Greenstyle Sostenibilità Consumi Tecnologia pulita: Greenpeace declassa Apple, indiana prima azienda

Tecnologia pulita: Greenpeace declassa Apple, indiana prima azienda

Greenpeace dà i voti alle aziende IT e a sorpresa è un'azienda con sede a Bangalore in vetta. Seguono HP, Nokia e Acer, solo sesta Apple.

Tecnologia pulita: Greenpeace declassa Apple, indiana prima azienda

Un’azienda indiana in vetta tra le imprese verdi del settore tecnologico. La Wipro conquista il primato, alla sua prima apparizione, nella speciale graduatoria redatta da Greenpeace mettendo in fila grandi marchi come HP, Nokia e Acer. Sempre più lontana Apple, scesa al sesto posto, sulla quale pesano la poca trasparenza mostrata nel fornire i dati riguardo la propria “impronta” ambientale e l’utilizzo di carbone per alimentare i propri server iCloud.

A portare la Wipro in vetta alla classifica di Greenpeace sulle imprese più attente all’ambiente (con una media voto di 7,1) una politica di ricorso alle energie rinnovabili molto incisiva e obiettivi molto ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2015 (-44% rispetto al 2008). Non solo, alti standard vengono ottenuti anche per quanto riguarda l’efficienza energetica dei suo articoli e la politica di incentivazione alla riconsegna una volta divenuti rifiuti elettronici.

Dopo anni in vetta scende di un gradino HP, che può comunque vantare ottimi risultati per quanto riguarda la catena di distribuzione e l’utilizzo di carta amica dell’ambiente. Sale al contrario in maniera decisa Acer, che dal tredicesimo posto dello scorso anno ottiene il quarto piazzamento grazie alle nuove politiche di riduzione delle emissioni nocive sia in produzione che nel settore della distribuzione.

Giunta alla sua diciottesima edizione, la “Greener Electronics Guide” tiene conto di categorie quali energia, prodotti e attività sostenibili. Questi alcuni dei fattori chiave relativi alle tre macro-aree:

  • utilizzo di energie rinnovabili per la produzione dei dispositivi;
  • obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2;
  • efficienza energetica degli articoli elettronici;
  • diminuzione di materiali tossici all’interno dei propri prodotti;
  • riduzione delle emissioni di anidride carbonica in fase di distribuzione;
  • riciclabilità dei prodotti e incoraggiamento alla riconsegna dei propri rifiuti elettronici.

Molto è stato fatto, ma ancora tanto può essere previsto nei prossimi anni per quanto riguarda la riduzione dell’impronta ambientale dei prodotti tecnologici. L’esempio di Wipro è un chiaro esempio per Greenpeace di come sia concretamente possibile realizzare obiettivi di sostenibilità anche da parte delle aziende leader nel settore. Punto chiave nei prossimi anni sarà, secondo l’associazione ambientalista, la crescita delle raccolta dei rifiuti elettronici.

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