Bonus: importi e criteri in base all’ISEE e alla data di nascita(www.greenstyle.it)
L’INPS ha ufficializzato un importante aggiornamento sulle modalità di accesso e fruizione di un bonus che sostiene le famiglie.
Il contributo economico destinato a coprire le spese di frequenza dell’asilo nido varia in base al valore dell’ISEE minorenni e alla data di nascita del bambino. L’INPS distingue due casi principali:
- Per i figli nati prima del 1° gennaio 2024, gli importi del bonus sono articolati come segue:
- 3.000 euro annui (erogati in 11 rate mensili) per ISEE fino a 25.000,99 euro;
- 2.500 euro annui per ISEE compreso tra 25.001 e 40.000 euro;
- 1.500 euro annui in assenza di ISEE valido o con ISEE superiore a 40.000 euro.
- Per i bambini nati dal 1° gennaio 2024 in poi, il bonus è stato incrementato per i nuclei con ISEE fino a 40.000 euro, raggiungendo un massimo di:
- 3.600 euro annui (sempre suddivisi in 11 rate);
- 1.500 euro in assenza o con ISEE non valido o superiore alla soglia.
Questi importi rappresentano un sostegno significativo per le famiglie, considerando che il bonus copre fino a un massimo l’entità della retta mensile effettivamente versata all’asilo nido, pubblico o privato autorizzato.
Dalla domanda annuale alla validità pluriennale con prenotazione annuale
Una delle principali novità introdotte dal decreto legge n. 95/2025, art. 6-bis, riguarda la durata della domanda. Dal 1° gennaio 2026, infatti, la richiesta di accesso al bonus asilo nido avrà un’efficacia pluriennale, estesa fino al compimento del terzo anno di età del bambino, con decorrenza dall’anno solare di presentazione della domanda.
Ad esempio, se un genitore presenta domanda nel 2026 per un figlio di un anno, il beneficio sarà garantito per gli anni 2026, 2027 e 2028 (fino ad agosto, mese del terzo compleanno). Tuttavia, per mantenere il diritto al bonus, ogni anno è obbligatoria la prenotazione delle risorse finanziarie tramite il portale INPS.
Questa procedura di prenotazione annuale consente all’Istituto di bilanciare la semplificazione burocratica – evitando la ripetizione integrale della domanda – con un controllo puntuale della disponibilità e dell’allocazione delle risorse pubbliche. Il genitore dovrà quindi accedere al servizio online per confermare l’intenzione di usufruire del contributo per il nuovo anno, evitando così la perdita del beneficio.

La domanda per il bonus asilo nido deve essere presentata telematicamente all’INPS, direttamente tramite il portale o attraverso i patronati. La scadenza per la presentazione è fissata al 31 dicembre dell’anno di riferimento.
Per ogni figlio che frequenta l’asilo nido è necessario presentare una domanda distinta, corredata dall’ISEE minorenni in corso di validità. Nel caso di assenza o di ISEE non valido, il contributo è erogato nella misura minima prevista.
Il bonus non è cumulabile con le detrazioni fiscali relative alle spese per la frequenza agli asili nido. Inoltre, è importante allegare mensilmente i documenti di spesa comprovanti il pagamento della retta per poter ricevere il rimborso.
Per i casi di bambini affetti da gravi patologie croniche che non possono frequentare l’asilo nido, è previsto un contributo alternativo per forme di assistenza domiciliare, erogato in un’unica soluzione.
Ulteriori dettagli e supporto INPS
L’INPS ha pubblicato diverse circolari e messaggi esplicativi che chiariscono i requisiti, le modalità di presentazione, il calcolo degli importi e le procedure di pagamento del bonus. Tra questi, la circolare n. 60 del 20 marzo 2025 e i messaggi successivi n. 1014 e n. 1165 del 2025.
Il termine ordinario per l’istruttoria delle domande è di 30 giorni, con tempistiche specifiche per il pagamento in base al tipo di contributo richiesto.
Per facilitare l’accesso e la gestione del beneficio, l’INPS mette a disposizione sul proprio portale l’area personale MyINPS, tramite cui ogni genitore può monitorare lo stato della domanda, effettuare la prenotazione annuale delle risorse e consultare la propria posizione.
L’aggiornamento delle regole del bonus asilo nido si inserisce in un più ampio contesto di interventi di sostegno alle famiglie con figli piccoli, volto a semplificare l’accesso alle prestazioni sociali e a garantire una migliore gestione delle risorse pubbliche destinate a questo scopo.
