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Pianta di cece: come si coltiva in vaso e in orto

La pianta di cece rappresenta una delle coltivazioni più interessanti per l'orto e il giardino. Non solo perché da questo vegetale si sviluppano i gustosi ceci, dei legumi dalle proprietà utili per l'organismo, ma anche perché la pianta aiuta a rigenerare il terreno. Rilascia infatti nel suolo grandi quantità di azoto, che aiutano così il terreno a diventare più fertile. Ma come si coltiva in vaso e in orto e quali accorgimenti prendere contro parassiti ed eventuali malattie?

Pianta di cece: come si coltiva in vaso e in orto

Coltivare la pianta di cece può rappresentare un’idea interessante per gli appassionati di orto e giardinaggio. Non solo perché da questa varietà erbacea si ricavano gli omonimi ceci, dei legumi ricchi di proprietà nutritive utili al benessere umano, ma anche perché si tratta di una pianta capace di rigenerare i terreni.

Il Cicer arietinum è infatti noto per donare grandi quantità di azoto al suolo, rendendolo così fertile per altre coltivazioni. Ma come si coltiva la pianta di cece, sia in vaso che in orto?

Prima di procedere con la coltivazione, così come di consuetudine, è utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. La crescita della pianta di cece può essere infatti influenzata da diversi fattori relativi al clima e, di conseguenza, potrebbe non essere adatta a tutti i luoghi dello Stivale.

Di seguito, tutte le informazioni utili.

Pianta di cece: cosa è

Pianta dei ceci

La pianta di cece – conosciuta anche con il nome botanico di Cicer arietinum – è una varietà erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Si tratta quindi di un legume, non a caso questa pianta produce gli apprezzatissimi ceci, da secoli utilizzati per l’alimentazione umana e fra gli ingredienti più diffusi all’interno della dieta mediterranea.

L’origine di questo vegetale non è ancora pienamente nota: gli studi hanno permesso di rilevare antiche varietà selvatiche nei Paesi affacciati sul Mediterraneo, in Turchia, in Grecia e in Iraq. La diffusione a scopo alimentare avvenne soprattutto grazie all’Impero Romano e ai suoi fiorenti commerci con l’Oriente.

Come già accennato, la pianta si caratterizza per un portamento erbaceo, di altezza non superiore agli 80 centimetri. Gli steli sono rigogliosi ma sottili e ricoperti da una lieve peluria, mentre le foglie prevedono una forma ellittica e denticolata.

Durante la fase centrale del sui ciclo vitale, in particolare in primavera inoltrata, la pianta di cece produce anche dei piccoli fiori di vari colori: bianco, rosa, rosso e violaceo. Da questi prenderanno poi vita dei semi rotondeggianti, verdi o gialli e commestibili: i famosi ceci che vengono consumati regolarmente per l’alimentazione umana.

Non tutti sanno che la pianta di cece è collegata alla figura di Cicerone che, secondo la tradizione, avrebbe ereditato il nome da un antenato: quest’ultimo, appunto, pare fosse noto per un neo a forma di cece in corrispondenza del naso. Ancora, un’altra curiosità legata a questa pianta è la sua diffusione: si tratta infatti della terza più coltivata al mondo, dopo il fagiolo e la soia.

Proprietà principali dei ceci

Ceci
Fonte: Unsplash / Karyna Panchenko

Come già spiegato, questa pianta è particolarmente famosa per i suoi semi, i ceci. Mediamente calorici – 100 grammi apportano circa 120 calorie – sono ricchi di proteine e amminoacidi ad alto valore biologico. Inoltre, contengono sali minerali indispensabili come potassio, calcio, ferro, magnesio, fosforo, rame e zinco, nonché vitamina A, vitamine del gruppo B e l’importante vitamina K.

Un consumo regolare di ceci, all’interno di una dieta sana ed equilibrata, permette di ottenere vantaggi non da poco per l’organismo. Innanzitutto, i ceci aiutano a ridurre i livelli di colesterolo del sangue, proteggendo quindi sia le arterie che il cuore. Ancora, agiscono sulla glicemia limitando gli zuccheri in circolazione nel sangue e, al contempo, facilitano l’attività intestinale grazie al loro prezioso contenuto in fibre.

Come coltivare la pianta di cece

La pianta di cece rappresenta una delle coltivazioni più antiche conosciute dall’uomo, così come in generale avviene per gli altri legumi. Si può di certo sperare in una sua crescita rigogliosa sia in orto che in vaso, tuttavia è innanzitutto necessario verificare alcune condizioni necessarie al vegetale per potersi sviluppare correttamente.

