Codice 1701, puoi recuperare fino a 1.200 euro: corri al Caf - Greenstyle.it
In pochi lo sanno ma è possibile recuperare fino a 1.200 euro: i Caf sono sommersi dalle richiesta, ecco cosa c’è da sapere.
Con l’avvicinarsi della stagione della dichiarazione dei redditi, cresce l’attenzione verso le opportunità di recupero fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati.
I Centri di Assistenza Fiscale (CAF), infatti, stanno registrando un incremento notevole di richieste per il codice 1701, grazie al quale è possibile recuperare fino a 1.200 euro in un’unica soluzione. Vediamo quali sono le novità e come sfruttare al meglio questa agevolazione nel 2025.
Il codice 1701 e il trattamento integrativo: cosa cambia nel 2025
Il codice 1701 è strettamente collegato al trattamento integrativo, noto comunemente come Bonus Renzi, una misura fiscale istituita per sostenere i lavoratori con redditi medio-bassi. Quest’anno, grazie agli aggiornamenti normativi e alle conferme delle soglie di reddito, il bonus continua a rappresentare un sostegno economico importante per molte famiglie italiane. Il beneficio è riconosciuto ai contribuenti con un reddito annuo compreso tra 8.500 e 28.000 euro. Chi percepisce meno di 15.000 euro all’anno ha diritto a un bonus mensile pieno di 100 euro, mentre per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro l’importo viene modulato in funzione della differenza tra le detrazioni fiscali spettanti e l’imposta lorda.
È fondamentale sottolineare che chi supera la soglia dei 28.000 euro non può più beneficiare di questo trattamento. Il trattamento integrativo è esente da tassazione e non concorre alla formazione del reddito complessivo, caratteristica che lo rende particolarmente vantaggioso. La corresponsione avviene tramite i datori di lavoro, che anticipano l’importo e poi recuperano il credito fiscale con il modello F24, utilizzando appunto il codice 1701 nella sezione “Erario”. Nonostante il meccanismo previsto, molti lavoratori si trovano nella situazione di non aver visto riconosciuto o compensato il trattamento integrativo direttamente in busta paga.
In questi casi, è possibile recuperare la somma attraverso la compilazione del modello 730 nella dichiarazione dei redditi. La procedura richiede particolare attenzione nell’inserimento del codice 1701 all’interno del quadro relativo ai crediti d’imposta. Nel modello 730 è necessario indicare correttamente gli importi a credito nei riquadri “Totale A” e “Totale B”, oltre a specificare i dati relativi alla rateizzazione, al mese e all’anno di riferimento. Questo garantisce una corretta gestione della pratica e un tempestivo rimborso direttamente sul conto corrente del contribuente.

L’uso del modello 730 è particolarmente consigliato anche per la rapidità con cui avvengono i rimborsi, che risultano spesso più veloci rispetto ad altre modalità di dichiarazione. I CAF stanno intensificando le attività di supporto per aiutare i contribuenti a evitare errori nella compilazione e a massimizzare i benefici fiscali disponibili. Nel corso del 2025, i CAF hanno segnalato un aumento significativo delle richieste di assistenza legate proprio al codice 1701. Ciò è dovuto sia alla maggiore consapevolezza dei contribuenti sulle opportunità di recupero fiscale sia alle difficoltà operative nell’inserimento corretto del trattamento integrativo in dichiarazione.
Gli esperti fiscali sottolineano l’importanza di verificare con attenzione tutti i dati inseriti, poiché errori nella compilazione possono ritardare o compromettere il rimborso. Inoltre, le nuove linee guida suggeriscono di monitorare attentamente i modelli F24 inviati dai datori di lavoro per assicurarsi che il credito sia stato correttamente compensato. Per chi ha dubbi o necessità di assistenza, i CAF rappresentano un punto di riferimento imprescindibile: offrono consulenze aggiornate, strumenti digitali semplificati e un supporto personalizzato per chi intende sfruttare appieno le potenzialità del codice 1701.
La stagione fiscale 2025 si conferma quindi un’opportunità significativa per incrementare il proprio reddito disponibile, soprattutto per le fasce più vulnerabili, attraverso la corretta applicazione del trattamento integrativo e un’attenta gestione delle procedure fiscali.
