La distorsione della caviglia è un trauma di questa articolazione, causato solitamente da un’improvvisa o violenta rotazione. Si tratta di uno degli infortuni più frequenti in chi pratica sport come la pallavolo, la pallacanestro o il calcio.
Camminare con i tacchi o fare le scale troppo velocemente, invece, sono tra le cause più comuni di trauma alle caviglie in chi non sta praticando sport.
Storta alla caviglia: primo soccorso
Il dolore e il quasi immediato gonfiore che seguono il trauma possono essere attenuati da subito applicando il “protocollo RICE”, ossia la sequenza “Rest-Ice-Compression-Elevation (riposo, ghiaccio, compressione, elevazione)”. Mantenere la gamba in alto, e riposare la caviglia evitando il carico del peso, apporta un sollievo immediato e aiuta a ridurre l’edema.
Gli impacchi di ghiaccio sono utili solo nei primi giorni e, non ultimo, è bene che siano sempre piuttosto brevi. Venti minuti 2-3 volte al giorno saranno più che sufficienti: insistere con il raffreddamento allevia il dolore ma provoca vasocostrizione, che complica il riassorbimento del travaso edematoso.
Tempi di guarigione per una distorsione
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La ripresa della mobilità, anche dell’eventuale allenamento sportivo, avviene in tempi diversi a seconda del grado di trauma:
- 1° grado: lieve stiramento dei legamenti con dolore e gonfiore moderati, guaribile in 1-2 settimane;
- 2° grado: danno ai legamenti associato a evidente gonfiore, può guarire in 4-6 settimane dopo un adeguato programma di riabilitazione;
- 3° grado: rottura dei legamenti, che in alcuni casi richiede anche l’intervento chirurgico.
Esercizi per la riabilitazione
Escluso il caso di una grave distorsione di 3° grado, è possibile ridurre il tempo necessario per il recupero iniziando la riabilitazione già due, massimo tre giorni, dopo il trauma.
Inizialmente è utile aiutare il riassorbimento dell’edema anche con degli impacchi di argilla, da fare tutti i giorni per almeno due o tre ore. In più si può controllare il dolore e l’infiammazione anche con arnica o artiglio del diavolo in crema.
In ogni caso, alleviare il dolore e il gonfiore aiuta il processo di guarigione perché facilita i primi passi del programma di riabilitazione, il cui scopo è far ripristinare movimento, elasticità e forza anche ai muscoli del polpaccio.
La tavoletta propriocettiva è il primo metodo che dovrebbe essere proposto a chi desidera recuperare prima. L’esercizio mira a rieducare subito all’equilibrio e al controllo del movimento. In caso di soggetti in sovrappeso, può essere utile far svolgere questo lavoro in acqua.
I primi movimenti sulla pedana basculante si faranno da seduti per ridurre il rischio di un nuovo trauma. Il secondo giorno, soprattutto per chi ha subito un trauma lieve, è già possibile stare in piedi sulla tavoletta, anche caricando il peso sull’arto infortunato. L’obiettivo è quello di portare il paziente nell’arco di circa 72 ore a muovere, appoggiare e caricare la caviglia. Questo è senz’altro possibile in caso di distorsione del 1° grado, per i gradi successivi servirà almeno qualche giorno in più, chiedendo al paziente di indossare una cavigliera.
Terapie mediche previste
È piuttosto frequente che per facilitare il recupero vengano consigliate laserterapia, magnetoterapia o ultrasuoni. Indifferentemente dal metodo, è importante considerare che, anche se in diversa misura, questi approcci mirano soprattutto a ridurre edema e gonfiore. In altre parole, possono essere abbinati, ma non sostituire, la giusta rieducazione propriocettiva.