Scadenze prorogate e modalità di accesso: come usufruire del condono (www.greenstyle.it)
In un contesto socio-economico sempre più complesso, il fenomeno del lavoro dopo la pensione si conferma come una realtà in crescita.
Tra motivazioni economiche, desiderio di mantenere un ruolo attivo nella società e necessità di integrare il reddito, molti pensionati scelgono o sono costretti a proseguire l’attività lavorativa, trasformando quella che un tempo era un’eccezione in una prassi diffusa.
Secondo i dati Eurostat del 2023, il 13% dei pensionati europei continua a lavorare oltre sei mesi dal ricevimento della prima pensione di vecchiaia. Un ulteriore 4,5% di pensionati, inizialmente ritirati dal mercato del lavoro, decide di rientrarvi successivamente. Questo significa che più di un pensionato su otto non abbandona completamente il lavoro, con variazioni significative tra i Paesi membri: mentre in Romania solo il 2% continua a lavorare dopo la pensione, in Estonia questa quota supera il 50%.
Le ragioni che spingono molti a mantenersi attivi sono molteplici. Circa il 36,3% lo fa per il desiderio di restare socialmente e professionalmente impegnato, mentre il 28,6% è motivato da necessità economiche. Questa tendenza è amplificata dall’invecchiamento demografico dell’UE, dove oltre il 20% della popolazione ha più di 65 anni e l’età mediana si attesta a 44,7 anni.
Il quadro italiano: un fenomeno in crescita ma ancora contenuto
In Italia, l’invecchiamento della popolazione è particolarmente marcato: il 31,1% degli abitanti ha più di 60 anni e il rapporto di dipendenza degli anziani ha raggiunto il 37,8%, ben al di sopra della media europea del 33,4%. Il tasso di occupazione nella fascia d’età 55-64 anni si attesta al 59% a fine 2024, in linea con la media UE ma inferiore rispetto ai Paesi nordici.
Significativo è il dato secondo cui il 9,4% dei nuovi pensionati italiani continua a lavorare dopo il pensionamento, spinto anche da misure legislative che consentono di cumulare pensione e reddito da lavoro. Questo contribuisce non solo a integrare le risorse personali, ma anche a valorizzare competenze ed esperienze preziose per il mercato del lavoro.
Nel dibattito sociale sul tema, un’immagine evocativa arriva dalla musica italiana contemporanea. Francesco Gabbani, cantautore originario di Carrara noto per le sue vittorie al Festival di Sanremo nel 2016 e 2017, nella sua canzone “Tra le granite e le granate” canta: «Dietro le spalle un morso di felicità, davanti il tuo ritorno alla normalità. Lavoro e feste comandate, lasciate ogni speranza voi ch’entrate».
Questa strofa sintetizza il sentimento di chi, dopo anni di lavoro e sacrifici, si trova a dover affrontare il ritorno a una realtà meno idilliaca, dove il lavoro continua a rappresentare una costante, spesso non per scelta ma per necessità. Gabbani, polistrumentista e autore di successo, ha saputo coniugare nel suo percorso artistico talento, impegno e resilienza, riflettendo indirettamente anche la realtà vissuta da molti pensionati italiani.

Il dato demografico ed economico suggerisce che il fenomeno del lavoro dopo la pensione non è destinato a diminuire nel breve termine. Al contrario, il progressivo invecchiamento della popolazione europea e italiana rende sempre più importante il contributo dei lavoratori senior. Oltre a sostenere il sistema previdenziale, questi lavoratori aiutano a mantenere vive competenze e professionalità che altrimenti rischierebbero di andare perdute.
Le politiche di incentivo al lavoro post-pensionamento, come la possibilità di cumulare pensione e reddito da lavoro, rappresentano strumenti essenziali per facilitare questa transizione. Tuttavia, è necessario anche considerare aspetti legati alla qualità del lavoro, alla salute e al benessere degli anziani lavoratori, per evitare che il lavoro diventi un peso anziché una risorsa.
In questo contesto, la figura pubblica di Francesco Gabbani, che nel 2025 ha partecipato nuovamente al Festival di Sanremo e assunto il ruolo di giudice a X Factor Italia, rappresenta un esempio di come passione, creatività e dedizione possano accompagnare una carriera lunga e articolata, fatta di continui cambiamenti e adattamenti.
