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SISTRI, le imprese chiedono lo stop al contributo 2012

Le imprese italiane chiedono la soppressione del contributo SISTRI 2012 in una lettera al ministro Clini. Sul sistema regna però ancora l'incertezza.

SISTRI, le imprese chiedono lo stop al contributo 2012

Azzerare il contributo SISTRI per il 2012. Questa la richiesta delle imprese coinvolte nel sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti a Corrado Clini, che tornano a lamentare il sostenimento dei costi di un sistema che presenta numerose crepe e stenta ancora ad entrare in vigore.

SISTRI e contributo 2012 hanno spinto i presidenti di Cia-Confederazione italiana agricoltori, Confindustria, Rete Imprese Italia, Confapi, Confagricoltura, Aci-Alleanza delle cooperative italiane e Claai-Confederazione libere associazioni artigiane italiane a scrivere al ministro Clini chiedendo che si faccia chiarezza sull’intero progetto:

Il sistema di tracciabilità dei rifiuti – scrivono nella lettera i presidenti delle associazioni – continua a essere per le imprese motivo di preoccupazione e di malcontento. I rinvii dell’operatività, che si ripetono trimestralmente da due anni, testimoniano, infatti, una situazione non gestibile, che richiede la rivisitazione totale del progetto.

Un clima sempre più teso quello intorno al sistema di tracciamento rifiuti, con le associazioni degli imprenditori già sul piede di guerra per via dei contributi SISTRI per l’anno 2010 e 2011:

In questa situazione – rimarcano le associazioni imprenditoriali – il pagamento del contributo Sistri per l’anno 2012, fissato per il 30 aprile, viene percepito da tutte le nostre imprese come una vessazione ingiustificata” tanto più che le aziende stesse “hanno già versato, per l’anno 2010 e per l’anno 2011, settanta milioni di euro, senza averne ritorno alcuno.


Le associazioni rivolgono quindi un invito al ministro affinché intervenga urgentemente su una questione che, in piena crisi economica, rischia di gravare in maniera decisa sulle imprese italiane:

In periodi di profonda difficoltà economica come quello attuale, l’obbligo di nuovi versamenti, ad avviso di tutti, non trova giustificazione. Quello del pagamento del contributo per il 2012 è diventato, dunque, un problema importante e cruciale, che il ministero deve affrontare da subito: le imprese – conclude la lettera inviata a Clini – ne aspettano legittimamente la soppressione.

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