
Nuova direttiva UE: devi toglierla da casa o ti becchi una multa - Greenstyle.it
L’Europa, con una nuova direttiva, ha deciso: devi farla rimuovere subito da casa o ti becchi una ulta salata.
La Commissione Europea ha intensificato le sue politiche per l’efficientamento energetico degli edifici, con un focus particolare sulla progressiva eliminazione delle caldaie tradizionali alimentate a combustibili fossili nelle abitazioni europee.
La nuova regolamentazione, inserita nel pacchetto aggiornato della direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), mira a trasformare il patrimonio edilizio comunitario entro il 2050, puntando a una drastica riduzione delle emissioni inquinanti.
La fine delle caldaie a gas: scadenze e obblighi per l’Italia e l’Europa
La direttiva europea stabilisce tappe precise per abbandonare le caldaie tradizionali: dal 2025, in Italia e negli altri Stati membri, cesseranno le agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’installazione di apparecchi a combustibili fossili. Il termine più stringente è fissato al 2040, data entro cui dovrà essere completata la totale eliminazione delle caldaie alimentate esclusivamente a gas metano o altri combustibili fossili. La Commissione Europea richiede ai governi di predisporre piani concreti e misure efficaci per raggiungere questo traguardo, che non è solo indicativo ma vincolante per le politiche energetiche nazionali.
In caso di mancata rimozione delle caldaie obsolete, sono previsti controlli tecnici e sanzioni pecuniarie, sottolineando la necessità di un adeguamento rapido per evitare multe. Le nuove linee guida europee identificano due principali soluzioni per la dismissione delle caldaie tradizionali:
- Sostituzione con sistemi a basso impatto ambientale, quali pompe di calore, impianti solari termici e reti di teleriscaldamento che utilizzano energia rinnovabile.
- Conversione delle caldaie esistenti per l’utilizzo di combustibili rinnovabili, in particolare biometano e idrogeno.
L’approccio più efficace è quindi una combinazione di queste due strategie, accompagnata dalla decarbonizzazione delle reti di distribuzione del gas. Ciò significa che le infrastrutture attuali potranno essere riutilizzate solo se adeguate per fornire combustibili a basso contenuto di carbonio, aprendo un importante scenario di transizione tecnologica. Attualmente, in Italia l’impiego del biometano è ancora marginale rispetto al fabbisogno nazionale. La produzione annuale si aggira intorno ai 500 milioni di metri cubi, mentre il consumo domestico di gas supera i 61 miliardi di metri cubi nel 2024.

Questo divario evidenzia come la diffusione su larga scala di combustibili rinnovabili nel settore residenziale richiederà tempo, investimenti ingenti e un potenziamento significativo delle infrastrutture di rete. La Commissione Europea, nel pacchetto normativo, sollecita inoltre una semplificazione delle procedure burocratiche legate agli interventi di ristrutturazione energetica. Entro la fine del 2026, infatti, ogni Paese dovrà presentare un piano finale che includa misure per snellire le autorizzazioni, con particolare attenzione alle difficoltà legali e finanziare dei condomini, spesso ostacolo alle opere di efficientamento. Per facilitare la transizione verso le case green, le linee guida UE suggeriscono interventi mirati sul piano fiscale:
- Applicazione di un’IVA agevolata per i lavori di ristrutturazione e efficientamento energetico.
- Riduzione della tassazione sull’IMU per i proprietari che effettuano interventi volti a migliorare la prestazione energetica degli immobili.
Questi strumenti, se recepiti a livello nazionale, potrebbero alleggerire i costi per famiglie e imprese, accelerando i tempi di sostituzione degli impianti tradizionali e la diffusione di soluzioni sostenibili. La direttiva EPBD riafferma così la necessità di un impegno comune tra istituzioni e cittadini per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici fissati dall’Europa, con un impatto diretto sulla vita quotidiana, che obbliga a eliminare progressivamente le caldaie a combustibili fossili e a rilanciare un’edilizia più ecologica e meno energivora.