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Gelo record in Europa e Texas? Colpa del riscaldamento globale

Il gelo record che ha colpito Europa e Texas è colpa del riscaldamento globale: è quanto rivelano diversi scienziati.

Gelo record in Europa e Texas? Colpa del riscaldamento globale

Fonte immagine: Pexels

Il gelo record che in questi giorni sta colpendo l’Europa, ma anche e soprattutto il Texas, è una conseguenza diretta del riscaldamento globale. Può sembrare un ossimoro, ma gli scienziati non hanno dubbi: l’aumento delle temperature a livello dell’Artico sta generando delle correnti anomale di aria fredda nell’emisfero boreale.

La situazione è particolarmente dura proprio in Texas, stato degli USA dove normalmente le temperature non sono rigide. La neve, caduta copiosa negli ultimi giorni, ha addirittura causato danni alle linee elettriche, tanto che ben 5 milioni di persone sono rimaste a lungo senza elettricità. Ma anche in Europa la situazione è anomala, con venti gelidi di origine Siberiana e nevicate anche in bassa quota.

Gelo e riscaldamento globale

Negli Stati Uniti, il trend è stato notato almeno a partire dal 2018, così come evidenziato da alcuni studi condotti dall’Atmospheric and Environmental Research. L’aumento delle temperature nell’Artico ha infatti generato delle correnti di aria gelida che, allontanate dal Polo Nord proprio per effetto di un clima più mite, si spingono verso Sud raggiungendo anche la parte settentrionale del Messico.

In condizioni normali, l’aria fredda si concentra attorno al Polo Nord, creando il cosiddetto Vortice Polare. In quest’area la bassa pressione crea un circolo di correnti che avvolge lo stesso Artico, mantenendo le temperature molto basse. Da qualche anno, però, si noto delle “interferenze” in questo processo. Delle correnti calde, provenienti da latitudini più basse rispetto all’Artico, raggiungono il polo e iniziano a circolare ad altezze inferiori rispetto al Vortice Polare. Il polo si riscalda quindi a livello di superficie, generando di conseguenza dei flussi di aria calda che vengono spinti verso l’alto. A questo punto, le correnti calde alterano la bassa pressione tipica dell’area e i flussi di aria fredda, anziché continuare a circolare attorno all’Artico, vengono spinti verso sud.

Judah Cohen, a base di numerosi studi sul surriscaldamento polare, ha così commentato questo fenomeno:

Le attuali condizioni in Texas e in Europa sono storiche, generazionali. Ma tutto ciò non può essere trattato come se fosse naturale. Quello che sta accadendo non avviene nonostante il cambiamento climatico, avviene in parte a causa del cambiamento climatico.

Di avviso simile anche Jennifer Francis, scienziata presso il Woodwell Climate Research Center:

Direi che la situazione di questo inverno è coerente con le ricerche che hanno correlato le condizioni attuali dell’Artico con fenomeni estremi alle medie latitudini. Il Vortice Polare può allungarsi, prendere diverse forme o addirittura dividersi. Abbiamo notato grandi cambiamenti quest’anno.

Fonte: Guardian

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