
Isee, attenzione a questo errore (www.greenstyle.it)
L’inclusione dei figli maggiorenni nel calcolo dell’ISEE è un argomento di notevole importanza. Cosa bisogna sapere.
Con l’introduzione delle nuove disposizioni nel 2024, sono state apportate modifiche significative ai criteri di calcolo, creando confusione per molte famiglie. Questo articolo si propone di chiarire chi deve essere incluso e chi no, analizzando i criteri attuali e le loro implicazioni.
A partire dal 1° gennaio 2024, la composizione del nucleo familiare per il calcolo dell’ISEE è stata ridefinita. In precedenza, l’età era un parametro determinante per stabilire se un figlio fosse considerato parte del nucleo familiare. Le nuove regole spostano l’attenzione su altri aspetti, in particolare la residenza, lo stato fiscale e lo stato civile del figlio.
Uno degli aspetti fondamentali da considerare è la residenza del figlio maggiorenne. Se il figlio ha una residenza diversa da quella dei genitori, può sorgere il dubbio se debba essere incluso nel nucleo familiare ai fini ISEE. Tuttavia, la semplice variazione di residenza non è sufficiente per determinare un nucleo autonomo. È il carico fiscale che gioca un ruolo decisivo in questo contesto.
Carico fiscale: un criterio chiave
Dal 2024, il criterio del carico fiscale ha sostituito l’età come elemento determinante per l’inclusione nel nucleo familiare. Se un figlio maggiorenne risulta fiscalmente a carico dei genitori, pur vivendo in un’abitazione diversa, continuerà a far parte del nucleo familiare per il calcolo dell’ISEE. In passato, i figli sopra i 26 anni, a prescindere dalla loro situazione fiscale, erano considerati autonomi. Oggi, invece, l’attenzione si concentra sulla loro capacità di generare reddito.
Per essere considerato fiscalmente a carico, il figlio deve rimanere al di sotto di determinate soglie di reddito. Attualmente, i limiti sono i seguenti:
- Fino ai 24 anni, il reddito annuo non deve superare i 4.000 euro.
- A partire dai 25 anni, la soglia si riduce a 2.840,51 euro annui.
Se il reddito del figlio supera queste soglie, egli viene considerato autonomo dal punto di vista fiscale e, di conseguenza, escluso dal calcolo dell’ISEE del nucleo genitoriale.
Un altro aspetto cruciale da considerare è la situazione matrimoniale del figlio. Se un figlio maggiorenne è sposato, il suo nucleo familiare sarà definito in base al coniuge e eventualmente ai figli. In questo caso, non può più essere incluso nel nucleo dei genitori, indipendentemente dalla sua situazione economica o dalla residenza. È importante notare che anche se il figlio coniugato vive ancora con i genitori, il suo stato civile cambia la sua appartenenza al nucleo familiare ai fini ISEE.

La decisione di includere o meno un figlio maggiorenne nel nucleo familiare ha un impatto diretto sull’indicatore ISEE. Se il figlio è considerato a carico e quindi incluso, il reddito complessivo della famiglia aumenta, il che potrebbe limitare l’accesso a determinati benefici economici. Al contrario, se il figlio costituisce un nucleo autonomo, il reddito del nucleo familiare dei genitori risulta inferiore, facilitando l’accesso a prestazioni sociali e assistenziali.
Questa distinzione è particolarmente rilevante per l’accesso a benefici come borse di studio universitarie, esenzioni o riduzioni sulle tasse scolastiche, agevolazioni sanitarie e contributi economici per famiglie a basso reddito. Pertanto, la corretta valutazione della posizione fiscale e dello stato civile dei figli maggiorenni diventa fondamentale per la pianificazione economica delle famiglie.
In sintesi, la riforma del 2024 ha reso più chiari i criteri di inclusione dei figli maggiorenni nel calcolo dell’ISEE, ponendo l’accento sulla situazione fiscale e sullo stato civile piuttosto che sull’età. Questo cambiamento richiede alle famiglie di rivedere la propria situazione economica e di pianificazione, per sfruttare al meglio le opportunità e i diritti che derivano dall’ISEE.