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I 5 benefici del lapacho e gli effetti collaterali da conoscere

Il lapacho è una bevanda utilizzata da secoli presso le popolazioni del Centro e Sud America. Ad essa si ricollegano numerosi benefici per la salute, come il fatto di aiutare a combattere il cancro e le infezioni, di supportare e rafforzare il sistema immunitario, di favorire la perdita di peso e di velocizzare la guarigione delle ferite. Vediamo le sue virtù senza tralasciare gli effetti collaterali e le controindicazioni di questa "miracolosa" tisana.

I 5 benefici del lapacho e gli effetti collaterali da conoscere

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Probabilmente non tutti lo conoscono: il lapacho (o taheebo) è una tisana che si ottiene dalla parte interna della corteccia della pianta Tabebuia impetiginosa. É una bevanda alla quale sono associati numerosi benefici per la salute, tanto da essere utilizzata da decenni presso alcune popolazioni, specie del Centro e del Sud America, per trattare numerosi disturbi.

Tuttavia, non è priva di controindicazioni ed effetti collaterali che non vanno sottovalutati. Di seguito ci occupiamo di vedere a cosa serve il lapacho e come assumerlo.

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Che cos’è il lapacho

Il lapacho, lo abbiamo anticipato, è una bevanda che si caratterizza per il colore marrone e per il gusto legnoso con un tocco di vaniglia ed una leggera amarezza sul finale che si ottiene dalla corteggia della pianta localmente conosciuta  come Pau D’Arco.

Si assume sotto forma di decotto preparato a partire dalla corteccia interna e dal durame dell’albero, che contengono una serie di composti come flavonoidi, ciclopentene dialdeidi, acido benzoico e derivati ​​della benzaldeide, chinoni e furanonaftochinoni, naftochinoni e antrachinoni.

L’albero appartiene alla famiglia delle Bignoniaceae e cresce naturalmente in alcune regioni dell’America del Sud, tra cui Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Questo arbusto raggiunge un’altezza compresa tra i 15 e i 30 metri e ha foglie caduche e fiori di colore rosa brillante. Oltre che per preparare la suddetta bevanda, la sua corteccia viene diffusamente usata anche per scopi ornamentali.

Rilevante ai fini di definire la popolarità del lapacho è accennare alla grande importanza riservata alla pianta dalla quale si ricava. La Tabebuia impetiginosa ha attirato l’attenzione, per la prima volta, negli anni ’60: in Brasile e in Argentina era ritenuta una sorta di “droga/rimedio miracoloso” per trattare numerose condizioni come infezioni batteriche e fungine, febbre, sifilide, malaria, tripanosomiasi, nonché malattie dello stomaco e disturbi della vescica. Sempre negli anni ’60, il National Cancer Institute ha iniziato ad esaminare la pianta ricercando estratti vegetali in essa presenti che fossero composti attivi contro il cancro.

Benefici del lapacho

A cosa fa bene il Pau d’Arco? La corteccia interna è nota per le sue qualità antinfiammatorie naturali, per la capacità di rafforzare il sistema immunitario e aumentare la difesa delle cellule nel combattere le infezioni e di tonificare il corpo come antiossidante. La pianta è stata usata tradizionalmente per trattare il cancro, l’obesità, la depressione, le infezioni virali, fungine e batteriche e i sintomi infiammatori come il dolore, l’artrite, la colite e la prostatite sin dalla civiltà Inca.

Il tè è apprezzato in generale per le sue proprietà sedative, decongestionanti, analgesiche, antinfiammatorie, antiparassitarie, antimicotiche, antimicrobiche, antivirali e antibiotiche. In quanto ai benefici per l’intestino, il lapacho migliora le funzioni del pancreas, stimola l’appetito, ripristina e regola le funzioni digestive.

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Antibatterico

Il tè lapacho vanterebbe proprietà antimicotiche ed antibatteriche contro una grande varietà di batteri patogeni. In particolare, uno studio pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology ha scoperto che l’estratto di lapacho è efficace, in particolare, contro lo Staphylococcus aureus e l’Escherichia coli.

Tali sue proprietà sono presumibilmente dovute al fatto che le specie Tabebuia sono in grado di inibire i processi di produzione di ossigeno ed energia di batteri e funghi. Le sue proprietà antinfiammatorie rendono il lapacho efficace contro la candida: in particolare aiuta a contrastare il gonfiore e il dolore da questa causati.

