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Chetosi: cos’è, sintomi e dieta

Come si manifesta la chetosi e come lenire i sintomi modificando il proprio stile alimentare: tutto quello che c’è da sapere sull’acetonemia.

Chetosi: cos’è, sintomi e dieta

Può capitare che l’organismo compensi un ridotto assorbimento di zuccheri con un aumento dei corpi chetonici liberati nel sangue, vale a dire composti organici di natura lipidica che vengono in genere sintetizzati dal fegato. Quando questa condizione si verifica, provocando una alterazione del metabolismo alimentare, si è in presenza di chetosi o acetonemia.

Si tratta sostanzialmente di una condizione di emergenza, di una risposta del corpo a una pluralità di situazioni differenti, alcune delle quali dipendono dallo stile alimentare che si sta seguendo, mentre altre riguardano lo sviluppo di specifiche patologie mediche.

Le cause e i sintomi

Dieta digiuno

La chetosi può scaturire da condizioni diverse, tuttavia in assenza di malattie particolari le cause scatenanti possono celarsi dietro un digiuno prolungato caratterizzato soprattutto dall’assenza di carboidrati, che si prolunga per due o tre giorni consecutivi. A tal proposito, esiste un regime dietetico abbastanza restrittivo detto “dieta chetogenica” che conduce, appunto, all’acetonemia: questa dieta si basa sull’abolizione dei carboidrati sia semplici sia complessi al fine di ottenere una perdita di peso, tuttavia il rischio è quello di far aumentare notevolmente la presenza di chetoni nelle urine esponendo a non pochi rischi. Se condotta per un lungo periodo, infatti, questa dieta può danneggiare i reni e provocare alterazioni a livello cardiaco. Per quanto riguarda le patologie che possono portare allo sviluppo di chetosi, invece, la categoria comprende il diabete, le malattie del pancreas o una condizione di alcolismo.

La chetosi dà origine a una serie di manifestazioni comuni e abbastanza riconoscibili, primo fra tutti un alito alterato che richiama il sapore dell’aceto. Possono anche manifestarsi:

  • stanchezza e sonnolenza;
  • crampi;
  • mucose disidratate;
  • disidratazione, sete e poliuria;
  • aritmie cardiache;
  • perdita di peso;
  • calo della massa muscolare;
  • mal di testa e disfunzioni cerebrali;
  • raramente anche abbassamento del PH nel sangue.

L’acetonemia si manifesta spesso nei bambini in seguito a condizioni particolari, come il digiuno ma anche la febbre, uno sforzo prolungato e intenso, una dieta ricca di grassi o in presenza di malattie congenite del metabolismo. Si tratta di un disturbo che tende a regredire con l’avanzare dell’età e che può essere trattato impostando una dieta equilibrata, evitando di eccedere con il consumo di grassi e privilegiando i carboidrati facilmente digeribili.

La dieta consigliata

Pasta

In generale, per contrastare gli episodi di chetosi è importante individuare la causa scatenante e predisporre la cura adeguata ovviamente rivolgendosi al proprio medico. Anche selezionare i cibi ingeriti quotidianamente, tuttavia, rappresenta un aiuto valido per lenire i sintomi e ripristinare una situazione ottimale. Tra gli alimenti consigliati rientrano:

  • carboidrati compresi pasta, riso e pane;
  • frutta fresca anche da consumare attraverso succhi e spremute;
  • verdure crude e cotte;
  • tisane zuccherate.

Non vanno consumati o comunque ridotti fortemente, invece:

  • grassi in generale, tra cui latte, burro, yogurt intero e formaggio;
  • cioccolato;
  • gelato;
  • biscotti e brioches;
  • carni rosse, salumi e insaccati;
  • salse come la maionese;
  • pizze farcite.

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