?

Come accennato, questo tipo di sistema nasce in Europa negli anni 20 del 1900, periodo che ha dato origine anche al movimento biologico. L’agricoltura biodinamica è la conseguenza fortuita di una serie di conferenze agricole tenute nel 1924 dal filosofo e riformatore sociale Rudolf Steiner.

Lo studioso era stato invitato in una tenuta della Slesia da un gruppo di agricoltori, preoccupati per l’impatto negativo dei fertilizzanti azotati sulla qualità del suolo e sulla salute del bestiame. Il sistema biodinamico puntava a fare una solenne inversione di tendenza, abbandonando il sintetico a vantaggio del naturale.

Il principio era di tornare alle pratiche agricole tradizionali, temperandole con quella che Steiner definiva come la sua scienza olistica. Con un approccio che portava il rigore scientifico nella spiritualità, il filosofo suggerì una serie di pratiche e principi per un’agricoltura sostenibile.

Cosa si intende per agricoltura biodinamica?

L’agricoltura biodinamica si basa sul concetto di azienda agricola come organismo e struttura vivente e autonoma. La si può immaginare come la ricerca di un equilibrio tra il sistema produttivo e il suo ambiente, ossia l’intera Terra. Tra i pilastri biodinamici troviamo la sincronizzazione del calendario lunare e colturale.

Ma anche l’uso di preparati per le colture e il compost a base di piante medicinali, sterco di vacca e quarzo, rinunciando del tutto a elementi chimici da laboratorio. Come per l’agricoltura biologica, anche in questo caso è prevista la rotazione pluriennale delle colture.

Quali sono i principi dell’agricoltura biodinamica?

Le fattorie e gli orti biodinamici si ispirano alla biodiversità degli ecosistemi naturali: il principio è che verdure, erbe aromatiche, fiori, bacche, frutta e animali possono tutti contribuire alla diversità vegetale, amplificando la salute e la resilienza dell’organismo agricolo.

Il sistema biodinamico punta infatti sulla simbiosi tra flora e fauna, in quanto anche la diversità degli animali è vantaggiosa, poiché ogni specie ha un approccio specifico con la terra e una qualità differente del letame. Ed ancora, gli agricoltori e i giardinieri biodinamici scelgono sementi non OGM e razze animali tradizionali.

Le aziende agricole biodinamiche lavorano per generare sementi e scorte animali dall’interno dell’azienda agricola stessa. Ma è interna anche la produzione di compost e fertilizzanti per migliorare la salute del suolo e delle piante. Non è previsto l’uso di pesticidi chimici, sostituiti da alternative organiche, come il tè a base di equiseto contro i funghi.

Gli agricoltori e i giardinieri biodinamici osservano, come accennato, i ritmi e i cicli della terra, del sole, della luna, delle stelle e dei pianeti, perciò il calendario lunare e colturale sono coordinati. Agli animali viene somministrato mangime adatto al loro sistema digestivo, mai a base di sottoprodotti di origine animale. E tutte le specie possono muoversi in spazi aperti, senza restare chiusi in serragli.

Qual è la differenza tra biologico e biodinamico?

Se l’agricoltura biodinamica è sempre biologica, il discorso inverso non è valido, in quanto devono essere garantiti i principi di cui abbiamo parlato, basati su interazioni pianta, terreno e ambiente. Un sistema biodinamico deve inoltre essere certificato da Demeter, che attesta se un’azienda agricola segua o meno i diktat biodinamici.

Cosa sono i preparati biodinamici?

I preparati biodinamici sono prodotti di tipo organico, utili a migliorare la qualità del terreno e la crescita delle piante, senza causare danni all’ambiente circostante. Ad esempio, Horn Manure, BD 500, è ottenuto dal letame fresco di mucche nutrite al pascolo e arricchisce il suolo. Al contrario, Horn Silica, BD 501, con quarzo macinato in modo fine, rafforza le giovani colture.

Chi certifica il biodinamico?

L’etichetta arancione Demeter, che prende il nome da Demetra, la dea greca delle messi, è il logo internazionale utilizzato per i prodotti biodinamici certificati. Fondata nel 1928, Demeter è il primo marchio alimentare e agricolo ecologico al mondo. La certificazione Demeter, valida in oltre 60 paesi, verifica che i prodotti biodinamici soddisfino gli standard internazionali nella produzione e lavorazione di alimenti sostenibili.

 

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