Greenstyle Sostenibilità Cultura & Società Storia della Befana: la leggenda da raccontare ai bambini

Storia della Befana: la leggenda da raccontare ai bambini

La storia della Befana ha origini davvero molto antiche. Se la leggenda che solitamente raccontiamo ai più piccoli di casa collega la figura della vecchina a quella dei Re Magi e dei doni portati a Gesù Bambino, in realtà le origini sono da cercare in antichi riti pagani, celtici o anche Romani. Questi ultimi, tra l'altro, pensavano che il carbone portasse fortuna e fosse di buon auspicio per i raccolti futuri, quindi, riceverlo nella calza non è negativo.

Storia della Befana: la leggenda da raccontare ai bambini

Fonte immagine: Pixabay

La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, il vestito alla romana, viva viva la Befana. Anche tu conosci la filastrocca per bambini con queste parole? Oppure tu hai una versione diversa? La storia della Befana può essere differente da regione a regione. Per questo motivo per i genitori è difficile trovare la giusta leggenda da raccontare ai bambini in vista del 6 gennaio.

Se dal punto di vista ecclesiastico, il 6 gennaio coincide con il giorno dell’Epifania, quando i Re Magi arrivano da Gesù Bambino per conoscere “il nuovo Re” proclamato da una profezia e dalla stella cometa, portando in dono oro, incenso e mirra, da un punto di vista pagano, invece, il 6 gennaio coincide con l’arrivo della Befana o meglio, la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Dopo i doni portati sotto l’albero da Babbo Natale, ecco che una simpatica vecchietta, a cavallo di una scopa e con un sacco in spalla pieno di leccornie, bissa il premio ai bambini buoni, riempiendo le loro calze di dolcetti e delizie per il palato.

Qual è la vera storia della Befana? O, meglio, da dove deriva questa tradizione che in realtà non piace solo ai bambini, ma anche agli adulti che sono rimasti piccoli nel loro cuore?

Qual è l’origine della Befana?

Come molte altre feste che siamo soliti celebrare ancora oggi in tutto il mondo, anche la storia della Befana ci porta indietro nel tempo, a tradizioni magiche che esistevano prima dell’avvento del Cristianesimo. 

Il termine Befana, infatti, deriva dal greco Epifania, che significa apparizione, manifestazione, presentazione. La Befana si celebra, infatti, nel giorno dell’Epifania, che tutte le feste di fine anno si porta via, con l’arrivo dei Re Magi dal Bambin Gesù e la presentazione del piccolo praticamente al mondo intero, dopo l’annuncio di angeli e stella cometa.

In origine, però, la Befana non era la vecchietta che conosciamo oggi, perché la sua leggenda era leggermente diversa da quella che raccontiamo ai nostri figli e che i nostri genitori hanno raccontato a noi quando eravamo piccoli. Si lega, infatti, a tradizioni tutt’altro che religiose.

Molti studiosi, infatti, ritengono che l’origine è da ricollegarsi a una serie di riti propiziatori pagani, per i cicli stagionali dell’agricoltura. Riti diffusi in tutto il nostro paese, per sperare nel raccolto e nelle nuove piante che avrebbero germogliato durante l’anno.

I Romani, nella 12esima notte dopo il solstizio di inverno, celebravano la morte e la rinascita della natura, pensando che figure femminili volassero sui campi coltivati per rendere più fertili i raccolti futuri. C’è chi dice che questa figura fosse Diana, mentre altri ipotizzano divinità minori.

Altri studiosi confrontano la figura della Befana con quella celtica di Perchta, la natura invernale fatta anziana signora, con gobba, naso adunco, capelli bianchi sempre spettinati, vestita di stracci, che di notte vola sopra i campi per rendere la terra fertile. Anche in questo caso si celebra 12 giorni dopo il Natale.

Da dove nasce la leggenda della Befana che conosciamo oggi?

Si narra che, originariamente, la leggenda della Befana fosse semplicemente collegata al fatto che questa festa simboleggiasse l’anno che avevamo appena salutato. Un anno vecchio, proprio come la vecchina che in sella alla sua scopa fa il giro del mondo per premiare i bambini buoni. Quei doni erano un augurio per l’anno che era appena cominciato, nella speranza che fosse ricco di regali, sorprese, cose belle per tutti.

