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Pineberry o fragola bianca: proprietà e come si mangia

La pineberry, conosciuta anche come fragola bianca, è un ibrido completamente candido dal sapore d'ananas: ecco le proprietà e come si mangia.

Pineberry o fragola bianca: proprietà e come si mangia

La forma ricorda da vicino le comuni fragole, eppure colore e sapore sono differenti. La pineberry, nota anche come fragola albina o bianca, è un frutto molto interessante e sempre più richiesto dai consumatori. Completamente candida, fatta eccezione per i suoi semi rossi, ha un gusto che ricorda da vicino quello dell’ananas e, rispetto alle versioni classiche del frutto, presenta delle caratteristiche ipoallergeniche. Ma quali sono le proprietà di questo singolarissimo frutto e, soprattutto, come si mangia?

Sebbene oggi raggiunga estimatori in tutto il mondo, la pineberry non trova ancora una grande distribuzione sul mercato italiano, dove si preferiscono le varietà più classiche e locali del frutto. In ogni caso, è possibile scovarla presso alcuni negozi di cibi biologici oppure esotici, nonché a ridosso di alcune festività: data la tipica colorazione, è sempre più richiesta per Natale.

Pineberry: storia e caratteristiche

Pineberry
Fonte: luis abrantes via Shutterstockluis abrantes via Shutterstock

La pineberry – nota come fragola albina, fragola bianca o fragola ananas – è una varietà albina appartenente al genere Fragaria. La sua nascita deriva dalla selezione e dall’ibridazione, partite nel ‘700, di alcune piantine di classiche fragole appartenenti alla famiglia delle Fragaria chiloensis e delle Fragaria virginiana. Grazie a un’attenta opera di coltivazione, nel corso dei secoli è stato possibile mantenere vive le caratteristiche tipiche delle prime piante, ovvero l’assenza della tipica colorazione rossa del frutto, la presenza di semi di color rubino e un sapore molto simile all’ananas. L’aspetto degli esemplari, tuttavia, può variare a seconda della qualità dei semi, nonché del clima e delle tecniche di coltivazione: la pineberry può infatti assumere anche una tinta leggermene rosata o, ancora, più tendente al violaceo.

Il nome, così come facile intuire, deriva dalle peculiarità tipiche del frutto: si tratta infatti dell’associazione della parola inglese “pineapple”, ovvero “ananas”, con la traduzione anglofona di “fragola” in “strawberry”. Sebbene oggi trovi una media distribuzione rispetto al passato, durante la prima metà del ‘900 la varietà ha rischiato di scomparire, dato lo scarso interesse manifestato dai consumatori. Grazie al duro lavoro di alcuni coltivatori olandesi, tuttavia, questo singolare frutto è stato preservato: a partire dal 2010 ha trovato nuovo vigore sui mercati ortofrutticoli e oggi sono anche disponibili semenze per coltivare la pianta in completa autonomia.

Pineberry: proprietà e come si mangia

Pineberry
Fonte: Disvovod via ShutterstockDisvovod via Shutterstock

La pineberry presenta un profilo nutrizionale decisamente interessante, nonché alcune peculiarità a vantaggio del benessere e della salute. Innanzitutto, si tratta di un frutto mediamente più calorico rispetto alle classiche fragole, dato l’elevato contenuto in carboidrati: circa 30 milligrammi per un etto di prodotto, per 120 kcal totali. È quindi un alimento altamente energizzante, poiché in grado di fornire un apporto d’energia abbastanza veloce ma capace di mantenersi a lungo termine. Non è però tutto, poiché il gustoso frutto è anche ricco di vitamina C, ideale per rafforzare il sistema immunitario e contrastare l’azione dei radicali liberi, ma anche di acido folico, vitamina A e numerosi sali minerali. Del tutto rilevanti sono le sue proprietà ipoallergeniche: la pineberry viene solitamente digerita anche da coloro che manifestano intolleranza alle fragole, anche se il consumo deve essere sempre concordato con il medico per valutarne rischi, benefici ed evitare spiacevoli conseguenze.

Il consumo della pineberry è del tutto analogo a quello delle classiche fragole: si può mangiare fresca, aggiungerla a macedonie, come ingrediente di dolci e altre ricette e, naturalmente, per le confetture. È però necessario ricordare come il gusto si avvicini senza troppi dubbi a quello dell’ananas, un sapore ben lontano dalle comuni fragole: bisognerà tenerne debito conto, di conseguenza, negli abbinamenti per le varie preparazioni. Come già accennato, da qualche anno il frutto sta raccogliendo un certo successo durante la stagione invernale e a ridosso con il Natale, date la colorazione perfettamente inserita in questa festività.

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