Nuovo contributo per le famiglie italiane: chi può richiedere 670 euro - Greenstyle.it
Buone notizie per il 2026, arriva il contributo per le famiglie italiane di 670 euro: a chi spetta e come richiederlo.
Novità importanti per le famiglie italiane beneficiarie dell’assegno di inclusione: nella prossima Manovra economica è prevista la sospensione del periodo di attesa tra una domanda e l’altra per ottenere il bonus, con un incremento che si tradurrà in circa 670 euro in più per ogni nucleo familiare.
Questa misura coinvolgerà circa 750mila famiglie, offrendo un sostegno più continuativo e stabile.
Sospensione del mese di stop: cosa cambia per le famiglie
Attualmente, chi richiede l’assegno di inclusione deve affrontare un intervallo di 30 giorni – il cosiddetto “mese di sospensione” – tra la fine di un ciclo di erogazione e l’inizio del successivo. Questo stop comporta una temporanea sospensione del contributo, con inevitabili disagi per i beneficiari. Il governo, attraverso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, intende eliminare questa pausa, garantendo così un pagamento continuativo e senza interruzioni. Se la misura sarà confermata nella Manovra 2026, ogni famiglia potrà usufruire di un mese aggiuntivo del contributo, pari a circa 670 euro, un aiuto significativo per chi si trova in condizioni di fragilità economica.
L’assegno di inclusione, introdotto a gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, è stato pensato per migliorare il sistema di sostegno alle famiglie in difficoltà. Tuttavia, secondo il rapporto pubblicato da Caritas Italiana e le recenti rilevazioni ISTAT sulla povertà, la misura ha mostrato delle lacune importanti. Secondo Caritas, l’Assegno di inclusione ha determinato una riduzione significativa della platea dei beneficiari, con una contrazione che si aggira tra il 40 e il 47%.
Questo dimezzamento è attribuibile all’esclusione di diverse categorie di persone in condizioni di vulnerabilità, tra cui famiglie in età lavorativa senza figli, lavoratori poveri, stranieri e nuclei residenti nel Centro-Nord Italia. Questa esclusione ha suscitato critiche, poiché non ha migliorato l’efficacia nel raggiungere le fasce più fragili della popolazione, come evidenziato dal Rapporto di Caritas sulle politiche di contrasto alla povertà. La riduzione della platea ha sollevato dubbi sulla reale capacità del nuovo sistema di sostegno di rispondere alle esigenze delle persone più bisognose.

L’introduzione della sospensione del mese di stop rappresenta un passo avanti verso una maggiore continuità nel sostegno alle famiglie, evitando interruzioni nei pagamenti che possono aggravare situazioni di disagio. Con un incremento di circa 670 euro per ogni famiglia, la misura mira a rafforzare il supporto economico e a mitigare l’impatto delle difficoltà finanziarie. Nel panorama attuale, dove la povertà rimane una sfida rilevante in molte regioni italiane, migliorare l’efficacia e la copertura del sistema di sostegno sociale è fondamentale.
La Manovra 2026 potrebbe dunque rappresentare un’opportunità per correggere alcune criticità emerse dall’analisi dei dati recenti e per garantire una maggiore inclusività dell’assegno di inclusione. Le famiglie che già beneficiano del contributo e quelle potenzialmente idonee potranno monitorare con attenzione l’evoluzione normativa nei prossimi mesi, in attesa della definizione definitiva della Manovra e dell’eventuale entrata in vigore della nuova disposizione che elimina il mese di sospensione tra una domanda e l’altra.
