Greenstyle Benessere Salute Acido folico: a cosa serve (non solo in gravidanza)

Acido folico: a cosa serve (non solo in gravidanza)

L'acido folico, conosciuto anche come vitamina B9, è fondamentale per l'organismo: ecco le sue funzionalità, anche per chi non è in gravidanza.

Acido folico: a cosa serve (non solo in gravidanza)

Fonte immagine: Pixabay

L’acido folico è un’importantissima vitamina, solitamente associata nell’immaginario comune alla gravidanza. Non è infatti infrequente che alle donne in dolce attesa venga consigliata l’assunzione di vitamina B9, i cosiddetti folati, per garantire uno sviluppo corretto del feto. Eppure questo elemento non è fondamentale soltanto in gravidanza e, ovviamente, non solo per le donne: ma a cosa serve e, soprattutto, quando integrarlo nella propria dieta?

Naturalmente, prima di assumere folati variando il proprio regime alimentare o assumendo specifici medicinali, è necessario valutare il parere del medico curante o dello specialista. L’eccessiva assunzione della vitamina può portare a spiacevoli effetti collaterali e, di conseguenza, meglio non affidarsi al fai da te. Di seguito, qualche utile consiglio.

Acido folico: cosa è, a cosa serve

Pillole

L’acido folico – conosciuto anche come vitamina B9, folacina o più semplicemente con la definizione di folati – è una delle vitamine più importanti del gruppo B. La sua scoperta risale al 1939 ed è stata quasi casuale: i ricercatori avevano infatti notato una precisa forma di anemia in un gruppo di polli dalla dieta poco varia. Da allora, l’elemento è stato a lungo studiato ed è oggi ritenuto indispensabile per un’alimentazione sana ed equilibratata.

Ma a cosa serve l’acido folico? Contenuta sia nelle carni che in alcuni vegetali, la vitamina B9 è fondamentale per alcuni processi sistemici dell’organismo. È infatti impiegata dal corpo per:

  • regolare i livelli di omocisteina, un amminoacido prodotto dallo stesso organismo;
  • assicurare la sintesi e la riparazione del DNA;
  • garantire il corretto processo di divisione cellulare;
  • assicurare la normale produzione di globuli rossi.

Perché la vitamina B9 è associata alla gravidanza

Gravidanza

Come accennato in apertura, l’acido folico è associato alla gravidanza nell’immaginario comune. Questo perché alle donne in dolce attesa ne è consigliata l’integrazione, anche oltre alla normale dieta. Per quale motivo è oggi ritenuto irrinunciabile nei nove mesi antecedenti al parto?

Studi condotti nel corso del ‘900 hanno dimostrato come un regolare apporto di vitamina B9 durante la gravidanza riduca sensibilmente il rischio di malformazioni nel feto. Questo perché, come visto nel precedente paragrafo, l’acido folico entra nei processi che coinvolgono sintesi e riparazione del codice genetico, oltre che corretta divisione cellulare durante la fase di sviluppo del futuro nascituro. In particolare, l’assunzione della vitamina si è dimostrata efficace per ridurre i casi di:

  • Spina bifida, una malformazione grave della colonna vertebrale;
  • Anencefalia, una malformazione gravissima del tubo neurale che porta al mancato o completo sviluppo del cranio e dell’encefalo.

Alimenti ricchi di acido folico

Lattuga

L’acido folico è però essenziale non solo per le donne in gravidanza, ma per tutti in generale, indipendentemente dal sesso. Di norma, un regime alimentare sano ed equilibrato – come quello basato sulla dieta mediterranea – assicura quantità sufficienti di folati per garantire il massimo del benessere.

Ma quali sono gli alimenti più ricchi di vitamina B9? Per 100 grammi di cibo, si rilevano i seguenti valori:

  • Lattuga: 1.700 microgrammi;
  • Cereali integrali: 1.200 microgrammi;
  • Fegato di pollo: 900 microgrammi;
  • Frutta secca: 700 microgrammi;
  • Tuorlo d’uovo: 350 microgrammi;
  • Spinaci: 300 microgrammi;
  • Carciofi: 250 microgrammi;
  • Legumi: 70 microgrammi.

Il fabbisogno giornaliero di un adulto è di circa 200 microgrammi. Le soglie possono però variare in alcune condizioni – come appunto la gravidanza – o in presenza di diverse patologie croniche. Per questo, è sempre necessario vagliare il proprio stato di salute in concerto con il medico.

