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Cicerchie: proprietà e valori nutrizionali

Le cicerchie costituiscono un legume da (ri)scoprire. Proprietà e valori nutrizionali di tale alimento ricco di benefici ma non privo di controindicazioni.

Cicerchie: proprietà e valori nutrizionali

Fonte immagine: Shutterstock

Le cicerchie, legume poco diffuso in Italia il cui consumo, nella nostra penisola, è legato esclusivamente ad alcune regioni, è un alimento ricco di proprietà ma non privo di importanti controindicazioni che spiegano come mai la cicerchia sia ritenuta pericolosa (seppur potenzialmente).

Protagoniste di ricette tipiche pugliesi e napoletane che vale la pena conoscere, e naturalmente gustare, approfondiamo tutto quello che c’è da sapere sui valori nutrizionali e sui benefici che tale cibo apporta alla salute. Quante cicerchie si possono mangiare? E perché fanno male? Andiamo con ordine.

Cosa sono le cicerchie

La cicerchia è una leguminacea appartenente alla famiglia della Fabaceae. Nota con il nome scientifico di Lathyrus sativus – derivante dal greco antico lathuros che significa “eccitante” e si riferisce alle proprietà afrodisiache dell’alimento – questa pianta è coltivata per il consumo principalmente in Asia (soprattutto India) e in Africa Orientale (Kenya ed Etiopia), come anche in Europa e nel Centro Italia.

La pianta cresce in zone caratterizzate da un clima molto arido e terreno poco fertile. Nella nostra penisola – e non solo – tale pianta risulta interessante anche per gli ecosistemi locali, perché si adatta sui pendii e nei periodi di siccità, consentendo di ridurre l’erosione del suolo e portando al recupero dei campi improduttivi. È uno dei legumi più convenienti e la più grande fonte di proteine vegetali ​​insieme alla soia.

La produzione di cicerchia è presente anche in Italia con alcune eccellenze tipiche della tradizione regionale, certificate dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Si tratta di quelle prodotte nel Lazio, nella Marche, in Molise, in Puglia e in Umbria, che hanno ottenuto la qualifica di “prodotto agroalimentare tradizionale italiano”.

Tali legumi si raccolgono generalmente in piena estate, tra la fine del mese di luglio e l’inizio di agosto. Tuttavia, venendo generalmente essiccate e così commercializzate, è possibile reperirle tutto l’anno.

Così come avviene per ceci, fagioli e non solo, anche queste vengono consumate previa bollitura, ma in acqua bollente e non salata. Che gusto hanno le cicerchie è presto detto: ricordano quello dei ceci, ma in versione più delicata. Ciò fa sì che rappresentino un alimento versatile in cucina.

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Cicerchie, valori nutrizionali

Interessanti sono i valori nutrizionali della cicerchia. Rappresenta un alimento ad elevato apporto energetico, 351 kcal/100 grammi di prodotto. Al suo interno sono presenti alti livelli di vitamine – in particolare del gruppo B, Tiamina, Riboflavina e Niacina (o vitamina PP) – e aminoacidi essenziali.

Oltre che sali minerali quali calcio e fosforo, potassio, ferro e un discreto quantitativo di fibre. Le cicerchie sono povere di grassi, ma diversi acidi grassi insaturi contribuiscono alla quantità totale di lipidi. Gli acidi linolenico, linoleico e y-linolenico sono i più abbondanti.

Così come riportato sul sito dell’Humanitas, 100 gr di cicerchie bollite apportano circa 134 calorie, composte da:

  • 11,5% acqua
  • 6% fibre alimentari
  • 1,5% di grassi
  • 51% carboidrati
  • 28% proteine

La forte presenza di proteine le rende un’ottima fonte naturale di questa sostanza, grazie alla quale contribuisce alla salute dei muscoli e rappresenta un’eccellente sostituta della carne all’interno di diete vegetariane o vegane.

Come altri legumi, i semi di cicerchia sono ricchi di lisina – uno degli otto aminoacidi essenziali – ma poveri di amminoacidi contenenti zolfo.