Da qui è nata poi una storia, indissolubilmente legata al giorno in cui si celebra la Befana e in cui la chiesa festeggia l’Epifania, una data molto importante nella vita di Gesù, che ancora bambino viene finalmente raggiunto dai tre saggi che per giorni Re Erode ha tentato di “corrompere” per farsi dire il luogo dove questo re era appena nato, non riuscendo nel suo intento. Un intento tutt’altro che pacifico, visto che voleva ucciderlo.

leggenda della befana
Fonte: Pixabay

Qual è la vera storia della Befana?

La leggenda considerata la più accreditata, come abbiamo sottolineato in precedenza, è strettamente collegata alla storia dei Re Magi. Quindi la sua sarebbe una storia millenaria: dal giorno in cui ha incontrato i tre uomini saggi, l’anziana signora ha continuato ogni anno a cavalcare la sua scopa per portare doni nelle calze dei bambini buoni, in particolare dolcetti.

Come avrebbe tanto voluto fare per conoscere Gesù Bambino e come ti spiegheremo più avanti nella storia da raccontare ai bambini.

Qual è il vero nome della Befana?

Nessuno sa quale sia il suo vero nome, come del resto nessuno sa come si chiami Babbo Natale. Certo, in molti paesi del mondo lui è conosciuto come Santa Claus e, da qui, l’ipotesi che possa chiamarsi Claus o Klaus, ma nessuno ne ha la certezza.

Così come nessuno ha la certezza del vero nome della Befana. Che, semplicemente, si chiama Befana.

Quando è nata la befana?

Anche in merito alla sua nascita si sa ben poco. Ma tenendo in considerazione il fatto che la leggenda più popolare in Italia la fa “convivere” con i Re Magi, già come un’anziana signora, si fa presto a fare i conti. Una simpatica nonnina millenaria che non si stanca di portare doni ai bambini buoni.

Storia della Befana
Fonte: Pixabay

Come spiegare ai bambini la Befana

Ai bambini possiamo raccontare la storia legata ai Re Magi e alla nascita di Gesù Bambino, visto che è molto legata a questo evento ricordato dalla Chiesa Cattolica. Una storia semplice e comprensibile, che aiuta a capire questa bellissima abitudine della vecchina di donare dolci ai bambini buoni e carbone a quelli birichini.

Anche se, ai tempi dei Romani, regalare carbone portava assolutamente buona fortuna: il 25 dicembre, nel giorno della festa del sole, e per 12 giorni un tronco di quercia bruciava di continuo, per produrre tanto carbone porta fortuna.

Storia della befana per bambini

Si dice che Baldassarre, Gasparre e Melchiorre, nella lunga strada verso Betlemme, chiesero informazioni a una vecchietta, che indicò loro dove passare per arrivare prima. I tre saggi chiesero alla donna di unirsi, ma lei si rifiutò, pentendosi di aver detto di no non appena li ebbe visti andar via.

Decise, allora, di preparare un sacco pieno di dolci e raggiungerli, senza però riuscirci. Così, per non sprecare quelle prelibatezze, la nonnina bussò a ogni porta, regalando quei dolcetti ai bambini, sperando di incontrare nei loro volti quello di Gesù Bambino.

Da quel giorno, la Befana ha continuato nel suo viaggio per incontrare Gesù Bambino, andando a fare doni di dolci a tutti i bambini buoni che avrebbe incontrato sul suo cammino, mettendoli nelle calze appese ai camini la sera del 5 gennaio di ogni anno.

La vera storia della Befana, il libro

Se vuoi conoscere più cose sulla storia della Befana e vuoi regalare ai bambini un libro che ne parli, ecco cosa abbiamo trovato per te:

  • Le più belle storie della Befana di Paola Parazzoli
  • La Casa nel nocciolo, ovvero: la vera storia della Befana di Anna Ferrari
  • La Befana e la magica fabbrica di dolcetti di Caterina Saracino
  • Il gomitolo della Befana di Alessandro Grazioli e Roberta Auriemma
  • Le scarpe della Befana di Annamaria Soldera e Yvonne Campedel

E per scoprire di più sulla figura della Befana, perché non andare a Urbania, dove sorge la casa ufficiale della simpatica vecchina?

Video della befana

Infine, ecco un video per raccontare una delle versioni della storia della Befana ai bambini. Buona visione.

 

 

Fonti

Seguici anche sui canali social