
La struttura della TARI (www.greenstyle.it)
La Tassa sui Rifiuti, è un tributo significativo per i cittadini italiani, in quanto è direttamente legata alla gestione dei rifiuti urbani.
Introdotta dalla Legge n. 147/2013, la TARI ha come obiettivo principale quello di finanziare i costi relativi alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, garantendo un equo riparto degli oneri tra i contribuenti. Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per il 2025, si aprono opportunità interessanti per i cittadini che affrontano disservizi nella raccolta dei rifiuti, con possibilità di ottenere significative riduzioni.
La TARI si applica a chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree che possono produrre rifiuti urbani. La tassa è calcolata in base alla superficie degli immobili e considera anche il numero di occupanti, riflettendo le diverse quantità di rifiuti prodotti. La legge stabilisce che i costi del servizio di gestione dei rifiuti debbano essere coperti integralmente, ma prevede anche delle riduzioni in caso di disservizio.
Riduzioni della TARI: il 60% di sconto in caso di disservizio
Uno degli aspetti più rilevanti della normativa è la possibilità di ottenere riduzioni significative della TARI in caso di disservizi. Secondo i commi 656 e 657 dell’articolo 1 della Legge n. 147/2013, i cittadini possono richiedere una riduzione della tariffa fino al 60% in caso di mancata raccolta dei rifiuti. In particolare, il comma 656 prevede che la tassa possa essere ridotta fino al 20% in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, mentre il comma 657 stabilisce che nelle zone non servite dalla raccolta, la TARI può essere dovuta in misura non superiore al 40%.

Nonostante le possibilità di riduzione siano chiare, è fondamentale comprendere che l’accesso a tali benefici non è automatico. I cittadini devono documentare adeguatamente i disservizi subiti. Questo implica fornire prove concrete, come fotografie o segnalazioni ufficiali, che attestino la mancata o irregolare raccolta dei rifiuti. È consigliabile inviare una diffida al Comune, richiedendo l’adempimento del servizio di raccolta.
Successivamente, il passo successivo è la presentazione di una richiesta formale al Comune di residenza. Molti Comuni offrono la possibilità di presentare reclami attraverso i propri siti web, utilizzando il sistema SPID o la Carta d’Identità Elettronica (CIE) per accedere ai servizi online. In alternativa, si può considerare di coinvolgere la Procura della Repubblica per presentare un esposto qualora le problematiche persistano.
Con l’approssimarsi del 2025, è essenziale che i cittadini siano informati sui loro diritti relativi alla TARI e sulle modalità per richiedere le riduzioni. La consapevolezza di queste opportunità non solo consente di risparmiare, ma promuove anche una maggiore responsabilità da parte delle amministrazioni locali nel garantire un servizio di raccolta rifiuti efficace e regolare. La TARI, quindi, diventa non solo un tributo, ma anche uno strumento di controllo e di partecipazione attiva dei cittadini nella gestione dei servizi pubblici.