Benefici e proprietà delle cicerchie

A cosa fanno bene le cicerchie? Dato il loro interessante contenuto di fibre, le cicerchie svolgono un ruolo benefico nei confronti della salute dell’intestino. Inoltre, aumentando il senso di sazietà, possono essere considerate delle buone alleate in fatto di perdita di peso.

Le fibre alimentari, ancora, aiutano ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Regalando grandi benefici al cuore e alle nostre arterie, i quali beneficiano inoltre del potassio in esse contenuto.

Il loro apporto proteico, oltre a renderle un alimento da non far mancare nell’ambito di un’alimentazione vegana o vegetariana, le rende un cibo energetico consigliato sia agli sportivi che agli anziani, nonché nei casi di convalescenza.

Secondo gli esperti, la cicerchia è ricca di potenziale che non sempre viene sfruttato al meglio a causa della presenza di neurotossine. Ma l’alto contenuto proteico nei semi e nelle foglie con una digeribilità pari al 90% circa lo rende un alimento sostenibile per sconfiggere la malnutrizione proteica. Dalla cicerchia deriva inoltre aiuto per la memoria.

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Controindicazioni della cicerchia

Perché le cicerchie fanno male? Esiste un’importante controindicazione legata al consumo di cicerchia, in relazione alla sua tossicità. Tra gli elementi che la compongono vi è anche una neurotossina, nota con il nome di Odap.

Questa è responsabile di un disturbo noto come latirismo: questa patologia causa in chi consuma un eccessivo quantitativo della sostanza problematiche quali paralisi spastica irreversibile alle gambe e disturbi funzionali, come ad esempio incontinenza urinaria.

Alcuni casi di tale malattia sono stati riscontrati in paesi affetti da carestie e nei quali la popolazione si è nutrita per lungo tempo quasi esclusivamente con questo legume. La probabilità di rimanere intossicati dalla cicerchia è molto bassa. Per fare sì che sia praticamente nulla si può ricorrere all’ammollo del legume.

Ammollo della cicerchia

Basta tenerla in ammollo in una ciotola contenente acqua e sale per almeno 24 ore. Dopo l’ammollo, risciacquate e lessare i legumi in una pentola con acqua non salata. Il tempo di cottura della cicerchia, se messo a confronto con quello dei più comuni legumi, è abbastanza lungo.

Inconveniente che si può ovviare ricorrendo alla pentola a pressione. Oppure acquistando le cicerchie precotte. A chi si chieda quante cicerchie si possono mangiare rispondiamo che, in via generale, fanno fede le regole valide per il consumo dei legumi, e quindi 3 o 4 volte alla settimana, magari alternandole con ceci, fagioli, lenticchie e in abbinamento ai cereali integrali.

Cicerchie decorticate

Un cenno particolare meritano le cicerchie decorticate, più pratiche per l’uso in cucina in quanto cuociono in un tempo più breve e ci permettono di portarle in tavola più velocemente in numerosi piatti della cucina regionale italiana. A differenza delle cicerchie non decorticate, possono essere cucinate senza dover essere prima messe in ammollo, il che ne riduce i tempi di preparazione.

Cicerchia, usi in cucina e ricette

I semi della cicerchia vengono consumati come i legumi in genere e utilizzati per realizzare zuppe, burger vegetali, primi piatti e tanto altro. La farina viene utilizzata nella preparazione di diversi tipi di salati, dolci e snack.

Deliziosa è la zuppa umbra di cicerchie, accompagnata da numerose erbe aromatiche e, alle volte, anche da patate e guanciale. Ma anche le sagne e cicerchie molisane, delle tagliatelle condite con un sugo a base di tali legumi, lardo e peperoncino.

Sotto forma di farina sono protagoniste della fracchiata abruzzese, una simil polenta. Ottimo è ancora il ru muocche, polenta condita con cicerchie, aglio e peperoncino. La si gusta diffusamente anche in Toscana, nella tipica zuppa con il farro, o in Puglia, dove si mangia con cipollotti freschi, aglio, pomodori e prezzemolo.

 

Fonti

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