Cancellata la riforma Fornero, ecco cos'è la flessibilità sulle pensioni - greenstyle.it
Cancellata la riforma Fornero, che cos’è la flessibilità sulle pensioni? Scopri cosa vuol dire la nuova riforma pensionistica.
La flessibilità sulle pensioni si riferisce alla possibilità per i lavoratori di anticipare o posticipare l’uscita dal lavoro rispetto all’età pensionabile prevista dalla legge, con un sistema di penalizzazioni o incentivi economici proporzionati. Questa misura nasce dall’esigenza di superare l’eccessiva rigidità della legge Fornero, che dal 2012 ha innalzato drasticamente l’età pensionabile, causando malcontento tra categorie di lavoratori particolarmente esposti a usura fisica e difficoltà occupazionali.
Secondo quanto delineato nel nuovo disegno di legge approvato nel 2025, la flessibilità consentirà di andare in pensione già a 62 anni, con una riduzione proporzionale dell’assegno, oppure di aspettare fino a 70 anni per ottenere un incremento della pensione. Questo sistema a “scelte differenziate” intende tutelare sia chi desidera lasciare prima il lavoro, accettando un assegno più basso, sia chi intende proseguire l’attività lavorativa per garantirsi un reddito più elevato in futuro.
Riforma Fornero e flessibilità sulle pensioni, i dettagli
Un elemento di novità fondamentale riguarda la gradualità delle penalizzazioni, pensate per non compromettere eccessivamente la qualità della pensione, ma allo stesso tempo preservare la sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo termine. Inoltre, è prevista una maggiore attenzione alle categorie più fragili, come i lavoratori usuranti, per i quali saranno previste condizioni agevolate.

La nuova riforma pensionistica è vista come un tentativo vero e proprio di superare la legge Fornero, che per oltre un decennio ha rappresentato il fulcro della politica pensionistica italiana. La “cancellazione” della Fornero non significa un abbandono totale delle sue regole, ma un superamento delle sue rigidità attraverso l’introduzione di meccanismi più flessibili e personalizzati.
L’obiettivo dichiarato dal Governo è quello di costruire un sistema che possa conciliare esigenze di equità sociale con la necessità di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale. In questa ottica, la flessibilità diventa uno strumento per adattare le pensioni alle diverse condizioni di lavoro e alle aspettative di vita, evitando l’innalzamento automatico e rigido dei requisiti anagrafici.
Inoltre, la riforma prevede una revisione degli strumenti di calcolo delle pensioni, puntando a favorire una maggiore trasparenza e correttezza nel riconoscimento dei contributi versati, anche per chi ha avuto carriere lavorative discontinue o part-time.
