Invalidi con la 104, molti stanno perdendo il Bonus: attenti alle agevolazioni fiscali -greenstyle.it
Invalidi con la 104, molti stanno perdendo il Bonus: attenti alle agevolazioni fiscali. Tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Le persone con disabilità riconosciuta dalla legge 104/1992 continuano a beneficiare di importanti agevolazioni sulle bollette di luce e gas, anche se spesso ignorano le modalità per richiederle o rischiano di perderle. Nel corso del 2025, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha confermato e aggiornato i criteri per accedere al cosiddetto bonus sociale per disagio fisico, rivolto a chi necessita di apparecchiature elettromedicali che richiedono un uso continuativo dell’energia elettrica. Vediamo nel dettaglio come funziona questo sgravio e quali sono le novità più recenti.
La legge 104 del 5 febbraio 1992, fondamentale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, non prevede direttamente agevolazioni automatiche sulle utenze domestiche di luce, gas e acqua. Tuttavia, l’intervento di ARERA ha colmato questa lacuna istituzionalizzando un bonus dedicato a chi soffre di un disagio fisico certificato, che comporta l’uso continuativo di dispositivi elettromedicali.
Invalidi con la 104, molti stanno perdendo il Bonus: attenti alle agevolazioni fiscali
Per accedere a tale bonus nel 2025, la persona interessata deve presentare una domanda tramite il modulo B, disponibile presso il Comune di residenza o i Centri di Assistenza Fiscale (CAF). La richiesta deve essere corredata da un certificato rilasciato dalla ASL locale, che attesti la condizione di disabilità e la necessità di apparecchiature elettromedicali. Una volta approvata la domanda, lo sconto viene applicato automaticamente in bolletta, senza bisogno di ulteriori contatti con i fornitori di energia.

Tra i documenti essenziali per la corretta compilazione della domanda figurano:
- Codice POD per l’energia elettrica e codice PDR per il gas, presenti in bolletta;
- Documento d’identità e codice fiscale del richiedente;
- Potenza del contatore espressa in kW;
- Certificato ASL dettagliato.
Il Comune o il CAF procederà con l’attivazione della misura, visibile già dalla bolletta successiva alla conferma. L’accesso al bonus per disagio fisico è strettamente legato all’uso di apparecchiature elettromedicali che richiedono energia elettrica per il loro funzionamento continuativo. Tra i dispositivi riconosciuti figurano:
- Supporti per la funzione cardio-respiratoria, come ventilatori polmonari e concentratori di ossigeno;
- Apparecchiature per dialisi ed emodialisi;
- Dispositivi per somministrazione alimentare, quali pompe d’infusione e nutripompe;
- Ausili per la mobilità e il sollevamento, comprese carrozzine elettriche e sollevatori;
- Dispositivi per la prevenzione e cura delle piaghe da decubito.
Il certificato ASL deve specificare la gravità della disabilità, il tipo di apparecchio utilizzato, le ore di utilizzo giornaliere e l’indirizzo dove il dispositivo è installato. Nel caso del bonus gas, oltre alla certificazione medica, si richiede anche il rispetto di determinati parametri economici legati all’ISEE: il limite è fissato a 15.000 euro annui, innalzato a 30.000 euro per famiglie con almeno quattro figli a carico. L’entità dell’agevolazione varia in base ai consumi energetici e alla potenza del contatore, suddivisa in tre fasce:
- Fascia minima: fino a 600 kWh/anno, con un bonus che varia da circa 167,90 a 237,25 euro annui;
- Fascia media: tra 600 e 1.200 kWh/anno, con un bonus da 275,95 a 390,55 euro annui;
- Fascia massima: oltre 1.200 kWh/anno, con un bonus che può superare i 500 euro annuali.