Necessità della pianta

Coltivazione dei ceci

Come già accennato, per ottenere una coltivazione rigogliosa e quindi un raccolto ricco di ceci, è indispensabile provvedere ad alcune necessità della pianta di cece:

  • Clima: questa varietà erbacea ama il clima mite, non eccessivamente caldo né troppo esposto alle gelate. La germinazione non avviene a temperature inferiori ai 10 gradi, tuttavia le radici possono resistere anche a temperature più basse. Al Nord Italia la pianta di cece può essere coltivata fino ai 2.000 metri d’altezza, però con opportuni ripari per il freddo eccessivo. Al Sud, al contrario, andranno previste delle apposite ombreggiature nei giorni più afosi dell’anno;
  • Terreno: data la sua natura rustica, la pianta di cece si adatta a terreni molto diversi fra di loro. Il terriccio ideale è quello morbido oppure a medio impasto, purché privo di sassi e sufficientemente drenante: questa coltivazione non ama infatti i ristagni d’acqua, che potrebbero danneggiarne le radici;
  • Esposizione: la pianta di cece non disdegna un’esposizione diretta al sole, soprattutto durante le miti giornate della primavera. In estate, quando le temperature superano abbondantemente i 30 gradi, è utile prevedere opportuni ripari e ombreggiature;
  • Annaffiatura: la pianta di cece resiste in modo egregio ai periodi di siccità e, per questa ragione, non necessita di grandi annaffiature. In primavera possono essere più che sufficienti le normali precipitazioni, se il vegetale è coltivato all’aperto, mentre in estate si dovrà provvedere un paio di volte a settimana, preferendo la prima mattina o il tramonto per irrigare, affinché l’acqua non evapori troppo rapidamente.

Coltivazione in vaso e in orto

Pianta di cece

La pianta di cece può essere facilmente coltivata sia in vaso che in orto, anche se questa seconda opzione si rivela maggiormente ideale, soprattutto se lo scopo è quello di ottenere un raccolto di semi sufficiente. In caso si preferisse il vaso, sul fondo andrà predisposto un letto di ghiaia, cocci o palline d’argilla espansa, per aumentare l’effetto drenante del terreno.

Si procederà poi riempiendo il vaso con del terreno morbido, anche mescolato con torba o sabbia, sempre per aumentarne l’effetto drenante.

La coltivazione avviene perlopiù per seme: si procede alla fine dell’inverno – tra marzo e aprile al Nord e tra febbraio e marzo al Sud – inserendo i semi nel terreno a una profondità di 4-5 centimetri. Se si coltiva in orto, si dovranno realizzare delle file di semi, fra loro distanziate di circa una quarantina di centimetri.

Meno diffusa, ma comunque possibile, è la moltiplicazione per talea: in genere si recuperano rametti di una decina di centimetri e li si posiziona in acqua, oppure in una soluzione di sabbia e torba, fino all’apparizione delle radici. Il metodo non è particolarmente gettonato, poiché le piantine ottenute da talea tendono a produrre meno ceci rispetto a quelle coltivate a partire dal seme.

Il raccolto avviene in estate, già dalla fine di luglio per poi proseguire fino ad agosto inoltrato. Di norma si sradica l’intera pianta, che viene poi messa a essiccare al sole, appesa capovolta.

Cura della pianta di cece nel tempo

Ma come si cura la pianta di cece nel tempo, affinché possa garantire sempre un raccolto copioso?

Irrigazione e concimazione

Ceci gialli

Come già visto, la pianta di cece non ha bisogno di grandi quantità d’acqua per poter crescere rigogliosa. Resiste infatti anche a periodi abbastanza estesi di siccità e, fatto non meno importante, anche all’aumento delle temperature tipico della fine della primavera.

In questa stagione possono bastare le normali precipitazioni, oppure un’annaffiatura settimanale se la coltivazione avviene indoor. In estate, soprattutto se la stagione è carente di piogge, si può procedere un paio di volte a settimana bagnando direttamente il terreno. Quest’ultimo non dovrà mai apparire annacquato, bensì solo inumidito.

Anche sul fronte della concimazione non sono necessari enormi sforzi: d’altronde, la pianta di cece arricchisce da sé il terreno, regalando al suolo grandi quantità di azoto. Di tanto in tanto, anche ogni due mesi, si possono però aggiungere delle modiche quantità di concimi organici come il compost oppure il letame.

Parassiti e malattie

Afidi

Anche la pianta di cece può essere aggredita da alcune fastidiose presenze dell’orto, quali insetti e parassiti. In particolare, il vegetale teme gli onnipresenti afidi e il tonchio, un coleottero che attacca i semi, distruggendoli.

La pianta può essere poi colpita da malattie fungine, così come dall’antracnosi: una problematica che porta al rapido ingiallimento delle foglie e e alla morte del vegetale. Gran parte di questi attacchi può essere però prevenuta con rimedi naturali quali l’olio di neem: ne bastano 5 ml diluiti in un litro d’acqua, da nebulizzare sulle foglie all’incirca una volta alla settimana.

 

Fonti

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