Debiti fiscali e rateizzazioni: modalità di pagamento per i contribuenti- Greenstyle.it
Conguagli, ritardi e controlli: ecco il calendario segreto che in pochi conosco relativo ai rimborsi senza sostituto del 730.
La stagione della dichiarazione dei redditi 2025 è ormai in pieno svolgimento e tra i temi più discussi si conferma il rimborso 730 senza sostituto di imposta, una questione che coinvolge molti contribuenti e genera dubbi sul calendario effettivo dei pagamenti, sui tempi di attesa e sulle verifiche fiscali a cui potrebbero essere sottoposti i rimborsi.
Il calendario dei rimborsi 730 senza sostituto di imposta: cosa sapere
Il 730 senza sostituto di imposta rappresenta una modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi che, dal 2024, è accessibile a tutti i contribuenti, anche a coloro che dispongono di un datore di lavoro o di un ente pensionistico che potrebbe svolgere la funzione di sostituto d’imposta. Questa opzione permette di ricevere il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate, senza passare per il conguaglio in busta paga o nel cedolino pensionistico.
Chi ha scelto questa modalità deve però mettere in conto tempi di attesa più lunghi rispetto a chi si affida al sostituto d’imposta. Infatti, i rimborsi iniziano ad essere erogati solo dopo il termine ultimo di presentazione della dichiarazione, fissato al 31 ottobre 2025, e in alcuni casi la liquidazione può slittare fino al 2026. Tra i contribuenti che presentano il 730 senza sostituto vi sono anche coloro che hanno cessato il rapporto di lavoro nel corso del 2024, o che hanno terminato di percepire la Naspi, ma anche chi, pur avendo un sostituto, ha scelto di ricevere il rimborso direttamente dall’Agenzia.
La liquidazione del conguaglio fiscale per chi presenta il 730 senza sostituto parte generalmente da dicembre 2024, ma solo se il credito Irpef non supera i 4.000 euro. Per importi superiori, l’erogazione è soggetta a controlli più approfonditi, con conseguenti ritardi nei pagamenti. Inoltre, per accelerare l’accredito è fondamentale che il contribuente abbia indicato un conto corrente tramite l’IBAN al momento della presentazione della dichiarazione. In assenza di questo dato, il rimborso potrebbe essere effettuato tramite bonifico domiciliato o con modalità più lente, con ritardi che possono protrarsi anche fino ai primi mesi del 2026.

Per comunicare l’IBAN in caso di omissione, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione alcune soluzioni:
- l’applicazione online dedicata, accessibile dal portale ufficiale, che consente di inserire i dati per l’accredito;
- la compilazione del modulo specifico scaricabile dal sito dell’Agenzia, da inviare tramite PEC o consegnare direttamente agli uffici territoriali, accompagnato da un documento di identità.
Chi invece presenta il modello Redditi PF, che rappresenta un’altra modalità di dichiarazione, deve attendere tempi ancora più lunghi: i rimborsi arrivano generalmente non prima di sei mesi dopo la scadenza del termine di presentazione, quindi da marzo o aprile 2026. Il motivo principale del ritardo nel pagamento del rimborso per i contribuenti senza sostituto di imposta risiede nella diversa gestione del conguaglio da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Mentre il sostituto d’imposta effettua direttamente il conguaglio in busta paga o pensione e ne anticipa l’erogazione entro tempi relativamente brevi, nel caso del 730 senza sostituto l’Agenzia deve svolgere verifiche più approfondite e procedere autonomamente al pagamento. Inoltre, i controlli fiscali sono più stringenti per i rimborsi superiori a 4.000 euro, con possibili accertamenti che possono ulteriormente allungare i tempi. Questa procedura è finalizzata a garantire la correttezza delle dichiarazioni e a prevenire eventuali errori o frodi.
Chi opta per il 730 senza sostituto deve essere consapevole di dover attendere più a lungo per ricevere il proprio rimborso e dell’importanza di fornire correttamente i dati necessari per accelerare i pagamenti.
