Greenstyle Ambiente Animali Coronavirus: dal furetto la chiave per il vaccino

Coronavirus: dal furetto la chiave per il vaccino

Nel furetto il coronavirus si replica in modo molto simile all'uomo: l'animale potrà essere la chiave per cure e vaccini.

Coronavirus: dal furetto la chiave per il vaccino

Fonte immagine: Pixabay

Il furetto potrebbe diventare il candidato ideale per testare l’efficacia dei vaccini contro il coronavirus, così come anche altri trattamenti. È quanto rivela uno studio pubblicato sulla rivista science, pensato per analizzare come il virus si comporti negli animali. Il 2019-nCoV si replica in modo molto efficace proprio nei furetti, seguiti dai gatti. Non è invece efficiente in cani, suini, galline e anatre.

Lo studio è stato condotto in Cina, allo scopo di scoprire quale potesse essere l’animale da cui è avvenuto il salto di specie verso l’uomo, per migliorare la ricerca di un trattamento e di un vaccino. Il team di ricerca, condotto dal ricercatore Jianzhong Shi, ha quindi analizzato alcuni esemplari con cui la popolazione cinese è spesso in contatto. Tra questi furetti, cani, gatti, maiali e anatre, così come già accennato, il tutto in laboratori di sicurezza e garantendo il benessere e la tutela degli animali scelti.

Dai dati raccolti è emerso come il virus si replichi in modo molto efficace nelle vie superiori dei furetti, in modo del tutto simile all’uomo. In tutti gli altri animali la replicazione non appare così veloce ed efficiente, fatta eccezione per i gatti, i quali tuttavia non raggiungono i livelli del già citato furetto. A differenza dell’uomo, tuttavia, nelle due specie più colpite il virus attacca unicamente il tratto respiratorio superiore, senza raggiungere i polmoni e provocando sintomi blandi.

Proprio poiché l’infezione da coronavirus presenta ampie similitudini tra uomo e furetto, e considerando come siano da escludersi conseguenze gravi in questi esemplari, il piccolo animale potrà essere scelto per studiare la validità di farmaci antivirali e futuri vaccini. Già in passato i furetti sono stati impiegati per studiare malattie del tratto respiratorio, poiché tendono a sviluppare sintomi davvero simili all’uomo.

Fonte: ANSA

Seguici anche sui canali social