La rivalutazione dei contributi e il supplemento di pensione: chi ne beneficia(www.grenstyle.it)
Con l’avvicinarsi del 2026, si riaccende l’attenzione sul tema delle pensioni e in particolare su chi potrà beneficiare di un aumento.
Il supplemento di pensione rappresenta un aumento dell’assegno mensile che può essere richiesto quando si maturano nuovi contributi dopo la decorrenza della pensione stessa. Questo meccanismo consente, a chi continua a lavorare o versa contributi anche dopo essere diventato pensionato, di incrementare il proprio trattamento pensionistico.
Possono presentare domanda per il supplemento:
- i titolari di pensione principale, pensione supplementare e assegno ordinario di invalidità;
- chi gode della pensione di vecchiaia in regime di totalizzazione o cumulo dei periodi assicurativi;
- i lavoratori iscritti alle diverse gestioni previdenziali, come l’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), la Gestione Separata, e l’ex Gestione ENPALS per spettacolo e sport.
È importante sottolineare che i contributi versati dopo il pensionamento, anche in gestioni diverse da quella che ha liquidato la pensione originaria, possono essere presi in considerazione per il calcolo del supplemento, a patto che siano rispettati i requisiti temporali e anagrafici previsti.
Requisiti e modalità di richiesta del supplemento di pensione
Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, purché siano soddisfatti i requisiti di legge. L’importo che si ottiene integra l’assegno pensionistico calcolato al momento della liquidazione, ma può essere soggetto a un assorbimento parziale o totale qualora l’importo complessivo rientri nell’ambito del trattamento minimo previsto.
Tra i requisiti fondamentali si evidenziano:
- l’attesa di un periodo minimo dalla decorrenza della pensione o dal precedente supplemento (generalmente cinque anni, ridotti a due in alcuni casi specifici);
- il raggiungimento dell’età pensionabile nella gestione previdenziale di riferimento, soprattutto per i lavoratori autonomi o per la Gestione Separata;
- l’iscrizione alle gestioni previdenziali ammesse, che includono anche fondi specifici come il Fondo Volo o il Fondo Autoferrotranvieri.
La domanda deve essere presentata online tramite il portale INPS, mentre in alternativa è possibile contattare il Contact Center o rivolgersi agli enti di patronato autorizzati, che supportano i pensionati nella compilazione e nell’invio della richiesta.

Dal 2026, l’adeguamento degli assegni pensionistici sarà influenzato anche da nuove regole sulla rivalutazione contributiva introdotte con le recenti manovre economiche e le indicazioni europee di bilancio. L’adeguamento riguarda in particolare le pensioni calcolate con il metodo contributivo e coloro che hanno continuato a versare contributi dopo il pensionamento.
Questa rivalutazione mira a garantire una maggiore equità e adeguatezza dell’assegno pensionistico rispetto al costo della vita e all’incremento della speranza di vita, in linea con quanto stabilito dalla legge 214/2011 e successive modifiche normative.
Inoltre, per i pensionati che hanno lavorato anche all’estero, nei Paesi extracomunitari con cui l’Italia ha stipulato convenzioni, è previsto che i periodi contributivi esteri possano essere sommati a quelli italiani per il calcolo del supplemento, rafforzando così la tutela previdenziale di chi ha avuto carriere lavorative internazionali.
Le categorie più coinvolte e il ruolo dei nuovi adeguamenti
Tra i pensionati che potranno vedere un incremento dell’assegno dal 2026 rientrano soprattutto:
- coloro che hanno continuato a lavorare dopo il pensionamento, soprattutto nei settori con gestioni autonome;
- i titolari di pensione di vecchiaia che hanno maturato contributi successivi alla decorrenza del trattamento pensionistico;
- i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, dove il supplemento può essere richiesto con tempistiche più flessibili rispetto ad altre gestioni;
- i pensionati appartenenti alle categorie con limiti anagrafici specifici come sportivi professionisti e lavoratori dello spettacolo.
L’INPS ha inoltre sottolineato che, in caso di decesso del pensionato, i contributi versati dopo il pensionamento saranno considerati automaticamente per il calcolo della pensione di reversibilità, anche se già utilizzati per il supplemento stesso.
