
Eni ha pubblicato Eni for 2024 – A Just Transition, il suo report volontario di sostenibilità, giunto alla diciannovesima edizione. Il documento offre una panoramica dei risultati raggiunti nel corso dell’ultimo anno nel percorso verso una transizione energetica equa, capace di bilanciare sviluppo industriale, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. In un contesto internazionale segnato da instabilità geopolitica, pressioni ambientali e trasformazioni tecnologiche accelerate, Eni ribadisce il proprio impegno a guidare il cambiamento con soluzioni innovative e concrete.
«Dobbiamo anticipare i trend, valutare i rischi e cogliere con coraggio le opportunità», scrive l’amministratore delegato Claudio Descalzi nel messaggio agli stakeholder. Una visione che ha guidato l’azienda nel perseguire i suoi obiettivi di sostenibilità, ora anche in linea con i nuovi requisiti della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) europea. Accanto al report obbligatorio previsto dalla normativa, Eni ha scelto di mantenere anche Eni for, documento integrativo pensato per rendere più accessibili e concreti i contenuti sulla sostenibilità, grazie all’uso di casi studio, interviste e approfondimenti tematici.
Decarbonizzazione e innovazione al centro della strategia
Tra i traguardi più significativi del 2024, Eni segnala la riduzione del 55% delle emissioni nette Scope 1 e 2 nel settore Upstream e una riduzione complessiva del 37% rispetto al 2018. L’azienda conferma inoltre l’obiettivo di abbattere quasi completamente le emissioni di metano entro il 2030, e punta a raggiungere la positività idrica in almeno il 30% dei suoi siti operativi più idrovori entro il 2035.
Nel report trova spazio anche il modello satellitare, approccio con cui Eni crea business integrati per generare valore sostenibile. Tra i risultati evidenziati c’è l’espansione di Plenitude, che ha superato i 4 GW di capacità da fonti rinnovabili installata, con l’obiettivo di raggiungere 15 GW entro il 2030. Plenitude serve oggi 10 milioni di clienti e gestisce 21.000 punti di ricarica per veicoli elettrici. Parallelamente, Enilive, la società per la mobilità sostenibile, ha raggiunto 1,65 milioni di tonnellate/anno di capacità di bioraffinazione, puntando a superare i 5 milioni di tonnellate annue entro il 2030, anche attraverso la produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF).
A supporto della transizione, Eni continua a investire in tecnologie all’avanguardia: il supercomputer HPC6 e l’iniziativa Eniquantic sul quantum computing testimoniano l’impegno verso soluzioni hi-tech. Anche la raffineria di Livorno è stata avviata verso una riconversione in bioraffineria, mentre Versalis, la società chimica del gruppo, è coinvolta in un rilancio orientato a una maggiore sostenibilità economica e ambientale.
Giustizia sociale e cooperazione internazionale
Oltre alla decarbonizzazione, il concetto di Just Transition per Eni significa anche rispetto dei diritti umani, inclusione e valorizzazione delle persone. Nel 2024, l’azienda ha intensificato le attività di prevenzione della violenza contro le donne e ha promosso il miglioramento delle condizioni di lavoro lungo la filiera dell’agri-feedstock, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e l’International Finance Corporation (IFC).
L’azione di Eni si è concretizzata anche a livello territoriale, con oltre 100 progetti attivi in 21 Paesi, focalizzati su accesso all’acqua, salute, istruzione, energia e sviluppo economico locale. Un impegno coerente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che rafforza il ruolo dell’azienda non solo come attore industriale, ma come promotore di valore condiviso e duraturo per le comunità in cui opera.
Con Eni for 2024, l’azienda riafferma la volontà di essere protagonista di una transizione energetica giusta, capace di generare benefici ambientali, economici e sociali. Un percorso che punta su integrazione, innovazione e responsabilità per affrontare con visione le sfide del futuro.