
Il contesto normativo (www.greenstyle.it)
Il tema delle pensioni continua a essere al centro del dibattito politico, specialmente in un periodo caratterizzato da importanti cambiamenti.
Con l’anno 2025 che si avvicina, emergono nuove opportunità per i percettori di pensione grazie a una riforma fiscale che promette di apportare benefici significativi. Secondo le ultime notizie, il governo guidato da Giorgia Meloni sta preparando provvedimenti che potrebbero portare a un incremento mensile di 120 euro per molti pensionati, grazie a una revisione dell’IRPEF.
Un passo fondamentale verso questa riforma è stato compiuto con il decreto legislativo n. 216/2023, entrato in vigore il 31 dicembre 2023, che ha ridotto gli scaglioni dell’IRPEF da quattro a tre. Questa modifica ha avuto un impatto diretto sulle trattenute fiscali applicate dalle casse previdenziali, tra cui l’INPS, sui cedolini mensili dei pensionati. Gli attuali scaglioni IRPEF sono:
- Fino a 28.000 euro: 23%
- Tra 28.000 e 50.000 euro: 35%
- Oltre 50.000 euro: 43%
Questa ristrutturazione ha comportato un’aliquota ridotta per la fascia di reddito precedentemente tassata al 25%, ora allineata al 23%. Di conseguenza, i pensionati con un reddito annuo fino a 28.000 euro beneficiano di un abbassamento dell’imposizione fiscale, aumentando il loro reddito netto.
L’impatto della nuova struttura fiscale è notevole, specialmente per coloro che percepiscono pensioni comprese tra 15.000 e 28.000 euro. Grazie alla rimodulazione degli scaglioni, i pensionati in questa fascia possono risparmiare fino a 260 euro all’anno. Questo vantaggio si estende anche ai pensionati con redditi più elevati, fino a 50.000 euro, che potrebbero vedere un incremento del loro reddito netto.
Tuttavia, il governo ha introdotto una franchigia di 260 euro per le detrazioni fiscali, limitando l’efficacia delle agevolazioni per chi percepisce pensioni oltre i 50.000 euro. In pratica, le detrazioni saranno applicabili solo sulla parte di reddito che supera questa soglia, escludendo alcune spese come quelle sanitarie e i bonus per la casa.
Prossime riforme: riduzione dell’aliquota e nuovi scaglioni
Attualmente, il governo sta considerando ulteriori modifiche, con particolare attenzione all’attuale secondo scaglione, quello compreso tra 28.000 e 50.000 euro. L’obiettivo è di abbassare l’aliquota dal 35% al 33%, il che potrebbe tradursi in un ulteriore risparmio di circa 440 euro su base annua per i pensionati rientranti in questo scaglione.
In aggiunta, si parla di un possibile innalzamento del tetto massimo del secondo scaglione, portandolo da 50.000 a 60.000 euro. Questo cambiamento rappresenterebbe una significativa opportunità per i pensionati, poiché l’aliquota massima del 43% verrebbe applicata solo sulla parte di reddito che supera i 60.000 euro. La parte compresa tra 50.000 e 60.000 euro sarebbe tassata al 33%, comportando una riduzione dell’imposta di ben 10 punti percentuali.
Per illustrare l’impatto di queste misure, consideriamo un pensionato con un reddito annuo di 58.000 euro. Con l’attuale tassazione, la parte di reddito che va da 50.000 a 58.000 euro subirebbe un’imposizione del 43%. Tuttavia, se la riforma si concretizzasse e il tetto del secondo scaglione fosse innalzato, il pensionato beneficerebbe di un’aliquota del 33% su 8.000 euro, con un risparmio complessivo di 800 euro all’anno. Sommandosi ai 440 euro derivanti dalla riduzione dell’aliquota, il totale sarebbe di 1.240 euro all’anno, equivalenti a circa 103 euro mensili.
Considerando anche il risparmio di 260 euro derivante dalle precedenti riforme, il totale finale potrebbe arrivare a 1.500 euro annui, ovvero 125 euro al mese. Questi importi, pur non risolvendo tutte le problematiche legate al tenore di vita dei pensionati, rappresentano un aiuto significativo per affrontare le spese quotidiane.

L’estate del 2025 potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro delle pensioni in Italia. Con la riforma IRPEF in fase di finalizzazione, si attendono non solo miglioramenti per i pensionati, ma anche un impatto positivo sull’economia nazionale, incentivando i consumi e sostenendo la domanda interna.
In questo contesto, è fondamentale rimanere informati sulle evoluzioni normative e comprendere come queste possano influenzare non solo i redditi pensionistici, ma anche le strategie di pianificazione finanziaria per il futuro. I pensionati, quindi, dovranno prestare attenzione alle novità e prepararsi a un possibile cambiamento delle loro condizioni economiche.