Incremento delle pensioni minime per gli over 70(www.greenstyle.it)
Nel contesto delle recenti evoluzioni normative, si registra una crescente attenzione verso le pensioni di reversibilità.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha aggiornato e chiarito alcuni aspetti cruciali per i superstiti dei pensionati, evidenziando le cause più frequenti di decadenza dal diritto e le soglie reddituali che influenzano l’importo della prestazione.
La pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale destinata ai familiari superstiti di un pensionato INPS deceduto. L’entità dell’importo dipende dalla pensione percepita dal defunto e dal grado di parentela con i superstiti. Ad esempio, al coniuge superstite spetta il 60% della pensione del titolare, mentre ai figli minorenni, studenti o inabili, la quota può arrivare fino al 70% o all’80% in presenza di due figli. Se il coniuge è con due o più figli, la reversibilità copre il 100% della pensione.
Nel caso in cui manchino coniuge e figli, il beneficio può essere riconosciuto a genitori, fratelli, sorelle o nipoti orfani e a carico del defunto. Tuttavia, l’accesso alla reversibilità è subordinato al rispetto di limiti reddituali precisi, stabiliti dall’INPS, che variano in base alla situazione economica del superstite.
Cause di perdita e riduzione della pensione di reversibilità
Secondo le indicazioni più recenti dell’INPS, il diritto alla pensione di reversibilità si perde in diverse circostanze. Tra le principali figurano:
- Nuovo matrimonio del coniuge superstite: il diritto alla reversibilità cessa se il coniuge superstite contrae nuova nozze.
- Fine dell’inabilità del titolare: qualora la condizione di inabilità che giustificava la reversibilità venga meno, il beneficio può essere sospeso.
- Completamento degli studi o ingresso nel mondo del lavoro dei figli: i figli beneficiari perdono il diritto quando terminano gli studi o compiono 26 anni, salvo casi di inabilità.
- Ricezione di altro trattamento pensionistico da parte dei genitori superstiti.
- Matrimonio di fratelli o sorelle beneficiari.
Per quanto riguarda i limiti di reddito, il trattamento di reversibilità viene erogato integralmente fino a un reddito annuo di 23.345,79 euro. Superata questa soglia, la pensione subisce una riduzione progressiva: del 25% per redditi fino a 31.137,72 euro, del 40% fino a 38.909,65 euro e del 50% oltre tale importo. È importante sottolineare che in caso di cumulo con altri redditi, la decurtazione non può superare l’ammontare totale di tali redditi aggiuntivi.

L’INPS, con le ultime modifiche normative e amministrative, ha semplificato alcune procedure per i cittadini e potenziato i canali digitali di accesso, offrendo un supporto più efficace ai beneficiari delle prestazioni pensionistiche. Il portale MyINPS e i servizi di contact center risultano strumenti fondamentali per monitorare lo stato delle domande e per ricevere assistenza qualificata.
Tuttavia, le attuali regole sulla pensione di reversibilità rischiano di subire ulteriori restrizioni a causa delle necessità del Governo italiano di rispettare gli impegni assunti con l’Unione Europea in materia di finanza pubblica. L’obiettivo è ridurre il deficit pubblico dal 7,4% attuale al 3% entro il 2027, una sfida che potrebbe comportare tagli o modifiche alle prestazioni sociali e previdenziali.
Il Governo Meloni, in carica dal 2022, ha più volte ribadito l’importanza di garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, pur mantenendo una rete di protezione per le fasce più deboli. Le tensioni tra esigenze di contenimento della spesa pubblica e tutela dei diritti dei superstiti restano al centro del dibattito politico e sociale.
L’attenzione è rivolta anche all’adeguamento delle soglie di reddito e all’introduzione di criteri più stringenti per la concessione della reversibilità, soprattutto in presenza di altri redditi da parte dei beneficiari. Gli aggiornamenti normativi e amministrativi, pertanto, richiedono una corretta informazione e un’attenta valutazione delle singole situazioni, per evitare sorprese in fase di erogazione della pensione.
Le ultime direttive INPS sottolineano l’importanza di presentare tempestivamente la domanda di pensione di reversibilità e di comunicare ogni variazione reddituale o familiare, per non incorrere in sospensioni o revoche del beneficio. Gli strumenti digitali messi a disposizione dall’Istituto consentono oggi un monitoraggio più semplice e rapido, utile anche per ricevere chiarimenti sulle condizioni di diritto e di decadenza.