Carenza di acido folico

Globuli rossi

Data la sua importanza per l’organismo, è sempre ideale mantenere un livello adeguato di acido folico nel sangue. Questo valore può essere verificato con un semplice esame di laboratorio, ma quali le soglie considerate normali?

Per gli adulti, solitamente si considerano adeguati valori di vitamina b9 compresi tra 3.89 e 26.8 ng/mL. Sotto all’estremità minima, si verifica quindi una carenza: quali disturbi comporta?

In linea generale, valori troppo bassi di acido folico possono determinare:

  • Ridotta produzione di globuli rossi;
  • Anemia melanoblastica, dovuta proprio alla carenza di globuli rossi;
  • Aumento dei livelli di omocisteina nel sangue e crescita del colesterolo;
  • Stanchezza, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e della digestione;
  • Aumento di peso e problematiche dermatologiche;
  • Problematiche per lo sviluppo del feto.

Una riduzione della vitamina B9 può anche determinare una grandezza alterata e in eccesso degli stessi globuli rossi: poiché in quantità minore, devono avere dimensioni maggiori per poter portare lo stesso quantitativo di ossigeno in tutti gli organi del corpo.

Perché si abbassa l’acido folico

Mal di pancia

Ma per quale ragione la concentrazione di acido folico può abbassarsi nel sangue? Sono molteplici le cause da tenere in considerazione, molte delle quali richiedono una precisa valutazione medica:

  • Alimentazione poco varia e disequilibrata;
  • Abuso di alcol, fumo e stupefacenti;
  • Malassorbimento intestinale;
  • Diabete mellito;
  • Celiachia;
  • Assunzione di alcuni farmaci come i barbiturici;
  • Altre malattie rare.

Eccesso di vitamina B9

Cimici letto prurito

Per contro, esistono anche casi dove la concentrazione di acido folico nel sangue è troppo elevata. Si tratta di episodi abbastanza rari, poiché difficilmente si possono assumere eccessive quantità di vitamina B9 con l’alimentazione. E spesso derivano da abusi nel consumo di integratori o, ancora, da alterazioni sistemiche dell’organismo.

I sintomi possono comprendere:

  • Reazioni allergiche e rash cutanei;
  • Aumento di peso;
  • Tachicardia;
  • Tremori e disorientamento;
  • Nervosismo e insonnia.

Perché si alza l’acido folico

Medicine

Come già accennato, l’aumento dei livelli di vitamina B9 nel sangue è perlopiù dovuto a un’eccessiva assunzione di folati. Questa condizione, per quanto rara, può essere determinata da:

  • Ricorso eccessivo a integratori vitaminici;
  • Dieta poco varia e abbondante di cibi ricchi di folati;
  • Ridotta attività fisica;
  • Patologie a livello del fegato;
  • Diuresi ridotta;
  • Alterate funzionalità della milza.

Quando e come assumere la vitamina B9

Integratori

Per quanto gli integratori di vitamina B9 siano oggi in libera vendita e spesso disponibili anche nei supermercati, il consumo dovrebbe sempre avvenire dopo un’attenta valutazione medica. Sia sul fronte degli esami di laboratorio, per verificare eventuali carenze o eccessi, che consultando lo specialista per scoprire la causa di questa alterazione.

Ma quando e come assumere la vitamina B9, una volta avuto parere positivo dal proprio medico curante? In genere, gli integratori sono disponibili sotto forma di compresse, capsule o bustine da sciogliere in acqua. È sufficiente una somministrazione al giorno, magari al risveglio, oppure secondo la frequenza stabilita dal proprio specialista di fiducia.

Ma quanto tempo prima dei pasti va consumato l’integratore? In questo caso, non vi sono particolari limitazioni, perché l’acido folico può essere assunto in concomitanza di altri cibi. Si consiglia di scegliere un orario comodo, magari fuori dalle incombenze lavorative o quotidiane, così da non imbattersi in malesseri e ostacoli.

Effetti collaterali dell’acido folico

Come tutte le vitamine, anche l’assunzione smodata di acido folico può determinare importanti effetti collaterali non voluti.

I disturbi intestinali come diarrea o stipsi sono i più frequenti, a questi si aggiungono orticaria cronica, prurito, rash cutanei, difficoltà respiratorie, angioedema sulle mucose del volto, nausea, stanchezza, stress e nervosismo.

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