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Piante natalizie: agrifoglio e vischio, le differenze

Agrifoglio e vischio sono due delle piante più diffuse, e più confuse, per i festeggiamenti di Natale: ecco le caratteristiche e le principali differenze.

Piante natalizie: agrifoglio e vischio, le differenze

Fonte immagine: Pexels

Le feste di Natale sono finalmente cominciate e, come ogni anno, la casa si colora grazie alle splendide tonalità delle più svariate piante ornamentali. Fra le varietà tipiche delle celebrazioni di fine anno, l’agrifoglio e il vischio sono certamente le più famose e diffuse. Oltre alle tradizioni e alle leggende popolari a loro connesse, queste piante sono di solito ampiamente disponibili nel mese di dicembre e, per questo, sfruttate per le festività. Ma quali sono le differenze?

Quando si parla delle piante ornamentali per Natale, molto spesso si tendere a confondere proprio agrifoglio e vischio, usandole per i medesimi scopi. Prima di cominciare, tuttavia, è bene sottolineare come queste varietà non dovrebbero essere raccolte direttamente dai boschi, tanto che spesso vi sono precisi divieti a livello locale, bensì acquistate presso vivai specializzati.

Agrifoglio: cosa è?

Pungitopo
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Con il termine agrifoglio si è soliti indicare genericamente due piante fra loro differenti: il Ruscus aculeatus e l’Ilex aquifolium. Si tratta di esemplari entrambi caratterizzati da foglie di intenso colore verde e da bacche rosse, seppur presentino notevoli diversità.

Il Ruscus aculeatus, noto anche come pungitopo, è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Ruscaceae. Tipica delle aree dagli inverni non troppo rigidi, e quindi comune in tutto il bacino del Mediterraneo, la pianta si caratterizza per la natura cespugliosa, nonché per l’altezza solitamente contenuta: dai 30 agli 80 centimetri. Le foglie verde scuro, di norma arrotondate, accolgono delle vistose e lucenti bacche rosse. L’Ilex aquifolium, detto anche pungitopo maggiore o alloro spinoso, è invece una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliaceae. L’esemplare, diffuso in gran parte d’Europa e in buona parte d’Italia, può raggiungere anche i 10 metri d’altezza. A renderlo particolarmente noto sono le foglie dall’intenso colore verde, spesso solcate da striature bianche: queste presentano infatti un profilo acuminato e appuntito e, proprio dalle foglie, sorgono delle tipiche bacche rosse.

Sebbene entrambe le piante vengano impiegate per le tradizioni connesse al Natale, di norma è l’Ilex aquifolium la varietà maggiormente gradita e diffusa. L’impiego pare sia antecedente alla tradizione cristiana: nei paesi dell’Irlanda e del Nord Europa, infatti, si trattava dell’unico esemplare ornamentale a disposizione dei ceti poveri per decorare le loro abitazioni. In epoca romana, invece, questo arbusto veniva considerato come il simbolo della stagione fredda: l’agrifoglio, infatti, tende a raggiungere il massimo splendore in concomitanza con il solstizio d’inverno, un fatto che ne ha giustificato nel tempo l’estrema popolarità. Il cristianesimo ha quindi ereditato le usanze romane per il mese di dicembre, associando alle foglie appuntite dell’agrifoglio e alle sue rosse bacche la sofferenza e il sangue di Gesù.

Vischio: cosa è?

Vischio
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Tra le usanze popolari più diffuse per il periodo natalizio, quella del vischio è certamente la più nota: a ridosso con il Capodanno, infatti, si è soliti scambiarsi un bacio sotto un rametto di questo arbusto.

Il Viscum album è una pianta cespugliosa appartenente alla famiglia delle Viscaceae. Poiché cresce sul tronco e sulla chioma di altri alberi, in particolare le conifere, questa varietà sempreverde è detta epifita e semiparassita. A differenza di altri cespugli, quali l’edera, non rappresenta però una minaccia per l’albero ospite: non ne impedisce, infatti, la crescita delle foglie né sottrae nutrienti essenziali. Poiché più facile scovarlo in inverno, quando le chiome sono appunto spoglie, il vischio è diventato uno degli esemplari tipici del Natale. Il vischio si caratterizza per un cespuglio irregolare e ramificato, dalle foglie verdi e molto allungate, dalle quali spuntano delle caratteristiche bacche bianche, non adatte per l’alimentazione.

L’impiego per Natale deriva dalle tradizioni delle popolazioni del Nord Europa, in particolare dalla cultura vichinga e dal culto di Freya, la dea dell’amore. Freya aveva un figlio bellissimo e molto amato, Baldr, il quale venne però ucciso dal fratello Loki, tramite un dardo di vischio. Sopraffatta dal dolore, Freya cominciò a piangere sul corpo del figlio: le lacrime, cadute a terra, diedero vita a bacche e rametti proprio di vischio, che permisero a Baldr di resuscitare. Da allora, la dea Freya cominciò a regalare rametti del cespuglio e baci a tutti gli umani, come segno tangibile della sua profonda gioia.

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