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Ora solare 2022: quando scatta e il punto sull’abolizione del cambio

Tra sabato 29 e domenica 30 ottobre torna in vigore l'ora solare: le lancette tornano indietro di un'ora. Vantaggi, svantaggi e news sull'abolizione.

Ora solare 2022: quando scatta e il punto sull’abolizione del cambio

È di nuovo giunto il momento di spostare le lancette degli orologi analogici e, nel caso di dispositivi elettronici come smartphone, tablet, computer e via dicendo, verificare che l’orario sia corretto. Tra sabato 29 e domenica 30 ottobre – alle 3.00 di domenica, per la precisione – dovremo aggiornare gli orologi, portandoli indietro di un’ora: torna l’ora solare!

Il vantaggio più immediato di questo ritorno all’ora solare è che domenica mattina si potrà dormire un po’ di più, 60 minuti in più per l’esattezza. In questo periodo storico di crisi energetica ed economica, però, non si può non sottolineare come l’addio all’ora legale per questo 2022 ci farà “perdere” un’ora di luce al tramonto.

È vero, al mattino guadagneremo un’ora di luce e non ci sveglieremo più al buio, ma la notte arriverà un po’ prima e questo significa lampioni accesi più a lungo, luci in casa accese più a lungo, vetrine dei negozi illuminate per più tempo e così via.

I vantaggi dell’ora legale per economia e ambiente

Col ritorno all’ora solare torniamo ad un orario più “naturale”, legato al passaggio del Sole al di sopra del meridiano locale. L’ora legale, in vigore in Italia dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre, ci permette di sfruttare il più possibile le ore di luce della giornata, riducendo il ricorso alla luce artificiale per casa, uffici e altre attività.

Nei 7 mesi in cui in Italia è in vigore l’ora legale, lo spiega un’analisi di Terna del 2021, si registrano impatti positivi per il sistema energetico dal punto di vista elettrico, ambientale ed economico. Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, spiega che nel 2020 i benefici dell’ora legale hanno determinato un risparmio pari a 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205 mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro“.

Dal 2004 al 2020 Terna ha rilevato che il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro. […] Nel periodo primavera-estate i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.

E se dicessimo addio all’ora solare?

Ora Solare 2022

I detrattori del cambio dell’ora non ce l’hanno in modo particolare con l’ora solare né con l’ora legale, ma col cambio effettivo dell’orario. Il motivo è legato all’alterazione del ritmo circadiano del nostro corpo che ci fa sentire stanchi e irritati dopo un cambio di orario. L’ideale, quindi, sarebbe scegliere un solo orario e rimanere ancorati a quello per tutto l’anno. La scelta, in questo caso, dovrebbe ricadere proprio sull’ora legale, quella che ci consente il maggior risparmio.

La Società Italiana di Medicina Ambientale è una fervente sostenitrice dell’ora legale:

Il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirà di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 nel solo 2022: si tratta dello stesso beneficio che otterremmo piantando 2 milioni di alberi, con conseguenze positive sulla salute oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento.

A che punto siamo con l’abolizione del cambio dell’ora?

Il dibattito sull’abolizione del cambio dell’ora va avanti ormai da decenni – la sua introduzione in Italia risale al 1966 – e anche l’Unione Europea si espressa in materia nel 2018.

Con l’84% dei voti a favore il parlamento Europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno. Ogni Stato, secondo quella decisione, avrebbe dovuto scegliere in autonomia entro la fine del 2021 se adottare l’ora legale o quella solare in via definitiva. Nessuno dei Paesi membri, però, ha legiferato in merito dal 2018 ad oggi, Italia inclusa.

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