Greenstyle Ambiente Cosa si intende per acidificazione degli oceani?

Cosa si intende per acidificazione degli oceani?

L’acidificazione degli oceani è un grave fenomeno del quale probabilmente non si parla abbastanza. Questo processo è strettamente legato all'eccessiva emissione di anidride carbonica nell'atmosfera, dovuta alle attività umane. Ma quali sono le conseguenze dell'acidificazione delle acque, e come arginare il problema?

Cosa si intende per acidificazione degli oceani?

Fonte immagine: Pixabay

L’inquinamento da plastica, la pesca incontrollata, la distruzione di habitat marini e l’innalzamento dei livelli dei mari non sono i “soli” problemi che colpiscono i mari: a questi si aggiunge anche quello dell’acidificazione degli oceani, un fenomeno del quale probabilmente non si parla mai abbastanza, un processo profondamente dannoso per l’ecosistema marino e, di conseguenza, per l’equilibrio dell’intero Pianeta.

I mari stanno subendo grandissime ripercussioni a causa dell’inquinamento provocato dall’uomo. Una di queste riguarda proprio il processo di acidificazione, vale a dire l’abbassamento del pH delle acque di mari e oceani.

Ma in che modo le attività umane stanno determinando l’acidificazione delle acque? E cosa si intende esattamente con questo termine?

Vediamo quali sono le cause e le conseguenze di questo fenomeno, e cosa possiamo fare noi umani per arginarlo.

Cosa si intende per acidificazione degli oceani?

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I mari e gli oceani del mondo stanno subendo profonde ripercussioni a causa dell’inquinamento. Fra queste vi è proprio la progressiva acidificazione del pH, ovvero un decremento del valore del pH oceanico.

Ma quali sono le cause di questo fenomeno? Insomma, qual è il principale fattore che contribuisce all’acidificazione degli oceani?

La riduzione del pH oceanico è una conseguenza diretta dell’aumento dei livelli di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Tale aumento è causato, a sua volta, dalle attività umane, anche le più banali, come ad esempio guidare l’automobile tutti i giorni.

Chimicamente parlando, circa il 25% della CO2 presente nell’atmosfera si deposita negli oceani, dove – entrando a contatto con l’acqua marina – si trasforma in acido carbonico (H2CO3), che in concentrazioni elevate tende ad abbassare l’acidità delle acque. Maggiore è la concentrazione di CO2 in atmosfera, maggiore sarà la quantità depositata negli oceani, con una conseguente alterazione dell’equilibrio di questo delicato ecosistema.

Cosa provoca l’acidificazione degli oceani?

Un ecosistema è un sistema governato da un equilibrio ben preciso, un ambiente al cui interno vivono organismi animali e/o vegetali che, per poter esistere, necessitano di determinate condizioni. Alterare anche una sola di queste condizioni potrebbe comportare conseguenze a catena molto gravi.

In riferimento al problema dell’acidificazione delle acque, ricordiamo che molti abitanti delle profondità marine sono estremamente sensibili anche alle più piccole variazioni del proprio habitat. Un cambiamento profondo, come l’abbassamento dei livelli del pH ambientale, può dunque comportare delle conseguenze a cascata di enorme portata.

Per fare alcuni esempi, questo fenomeno può indebolire e danneggiare i coralli. Inoltre, il carbonato di calcio, che rappresenta il 95% del guscio di organismi calcificanti come crostacei, aragoste, granchi e molluschi, diminuisce all’aumentare dei livelli di acidità, e ciò compromette la stessa sopravvivenza di queste creature.

Se ciò non fosse abbastanza, un pH più basso rispetto alla norma può alterare anche i sensi delle creature marine, confondendole e mettendone a rischio la stessa sopravvivenza.

Conseguenze a catena

Considerando la catena alimentare del mare, appare chiaro quanto ognuno di questi effetti possa stravolgerne il delicato equilibrio. E ciò andrà a incidere enormemente anche su quelle economie che si basano sulla pesca.

Se a ciò aggiungiamo l’inquinamento delle acque (incluso quello da plastica e da rifiuti), l’innalzamento dei livelli dei mari e il riscaldamento globale, è facile trarre le logiche conclusioni: mari e oceani sono in pessime condizioni. E la responsabilità è la nostra, quindi sta a noi porre rimedio con urgenza e nel miglior modo possibile.

Cosa si può fare per ridurre l’acidificazione degli oceani?

inquinamento mare
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Ma a questo punto, quali potrebbero essere le soluzioni più efficaci contro l’acidificazione dei mari? La risposta a questa domanda potrebbe sembrare ovvia e anche un po’ scontata: dal momento che l’acidificazione dei mari è causata dalle eccessive emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, basterà ridurre le emissioni. Giusto?

Probabilmente si. Questo obiettivo, peraltro, è già comune a moltissimi Paesi del mondo, ma il percorso che porta dalla teoria alla pratica sembra essere lungo e pieno di ostacoli.

E’ necessario che tutti prendiamo coscienza del problema e adottiamo soluzioni sostenibili, sia nel nostro piccolo, ad esempio prediligendo determinati stili alimentari o fonti di energie rinnovabili, che come come comunità del mondo.

Fonti

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