Quanto spetta alla vedova della pensione del marito: la cifra precisa della pensione - greenstyle.it
Uan volta che il marito è deceduto, qual’è la cifra esatta della pensione che spetta dalla vedova? Ecco tutto quello che devi sapere.
La pensione di reversibilità è un assegno mensile che lo Stato riconosce ai superstiti di un pensionato deceduto. In particolare al coniuge vedovo o alla vedova, e in alcuni casi ai figli o ad altri familiari a carico. Questa prestazione è pensata per assicurare un sostegno economico a chi ha perso il proprio coniuge e che, in molti casi, dipendeva dal reddito di quest’ultimo.
In base alla normativa attuale, la vedova ha diritto alla pensione di reversibilità se il coniuge defunto percepiva una pensione diretta, che può essere di vecchiaia, anticipata o di invalidità. È importante sottolineare che la pensione di reversibilità non è automatica: la vedova deve presentare richiesta all’INPS, corredata dalla documentazione necessaria che attesti lo stato di vedovanza e il rapporto matrimoniale.
La cifra precisa della pensione spettante alla vedova
Un aspetto cruciale riguarda la quantificazione esatta di ciò che spetta alla vedova. La legge stabilisce che la pensione di reversibilità corrisponde a una percentuale della pensione percepita dal defunto. Questa percentuale varia in base alla composizione del nucleo familiare superstite:
- Se a beneficiare sono solo il coniuge vedovo o la vedova, la quota è pari al 60% della pensione del defunto.
- Se, oltre al coniuge, ci sono figli superstiti, la quota sale al 80%.
- Nel caso in cui vi siano più figli o altri familiari a carico, la quota può raggiungere il 100% della pensione.

La cifra esatta dipende dunque dal numero e dalla tipologia di beneficiari, con una scala di percentuali che garantisce un adeguato supporto economico a tutta la famiglia superstite.
Oltre alla documentazione necessaria, per ottenere la pensione di reversibilità è essenziale che la vedova soddisfi alcuni requisiti specifici. La normativa prevede, infatti, che non vi siano condizioni ostative come il nuovo matrimonio, che in genere comporta la perdita del diritto alla pensione di reversibilità. Tuttavia, esistono eccezioni, ad esempio quando il nuovo matrimonio avviene dopo aver compiuto una certa età o in presenza di particolari situazioni familiari.
La domanda per la pensione di reversibilità va inoltrata all’INPS preferibilmente tramite i servizi online, oppure attraverso patronati e CAF. Essi offrono supporto gratuito nella compilazione e nell’invio della richiesta. È fondamentale allegare tutta la documentazione richiesta, tra cui il certificato di morte, l’atto di matrimonio e, se presenti, i documenti che attestano la condizione dei figli a carico.
Il tempo medio di elaborazione della domanda può variare, ma generalmente l’INPS eroga la pensione di reversibilità entro 60-90 giorni dalla ricezione della richiesta completa. In caso di ritardi o contestazioni, è possibile presentare ricorso o chiedere assistenza legale per tutelare i propri diritti. L’entità della pensione e l’effettiva corresponsione sono soggette anche a verifiche periodiche, volte a confermare la permanenza dei requisiti necessari per l’assegnazione della prestazione.
