Come curare le rose sarmentose
Le rose sarmentose sono perfette per abbellire giardini esterni, pergolati e porticati: con la loro capacità di crescere fino a 10 metri d'altezza, le rose rampicanti trasformano gli spazi e rendono gli ambienti più colorati ed eleganti. Coltivarle è abbastanza semplice, poiché sono abbastanza resistenti agli agenti atmosferici, ma ogni tanto rimangono comunque necessarie delle operazioni di cura: dalla predisposizione dei sostegni fino alla potatura, si potrà ottenere una fioritura rigogliosa.
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Come curare le rose sarmentose, per roseti e porticati sempre fioriti e appariscenti? Con la loro capacità di raggiungere anche i 10 metri d’altezza, queste rose rampicanti sono molto apprezzate sia per la decorazione dei giardini che di balconi e terrazze. E, data la loro natura rustica, non necessitano di cure particolarmente complesse. Tuttavia, di tanto in tanto è necessario procedere con alcune opere di manutenzione: quali sono le principali?
Come di consuetudine, le possibilità di ottenere delle ottime fioriture dipendono soprattutto dal clima dove le rose sarmentose vengono inserite. Per questa ragione, può essere utile vagliare il parere del proprio vivaio o del proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Di seguito, qualche consiglio.
Rose sarmentose: cosa sono
Con il termine rose sarmentose si indicano le principali varietà di rose rampicanti, capaci di raggiungere altezze anche di dieci metri. Queste definizione deriva appunto dai sarmenti, ovvero i rami più flessibili, che la pianta sfrutta per aggrapparsi a pali in legno, muretti, grate e porticati.
Le rose sarmentose presentano un aspetto cespuglioso, caratterizzato da grandi e vistose foglie verdi, nonché da numerosi fusti, generalmente ricoperti di spine. Anche i fiori sono spesso di grandi dimensioni e tendono a fiorire raggruppati in mazzetti, nelle più svariate colorazioni: dal bianco candido al rosso più intenso, dal fucsia al violaceo.
Esistono migliaia di varietà di rose sarmentose, molte delle quali derivate anche da ibridi sviluppati nel corso dei secoli. Come già accennato, vengono perlopiù impiegate per abbellire giardini esterni, porticati, pergolati e muretti, ma possono essere anche coltivate in vaso.
Come curare le rose sarmentose
Come spiegato in apertura, la gran parte delle rose sarmentose non richiede cure complesse per poter crescere. Tuttavia, di tanto in tanto è necessario provvedere ad alcune opere di mantenimento e, soprattutto, provvedere alle necessità cicliche della pianta. Quali sono quelle più consuete?
Necessità delle rose rampicanti
Per assicurare un’ottima crescita delle rose rampicanti, è indispensabile provvedere alle necessità di queste piante. Per quanto sussistano delle piccole differenze tra una specie e l’altra, nella maggior parte dei casi le operazioni di cura sono comuni. Nel dettaglio:
- Clima: le rose sarmentose amano un clima mite, temperato, né eccessivamente caldo né estremamente freddo. Nella fase di quiescenza invernale possono resistere senza problemi a temperature prossime allo zero, tuttavia in questa stagione è sempre utile provvedere alla predisposizione di opportuni ripari;
- Terreno: queste piante amano i terreni ben drenanti, morbidi oppure a medio impasto, dal pH leggermente acido e con una lieve componente calcarea;
- Esposizione: le rose rampicanti hanno bisogno di una buona esposizione alla luce per poter fiorire correttamente. Si preferiscono quindi posizioni in pieno sole, dove la pianta potrà essere irrorata per almeno 6 ore quotidiane, tuttavia nei giorni più caldi dell’anno potrebbe essere utile una penombra per evitare danneggiamenti a fiori e foglie;
- Annaffiatura: le rose sarmentose possono essere annaffiate circa un paio di volte alla settimana, prestando attenzione a inumidire solamente il terreno, senza coinvolgere le foglie, evitando così di favorire la formazione di muffe o attacchi fungini. Naturalmente, ci si dovrà regolare anche con le precipitazioni tipiche del luogo di residenza, aumentando o diminuendo l’apporto d’acqua di conseguenza.
Adeguati sostegni
Naturalmente, trattandosi di rose rampicanti, un passo fondamentale per assicurare la loro crescita è fornire supporti e sostegni adeguati. Per potersi sviluppare in altezza, i sarmenti hanno bisogno di una superficie a cui aggrapparsi, affinché possa ergersi in verticale.
A questo scopo, si può far ricorso a una serie davvero varia di superfici e materiali: oltre a muretti, pergolati e porticati – meglio se dal profilo irregolare, affinché la rosa possa trovare punti d’appoggio più agevoli – è bene predisporre dei pali o delle guide già al momento della prima messa in dimora. Questa operazione si rivela particolarmente utile, ad esempio, quando si vogliono creare roseti ad arco.
Potatura delle rose sarmentose
Altro elemento fondamentale è quello della potatura, necessaria sia per ottenere dal roseto la forma desiderata, che per ottimizzare le risorse di crescita della pianta. Rami e foglie secche o malate, infatti, potrebbero sottrarre energia e nutrienti alle parti aeree sane della rosa sarmentosa, limitandone la crescita. Vanno quindi potate con una certa regolarità.
L’operazione deve essere eseguita con cesoie di dimensioni sufficienti, sempre sterili e disinfettate, procedendo con un taglio obliquo di circa 45 gradi, che ne favorisce la cicatrizzazione.
Malattie e insetti
Infine, è necessario prestare anche attenzione all’infestazione d’insetti e malattie, in particolare quelle fungine. Come già accennato, le rose sarmentose non dovrebbero essere annaffiate a livello delle foglie e dei fiori, poiché un’umidità eccessiva o un ristagno idrico potrebbero favorire proprio l’apparizione di muffe e funghi, che potrebbero portare al rapido deperimento della pianta.
Sul fronte dei parassiti, invece, gli attacchi più frequenti provengono da afidi, cocciniglie, cetonie e altri coleotteri dannosi. Possono essere limitati anche con rimedi naturali, come l’olio di neem, l’estratto di ortica o il sapone molle potassico.
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