Bonus e aumenti in vista per Natale: chi può esultare - Greenstyle.it
C’è una grande sorpresa per il Natale, in arrivo a tantissimi italiani bonus e aumenti: cosa controllare subito.
Con l’avvicinarsi del mese di dicembre, si preparano importanti novità per i pensionati italiani, che vedranno un significativo incremento degli importi pensionistici grazie a una serie di erogazioni supplementari e alla sospensione temporanea di alcune trattenute fiscali.
Le mensilità di fine anno rappresentano infatti un momento cruciale per molti beneficiari, grazie all’arrivo di bonus, tredicesima e quattordicesima mensilità, accompagnati da agevolazioni fiscali che incidono positivamente sull’importo netto percepito.
Le mensilità aggiuntive di dicembre: tredicesima, quattordicesima e bonus supplementare
A partire dal 1° dicembre 2025, l’INPS procederà con l’erogazione delle pensioni relative al mese di dicembre, che includeranno non solo la mensilità ordinaria, ma anche le cosiddette mensilità aggiuntive di fine anno. Tra queste spiccano la tredicesima, la quattordicesima per i pensionati aventi determinati requisiti, e un bonus supplementare, che nel 2024 ammontava a circa 154,94 euro e che, salvo variazioni normative, sarà confermato anche per quest’anno.
Il bonus supplementare, istituito con la Finanziaria del 2001 (articolo 70, Legge 23 dicembre 2000, n. 388), è riservato ai titolari di pensioni INPS con importi complessivi non superiori al trattamento minimo e a condizioni reddituali specifiche. L’importo spetta esclusivamente ai pensionati che percepiscono pensioni contributive, escludendo trattamenti assistenziali, pensioni di enti creditizi o dirigenti d’azienda.
Per poter beneficiare di questo bonus, è necessario che l’importo annuo della pensione sia inferiore o uguale al trattamento minimo incrementato dall’importo aggiuntivo, e che il reddito complessivo IRPEF non superi determinati limiti: per il pensionato singolo, 1,5 volte il trattamento minimo; per le coppie coniugate o unite civilmente, 3 volte tale importo. In ogni caso, nel caso di pensionato coniugato, è necessario rispettare sia il limite del reddito coniugale che quello personale.
La tredicesima mensilità per i pensionati sarà accreditata a partire dal 1° dicembre, seguendo una tempistica differente rispetto ai lavoratori dipendenti, i quali la ricevono solitamente insieme alla busta paga di dicembre. A differenza delle speranze iniziali legate alla Legge di Bilancio 2026, non sono previste agevolazioni fiscali particolari: la tredicesima sarà infatti soggetta alla tassazione ordinaria IRPEF, senza esenzioni o riduzioni.

Il calcolo della tredicesima si basa sull’importo lordo mensile della pensione percepita, che generalmente corrisponde a una mensilità intera, fatta eccezione per i casi in cui la pensione sia stata erogata per un periodo inferiore all’anno, con conseguente calcolo proporzionale. L’importo totale delle tredicesime erogate nel corso dell’anno viene sommato e poi diviso per dodici. Le aliquote IRPEF applicate nel 2025 sono:
- 23% fino a 28.000 euro di reddito;
- 35% per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro;
- 43% oltre i 50.000 euro.
Va inoltre sottolineato che la tredicesima non gode delle detrazioni per lavoro o familiari a carico, già applicate durante l’anno, con un conseguente importo netto più basso rispetto alle mensilità ordinarie. Tra le novità più attese c’è anche l’erogazione della quattordicesima mensilità, che verrà corrisposta nel cedolino di dicembre 2025 a una seconda fascia di pensionati. Lo scorso anno, circa 200.000 pensionati hanno beneficiato di questo riconoscimento, riservato a chi ha compiuto almeno 64 anni nel secondo semestre dell’anno di riferimento o ha maturato il diritto alla pensione nel corso dello stesso anno, mantenendo il requisito anagrafico.
Gli importi della quattordicesima variano in base agli anni di contributi versati e al livello di reddito:
– Per pensionati con meno di 15 anni di contributi (o 18 per lavoratori autonomi): 437 euro con reddito fino a 1,5 volte il trattamento minimo, 336 euro tra 1,5 e 2 volte il minimo.
- Per chi ha tra 15 e 25 anni di contributi (18-28 per autonomi): 546 euro per reddito fino a 1,5 volte il minimo, 420 euro tra 1,5 e 2 volte.
- Per pensionati con oltre 25 anni di contributi (28 per autonomi): 655 euro con reddito fino a 1,5 volte il minimo, 504 euro tra 1,5 e 2 volte.
L’erogazione avviene automaticamente in via provvisoria, con successivi controlli basati sui redditi effettivi. Un ulteriore beneficio per i pensionati nel mese di dicembre è rappresentato dalla sospensione delle trattenute fiscali relative alle addizionali regionali e comunali. Queste trattenute vengono infatti recuperate in undici rate da gennaio a novembre dell’anno successivo, garantendo così un importo netto più elevato in questa mensilità di fine anno. Questa sospensione, combinata con le mensilità aggiuntive e il bonus supplementare, determina un incremento significativo nelle disponibilità economiche di fine anno per molti pensionati, offrendo un sostegno importante in un periodo tradizionalmente caratterizzato da maggiori spese familiari e personali.
