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Streptococco: sintomi, cause, trasmissione e cura

Lo streptococco può essere un batterio molto pericoloso: ecco i sintomi, le cause, le modalità di trasmissione e le cure più adeguate.

Streptococco: sintomi, cause, trasmissione e cura

Fonte immagine: Analisi via Pixabay

Lo streptococco è un microrganismo Gram-positivo, di cui sono note diverse specie, che può essere causa di diverse malattie infettive, tra cui la faringite, la polmonite, alcune infezioni cutanee, le complicazioni di alcune ferite e l’endocardite. I sintomi dell’infezione sono di diversa natura, così come le conseguenze dipendono dall’organo colpito e dallo stato di salute generale del paziente. In genere si tratta di infezioni che si risolvono positivamente, ma nei pazienti immunocompromessi o che già soffrono di gravi patologie, ci possono essere delle complicazioni. Le infezioni non trattate possono peggiorare e comportare l’insorgenza di alcune gravi condizioni come la febbre reumatica e la glomerulonefrite, una malattia infiammatoria dei reni. La maggior parte dei ceppi di streptococco è sensibile alla penicillina: questa classe di antibiotici rappresenta la prima linea della terapia.

Classificazione

Bacteria

I tipi di streptococco che sono responsabili delle infezioni si dividono nel:

  • gruppo A;
  • gruppo B;
  • gruppo viridans.

Al primo gruppo appartiene ad esempio lo Streptococcus pneumoniae, che si diffonde attraverso l’inalazione di goccioline delle secrezioni del naso e della gola disperse con starnuti e colpi di tosse o, ancora, attraverso il contatto con ferite infette. Le infezioni da Streptococcus pneumoniae sono più comuni negli ambienti affollati o di comunità come sono ad esempio le scuole o gli ospedali. L’adeguata terapia antibiotica è l’unico sistema per impedire la diffusione della malattia.

Gli streptococchi del gruppo B, invece, infettano soprattutto i neonati: questi batteri vengono infatti trasmessi dalla madre durante il parto. Gli streptococchi viridans, infine, sono batteri normalmente presenti nella mucosa della bocca di tutti. In caso di lesioni o di riduzione delle difese immunitarie è possibile che questi microrganismi passino nel sangue e arrivino a causare l’infezione delle valvole del cuore.

Malattie e sintomi

Le malattie più comuni causate da un’infezione dai diversi ceppi di streptococco sono:

  • la faringite, che si manifesta in genere con mal di gola, febbre, faringe arrossata e presenza di pus sulle tonsille, se non trattata potrebbe peggiorare e causare ascesso peritonsillare;
  • la scarlattina, di cui si verificano ancora diversi focolai soprattutto nelle scuole e negli asili nido e che si manifesta con un’eruzione cutanea ben visibile sulla pancia, sul torace e il tipico arrossamento della lingua;
  • le infezioni cutanee come impetigine con croste e bolle, nonché cellulite infettiva più o meno superficiale con la presenza di lesioni arrossate, rilevate e indurite;
  • fascite necrotizzante, una grave infezione dello strato del derma e a volte anche dei muscoli che si manifesta con febbre, dolore che aumenta rapidamente e necrosi ischemica grave che consiste nella vera e propria morte dei tessuti e gangrena;
  • sindrome da shock tossico da streptococco.

Trattamento

Farmaci

I farmaci di prima linea nella terapia delle infezioni da streptococco sono gli antibiotici e, di solito, è la penicillina. Nel caso della faringite streptococcica, è possibile che i sintomi si risolvano senza alcun trattamento in circa 2 settimane: tuttavia il farmaco riduce la durata e anche l’intensità dei sintomi soprattutto nei bambini piccoli. Spesso la somministrazione dell’antibiotico si rende necessaria per prevenire la diffusione dell’infezione, soprattutto all’orecchio, ma anche per prevenire la febbre reumatica.

Ai pazienti che non tollerano la terapia con penicillina vengono somministrate eritromicina, claritromicina, clindamicina o azitromicina per via orale. Le infezioni da streptococco pericolose, come ad esempio la fascite necrotizzante, l’endocardite e la cellulite infettiva grave vengono trattate con la somministrazione di antibiotici, soprattutto penicillina, per via endovenosa.
Le persone affette da fascite necrotizzante spesso vanno incontro anche a un intervento chirurgico per la rimozione del tessuto infetto e necrotico.

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