Greenstyle Sostenibilità Cos’è l’agricoltura sintropica e quali sono i principi

Cos’è l’agricoltura sintropica e quali sono i principi

L’agricoltura sintropica è una forma di agricoltura fondata sul rispetto e sull'imitazione dei meccanismi naturali. A differenza di altre tcniche agricole, come quella intensiva, l'agrosintropia mira a dar vita a campi e coltivazioni in sintonia con i principi della natura, in cui le piante possano crescere e vivere in simbiosi e in perfetto equilibrio.

Cos’è l’agricoltura sintropica e quali sono i principi

Fonte immagine: iStock

Da alcuni anni, l’agricoltura sintropica sta suscitando sempre più interesse tra coltivatori professionisti e appassionati di orticoltura e giardinaggio. I principi di questa tecnica agricola potrebbero essere riassunti in due semplici parole: “rispetto” e “imitazione” dei meccanismi della natura.

Diversamente dall’agricoltura intensiva e invasiva (ad alta produttività e basata sull’utilizzo di sostanze chimiche come fertilizzanti e pesticidi), quella sintropica è infatti una tecnica che imita i processi che governano la natura, un approccio che, in primis, rispetta gli ecosistemi, le piante, il suolo e le risorse idriche.

Ma in che modo lo fa? In questo articolo vedremo cosa si intende per “agrosintropia”, daremo uno sguardo ai vantaggi della cosiddetta Syntropic Farming e ai meccanismi e principi che caratterizzano questo tipo di coltivazione.

Cosa significa agricoltura sintropica?

agroforestazione sintropica
Fonte: Pixabay

Con il termine “agricoltura sintropica” o Syntropic Farming ci riferiamo a un approccio elaborato dal ricercatore, agronomo e agricoltore svizzero Ernst Götsch, il quale studiò i meccanismi naturali che portano alla rigenerazione e alla ri-fertilizzazione dei suoli, anche quelli più danneggiati e degradati.

Per far ciò, Götsch volle imitare ciò che la natura fa ormai da milioni di anni, replicandone i “comportamenti” in campo agricolo. Così facendo, il ricercatore ha dato vita a un sistema di coltivazione caratterizzato da un’ampia biodiversità e da un perfetto equilibrio tra le specie.

Esattamente ciò che avviene nelle foreste incontaminate.

L’agricoltura sintropica rappresenta senz’altro una preziosa alternativa all’agricoltura convenzionale, oggi considerata una delle più grandi cause del deterioramento delle risorse naturali del Pianeta, a cominciare da suolo e acqua.

Quella proposta da Götsch, al contrario, è un’agricoltura premurosa, che rispetta la biodiversità, un’agricoltura sostenibile in grado di offrire risultati straordinari.

Principi e caratteristiche di un orto sintropico

Ma a conti fatti, in cosa consiste concretamente l’agricoltura sintropica? E come vengono applicate le regole della natura nelle coltivazioni?

Come abbiamo visto, la sintropia mira a imitare i modelli già instaurati da milioni di anni nel mondo naturale. Per far ciò, si fa ricorso alla consociazione di più tipi di piante, specie scelte con grande attenzione, in modo da ricreare una simbiosi perfetta.

Le piante dovranno essere collocate con una sequenza e una spaziatura predefinite, e non apparterranno solamente alla categoria delle piante da reddito. Nel campo verranno inserite anche varietà meno convenzionali, in grado di arricchire il terreno, fertilizzarlo o immagazzinare e rilasciare acqua nel suolo (riducendo così lo spreco di risorse idriche).

coltivazione
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Potatura e pacciamatura organica

Un’altra caratteristica dell’agricoltura sintropica è la necessità che i terreni siano sempre coperti con materiali organici, come ad esempio foglie o compost, sostanza che funge peraltro anche da fertilizzante naturale.

Anche per questo motivo si eseguono frequenti e abbondanti potature, non solo allo scopo di ottimizzare la crescita delle piante, ma anche per proteggere il terreno. E a proposito di piante, nei campi vige il principio di stratificazione, che tiene conto delle diverse esigenze di luce e ombra delle varie piante (erbacee, arbustive e arboree), le quali verranno collocate in base a tali necessità.

Per molti versi, l’agricoltura sintropica può essere considerata una versione autosufficiente dell’agroforestazione, una forma di agricoltura che mira a creare, nel corso del tempo, ecosistemi resilienti e autosufficienti e terreni più fertili e produttivi, senza stravolgere le regole naturali, ma imparando ad imitarle.

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