Conservazione corretta degli alimenti in freezer(www.greenstyle.it)
Il freezer è senza dubbio uno degli alleati più utili nelle nostre cucine, consentendo di conservare alimenti per periodi più lunghi.
E’ importante sfatare il mito secondo cui il cibo congelato possa mantenersi indefinitamente senza deteriorarsi. Alcuni alimenti, infatti, hanno una scadenza breve anche in freezer e rischiano di perdere qualità o diventare addirittura pericolosi se non consumati entro tempi ragionevoli. Vediamo dunque quali sono questi alimenti e come conservarli correttamente per garantire sicurezza e gusto.
Per preservare al meglio il contenuto del congelatore, è fondamentale adottare alcune buone pratiche. Prima di tutto, è consigliabile utilizzare sacchetti specifici per il congelamento o contenitori ermetici, in grado di evitare il contatto del cibo con l’aria che potrebbe causare bruciature da freddo e deterioramento. È altrettanto importante sigillare bene ogni confezione.
Un suggerimento pratico è etichettare ogni contenitore o sacchetto con il nome del prodotto e la data di congelamento. Questo semplice accorgimento permette di monitorare i tempi di conservazione e consumare il cibo prima che perda qualità. Inoltre, suddividere gli alimenti in porzioni piccole facilita un congelamento rapido e uniforme, evitando che l’interno rimanga parzialmente scongelato.
La temperatura ideale del freezer deve essere mantenuta costante intorno a -18°C o valori leggermente inferiori, poiché temperature più alte possono compromettere la conservazione. È importante non sovraccaricare lo spazio interno per consentire la circolazione dell’aria fredda, elemento imprescindibile per un congelamento efficace.
Quali alimenti congelati hanno una scadenza breve?
Tra gli alimenti che richiedono particolare attenzione, i prodotti da forno, come il pane, pur essendo congelabili, tendono a perdere con il tempo sia la fragranza che la consistenza originale. La conservazione ideale per questi alimenti si aggira intorno a un mese.
I latticini e i piatti contenenti derivati del latte sono particolarmente delicati. Il loro congelamento può modificare la texture, rendendo il prodotto granuloso o separato, oltre a non garantire un completo congelamento uniforme. Questo può portare a alterazioni organolettiche e potenziali rischi per la salute.
La carne, soprattutto quella macinata, i tagli freschi e le salsicce, si deteriorano più rapidamente rispetto a tagli più consistenti. La raccomandazione è di consumarli entro tre mesi dal congelamento per mantenere sicurezza e qualità.
Anche la frutta e la verdura presentano differenze sostanziali: mentre le bacche si conservano bene fino a un anno, la frutta con un alto contenuto di acqua tende a perdere la sua struttura a causa della rottura delle cellule durante il congelamento, risultando molliccia una volta scongelata. Lo stesso vale per le verdure a foglia larga che è meglio sbollentare prima di congelarle per mantenere consistenza e nutrienti.

Un tema molto discusso riguarda invece il ricongelamento di alimenti scongelati. In caso di emergenze domestiche, come un blackout o un guasto del freezer, capita di trovare il cibo parzialmente scongelato. Molti si chiedono se sia possibile rimettere il cibo nel congelatore o se esistano metodi per “sanificare” questi alimenti.
Gli esperti di sicurezza alimentare sono unanimi nel sconsigliare il ricongelamento diretto di alimenti scongelati, in quanto aumenta significativamente il rischio di contaminazione batterica e tossinfezioni alimentari. La cottura a temperature elevate (ad esempio, oltre 75°C al cuore del prodotto) può ridurre la carica microbica a livelli sicuri, ma non elimina completamente le tossine eventualmente prodotte da batteri già presenti.
La prassi corretta prevede dunque di cuocere subito gli alimenti scongelati entro 24 ore dal momento in cui sono stati estratti dal freezer e di consumarli immediatamente dopo la cottura. Solo successivamente, se necessario, è possibile congelare nuovamente il prodotto cotto, ma non il cibo crudo che è stato scongelato.
Questa raccomandazione è fondamentale per evitare rischi per la salute: ricongelare cibi non cotti può portare a intossicazioni alimentari, mentre la cottura non garantisce una sterilizzazione completa, ma rende i cibi sicuri per il consumo.