Antinfiammatorio

Uno studio sui roditori ha scoperto che l’estratto di lapacho sarebbe in grado di inibire l’infiammazione cronica dal 30 al 50%. In base ai risultati derivanti dal suddetto studio, è stato dimostrato come l’estratto etanolico della corteccia interna di Tabebuia avellanedae abbia ridotto i livelli di dolore e infiammazione nelle cavie ed abbia il potenziale per essere sviluppato come farmaco terapeutico o di supporto contro le malattie accompagnate da dolore e infiammazione, inclusa l’osteoartrosi.

Aiuta a perdere peso

Secondo lo studio intitolato “Lapacho tea (Tabebuia impetiginosa) extract inhibits pancreatic lipase and delays postprandial triglyceride increase in rats” l’estratto di Tabebuia  sarebbe capace di inibire la lipasi pancreatica, un enzima noto per facilitare la digestione e l’assorbimento dei grassi grazie alla sua funzione di scindere i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo. La presunta efficacia nella perdita di peso è affidata ai risultati di un altro studio condotto sui ratti che ha scoperto che quelli trattati con l’estratto di lapacho hanno perso maggiore peso rispetto al gruppo placebo.

Combatte il cancro

La bevanda avrebbe anche proprietà antitumorali derivanti da due dei suoi composti naftachinoidi, il lapachol e il β-lapachone. Il lapachol inibisce la proliferazione delle cellule tumorali, mentre il β-lapachone mostra una forte tossicità nelle cellule umane e dei roditori.

Quest’ultimo, oltre ad essere considerato il principale composto antitumorale della pianta, esibisce un’ampia varietà di effetti farmacologici come anti-virus, anti-parassitario ed anti-infiammatorio.

Guarisce le ferite

I ricercatori hanno studiato gli effetti cicatrizzanti del beta-lapachone su cellule di topo, cellule umane e topi vivi. Si è scoperto come tale componente inducesse le cellule a rilasciare proteine ​​coinvolte nella guarigione delle ferite.

Un ulteriore tentativo è stato fatto tramite l’applicazione di un unguento al beta-lapachone sulle ferite nei topi. In questo caso ne ha velocizzato la guarigione.

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Effetti collaterali del lapacho

Il tè non è privo di controindicazioni ed effetti collaterali. La sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento non è stata stabilita, pertanto è consigliabile evitarlo durante tali delicati periodi per scongiurare pericoli sia per la mamma che per il feto/bambino.

Inoltre, può interagire con alcune medicine, per cui è importante parlare con il medico prima di berlo se si assumono farmaci, specie quelli ad azione anticoagulante. Può infatti rallentare la coagulazione del sangue in quanto inibisce i fattori di coagulazione del sangue che dipendono dalla vitamina K. Prestate attenzione se state assumendo fluidificanti del sangue ed interrompete il consumo di lapacho almeno due settimane prima di un programmato intervento chirurgico. Chi soffre di malattie renali o epatiche dovrebbe usarlo con cautela.

Studi effettuati sui ratti hanno scoperto che il principio attivo lapachol – composto fenolico naturale isolato dalla corteccia dell’albero – possiede significativi effetti abortivi e di tossicità riproduttiva per tali animali.

Tale principio attivo, che era stato studiato come probabile trattamento per alcuni tipi di cancro, è oggi considerato troppo tossico per l’uso. In ogni caso, per valutare possibili effetti collaterali nel proprio caso, si consiglia di iniziare con una piccola dose di tè Lapacho e di aumentarla gradualmente verificandone le eventuali conseguenze.

Quando assumere il Pau d’Arco?

È importante ricordare che una sua assunzione dovrebbe essere concordata con il medico. Il Pau d’arco è disponibile in commercio in diverse formulazioni. Lo si può reperite in capsule, compresse, tè di corteccia essiccata, polvere di corteccia e tinture a base alcolica.

Essendo il pau d’arco un integratore utile per favorire le naturali difese dell’organismo, lo si può assumere periodicamente a scopo preventivo per combattere i malanni di stagione o in quei casi in cui vi è un’alta possibilità di infezioni.

 

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