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Caccia alle balene: record negativo di uccisioni in Norvegia

La caccia alle balene in Norvegia raggiunge record negativi: nel 2020 sono stati uccisi più esemplari rispetto ai tre anni precedenti.

Caccia alle balene: record negativo di uccisioni in Norvegia

Fonte immagine: Pixabay

La caccia alle balene in Norvegia raggiunge un record negativo. Secondo la Råfisklaget, l’organizzazione locale che regola la vendita del pescato, il numero di grandi cetacei uccisi nel corso del 2020 è già di gran lunga superiore rispetto ai tre anni precedenti. È quanto conferma anche l’Animal Welfare Institute (AWI), nel sottolineare come già 481 balenottere minori siano state catturate e soppresse, alcune delle quali anche incinte.

L’incremento su base annua è di 52 esemplari e la cifra è destinata a salire, considerando come potrebbero esservi altre battute entro la fine dell’anno. Kate O’Connell, esperta di conservazione marina proprio per l’Animal Welfare Institute, ha espresso preoccupazione per il trend rilevato:

Quasi il 70% delle balene colpite dai pescherecci norvegesi sono femmine, molte delle quali incinte. È irresponsabile da una prospettiva di conservazione, poiché la riduzione delle femmine incide sulla diversità genetica e rallenta la crescita delle popolazioni. Peggio, la caccia ha ripercussioni gravi sul welfare animale, poiché ogni anno dozzine di balene vengono colpite dagli arponi ma non muoiono istantaneamente.

Balene, lo stop internazionale

Nonostante l’International Whaling Commission (IWC) abbia imposto una moratoria mondiale alla caccia commerciale alle balene nel 1982, la Norvegia ha rifiutato l’accordo. Da 11 anni a questa parte ha riaperto la caccia e, secondo recenti stime, in questo decennio i pescherecci locali avrebbero ucciso più di 14.000 esemplari.

La maggior parte dei cetacei catturati non viene venduta e consumata sul mercato interno, bensì offerta ad altre nazioni dove la richiesta è estremamente elevata, come le Isole Faroe e il Giappone. Oltre alla carne, vengono commercializzati prodotti derivati come l’olio e frammenti ossei per la realizzazione di mangimi per gli animali. Ogni anno la caccia alle balene genera furenti polemiche a livello internazionale, con la maggior parte dei Paesi occidentali pronti a richiedere alla Norvegia uno stop alle attività di cattura.

Fonte: Animal Welfare Institute

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