
Dettagli sul nuovo canone annuale(www.greenstyle.it)
A partire dal 28 luglio 2025, il sistema di identità digitale Spid, rilasciato da InfoCert, subirà una trasformazione importante.
Dopo dieci anni di utilizzo gratuito, questa novità ha suscitato un notevole scalpore tra i cittadini italiani, che fino ad ora hanno usufruito di questo servizio senza alcun costo. La comunicazione è stata inviata via email agli utenti, segnando una vera e propria svolta nel panorama della digitalizzazione in Italia.
InfoCert, uno dei principali gestori di Spid, ha annunciato un canone annuale di 5,98 euro, IVA inclusa. Questo cambiamento segue l’esempio di Aruba, un altro operatore che aveva già avviato un modello di pagamento per il servizio di identità digitale. Gli utenti dovranno esprimere esplicitamente il consenso al pagamento del canone annuale durante il rinnovo dell’identità digitale, che non avverrà in modo automatico. Questa novità rappresenta una netta cesura rispetto al decennio di gratuità che ha caratterizzato il servizio, anche se il costo di 5,98 euro all’anno è considerato esiguo da molti.
Le critiche e il contesto attuale
Nonostante il costo contenuto, le critiche non mancano. Il governo italiano ha recentemente stanziato 40 milioni di euro per sostenere i gestori del servizio Spid, sollevando interrogativi sul motivo per cui InfoCert abbia deciso di trasferire parte dei costi ai cittadini. È importante notare che i gestori di Spid, tra cui PosteID, Aruba e Sielte, hanno continuato a fornire il servizio anche dopo la scadenza delle convenzioni con il governo nel 2022, operando senza fondi pubblici. Solo nel marzo 2025, con la firma del decreto attuativo, sono state sbloccate le risorse attese da tempo. Nonostante ciò, InfoCert ha giustificato la sua scelta economica con la necessità di mantenere elevati standard di qualità e sicurezza.

Per gli utenti che non desiderano accettare il nuovo modello a pagamento di InfoCert, ci sono diverse opzioni disponibili. È fondamentale sapere che il rinnovo dell’identità digitale non sarà automatico; chi non esprimerà il consenso non avrà alcun addebito, ma non potrà più utilizzare il servizio. Gli utenti possono recedere dal contratto in qualsiasi momento, seguendo le indicazioni sul sito ufficiale di InfoCert. Inoltre, è possibile attivare un nuovo Spid con un altro provider, a condizione che offra un servizio gratuito.
In un contesto in cui la digitalizzazione è in continua espansione, è essenziale monitorare attentamente l’evoluzione di queste dinamiche. La transizione verso modelli di pagamento per servizi pubblici digitali potrebbe avere ripercussioni significative sul modo in cui i cittadini interagiscono con le istituzioni e sui costi che dovranno sostenere per accedere a servizi considerati un diritto fondamentale fino a oggi. La questione rimane aperta: quale sarà il futuro dello Spid e come si evolverà il panorama delle identità digitali in Italia?