Aspetti pratici per la presentazione della domanda NASpI (www.greenstyle.it)
Si tratta di una notizia che sta mettendo in allarme tantissimi italiani che, da tempo, la percepivano, in quanto loro unico sostegno mensile. Stiamo parlando della Naspi.
A quanto pare, qualcosa cambierà da questo mese di luglio e la situazione, di certo, non farà gioire molti. Di cosa si tratta? Cerchiamo di capire insieme cosa sta succedendo e se c’è qualcosa in più che gli italiani devono sapere.
Può essere bloccato, ridotto o rimandato di qualche mese un assegno che si riceve perché si è disoccupati? Vediamo insieme di cosa stiamo parlando.
Naspi interrotta?
Quando parliamo di Naspi, subito ci viene in mente un qualcosa che ha a che fare con la disoccupazione: significa “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego”, ovvero una misura di sostegno economica prevista dall’ordinamento giuridico per garantire una continuità di reddito per coloro che vanno incontro a un periodo di disoccupazione non da loro stessi voluta.
Questa viene erogata dall’Inps ma non a tutti i cittadini che si trovano in questa condizione economica. C’è da specificare, infatti, che dalla Naspi sono esclusi i dipendenti pubblici che hanno un contratto a tempo indeterminato e gli operai stagionali del settore agricolo. La Naspi ha una durata massima di 24 mesi, periodo durante il quale il lavoratore al momento disoccupato può anche cercare e firmare un altro contratto di lavoro.
Ma sono diversi i siti che si occupano di economia che stanno avvertendo che qualcosa potrebbe cambiare proprio per la Naspi in questo periodo e, in essa, è incluso anche il datore di lavoro. Lui, infatti, può tagliare 30 giorni lavorativi. Se ti sei allontanato dal posto di lavoro per un licenziamento disciplinare, ora sarai costretto ad attendere non più solo 8 giorni, ma ben 38 per poter avere tra le mani l’assegno di disoccupazione.
Tutto quello che il lavoratore deve sapere
Si tratta di una notizia che non piacerà a tutti e cerchiamo di capire perché.

Innanzitutto bisogna stare attenti sin dal momento in cui si firma il proprio contratto di lavoro e guardare con parsimonia proprio alla voce “licenziamento” perché, anche in caso di licenziamento per giusta causa, si ottiene la Naspi, ma i tempi di attesa potrebbero essere più lunghi del previsto.
Tutto questo porta a comprendere che chi, invece, è stato licenziato dal datore di lavoro deve essere consapevole di avere delle tempistiche diverse. Insomma: una situazione che non è ancora del tutto chiara. Per questo, se ti trova in questi casi, la cosa migliore da fare è quella di chiedere ad un Caf o ad un professionista del settore che saprà darti, di certo, tutte le informazioni del caso.
