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Pesca sostenibile: Rio Mare cambia rotta

Bolton Group ha deciso di abbracciare una forma di pesca più sostenibile per il suo tonno, soddisfazione di Greenpeace e WWF.

Pesca sostenibile: Rio Mare cambia rotta

Bolton Group, azienda alimentare globale conosciuta in Italia soprattutto per il tonno Rio Mare e il tonno Palmera, adotta finalmente una politica di sostenibilità più efficace e in linea con gli impegni chiesti da anni dalle associazioni ambientaliste. Prime fra tutte WWF e Greenpeace.

Il colosso americano ha infatti pubblicato una serie di impegni per la pesca sostenibile, sintetizzati nello slogan “La giusta rotta”, che consistono principalmente in una forte limitazione nell’uso dei cosiddetti FAD (Fish Aggregating devices).

I FAD sono particolari reti a forma di boa studiati per attirare i pesci pelagici dell’oceano. Essendo strumenti non selettivi, spesso catturano anche esemplari molto giovani che non si sono ancora riprodotti causando un notevole danno agli stock di pesce.

Nel dettaglio, gli impegni di Bolton Group per rendere la sua filiera di pesca più sostenibile sono i seguenti:

  • Entro il 2024: 100% di tonno approvvigionato da pesca certificata MSC o coinvolto in progetti di miglioramento della pesca (Fishery Improvement Projects – FIPs) credibili e robusti
  • Entro il 2024: 100% di approvvigionamento delle altre specie (Salmone, Sgombri, Sardine) da pesca certificata MSC/ASC o coinvolto in progetti di miglioramento della pesca credibili e robusti/progetti di miglioramento dell’Acquacultura (FIPs/AIPs)
  • Entro il 2020: 50% di tonno approvvigionato con i metodi di pesca più selettivi e con un minor livello di pesca accidentale e a basso impatto ambientale (pesca a canna, pesca con lenza, pesca artigianale da piccole imbarcazioni sostenibili, pesca con reti a circuizione su banchi liberi)
  • Entro il 2020: 50% di tonno approvvigionato da barche con reti a circuizione che adottano misure per la gestione dei FAD
  • Entro il 2019: analisi per quantificare il numero di FAD utilizzato dalle barche da cui si approvvigiona il Gruppo e per poter identificare misure addizionali come la limitazione del numero di FAD set, target per l’utilizzo di FAD biodegradabili e limiti per l’utilizzo di imbarcazioni ausiliarie entro il 2020.

Già entro la fine del 2018, invece, l’azienda si autoimpone questi limiti:

  • Continuare a proibire l’impiego delle imbarcazioni ausiliarie;
  • Massimo 150 FAD attivi per l’Oceano Atlantico (Saupiquet) e massimo 300 FAD attivi per l’oceano Pacifico (Garavilla);
  • Registrare le barche di proprietà Bolton sul sito transparentsea.org dove saranno comunicati i dati relativi alle battute di pesca entro 4 mesi

Oggi è un giorno importante per migliaia di consumatori che per anni hanno chiesto alle aziende di scegliere di stare dalla parte del mare – ha dichiarato Giorgia Monti, Responsabile della Campagna mare di Greenpeace Italia – Siamo molto soddisfatti che Rio Mare abbia finalmente deciso di accettare la sfida e prendere impegni ambiziosi per ridurre l’utilizzo dei metodi di pesca più dannosi“.

Isabella Pratesi, direttore conservazione di Wwf Italia, aggiunge: “La partnership con Bolton Food, in quanto leader europeo nel mercato del tonno in scatola, è cruciale per cambiare il modo in cui il tonno è pescato e influenzare i criteri con cui operano le aziende del settore ittico. Condividendo le migliori pratiche, miriamo a ispirare altre società di prodotti ittici a intraprendere la strada verso la sostenibilità contribuendo così a una pesca ben gestita e a oceani sani“.

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