Greenstyle Benessere Salute Astemia, perché non si regge l’alcol: sintomi

Astemia, perché non si regge l’alcol: sintomi

L'astemia è per alcuni una scelta morale o religiosa, per altri una necessità obbligata: ecco perché si regge poco l'alcol e i sintomi da controllare.

Astemia, perché non si regge l’alcol: sintomi

Fonte immagine: Pixabay

L’astemia è una condizione abbastanza diffusa nella popolazione. Sono molte le persone che decidono infatti di astenersi dal consumo di alcol, per le più svariate ragioni. L’essere astemi è infatti una scelta che può essere dettata da principi morali o religiosi, ma anche dal mancato gradimento delle bevande alcoliche.

Tuttavia, per alcuni l’astemia è un percorso obbligato: è il caso di chi soffre di patologie pregresse che escludono l’assunzione di alcol o, ancora, di forti sensazioni di malessere anche dopo una modesta bevuta. In merito a quest’ultima categoria, quali sono i sintomi da riconoscere?

Astemia: cosa è, perché non si regge l’alcol

Acqua

Con il termine astemia si identifica, così come già accennato, una condizione in cui un soggetto decide di non consumare alcolici. L’origine della parola è latina e il suo significato è autoevidente: astemio deriva infatti da “abstemius”, ovvero “lontano da bevande inebrianti”.

Per alcuni il mancato consumo di alcol è una semplice scelta personale, si tratti di una questione religiosa, una necessità di salute o un mancato apprezzamento del gusto delle bevande alcoliche. Per molti, invece, l’astemia dipende dalla difficoltà nel reggere l’alcol. Per quale motivo, tuttavia, alcune persone possono bere grandi quantità di alcolici senza sperimentare grandi conseguenze e altre provano malessere anche dopo un sorso?

Sono molti gli elementi che possono determinare la capacità più o meno profusa di reggere l’alcol, chiamati scientificamente “fattori di tolleranza”. La prima spiegazione è di natura genetica. Di recente è infatti stato identificato un gene responsabile dell’assorbimento e della scomposizione dell’alcol: chi lo possiede riesce a bere maggiori quantità di alcolici, senza sperimentare particolari alterazioni a livello motorio e psicologico. Il gene stesso è in grado anche di spiegare perché alcune popolazioni reggano meglio l’alcol di altre. I Paesi affacciati sul bacino del Mediterraneo, ad esempio, sembrano sopportare con più facilità dosi elevate rispetto ai corrispettivi del Centro e del Nord Europa.

Ancora, la capacità di sopportare l’alcol è determinata anche dalla presenza di un apposito enzima, deputato a scomporre questa sostanza. Ad esempio, le persone asiatiche solitamente presentano quantità minori di questo enzima e, di conseguenza, tendono a ubriacarsi con minori quantità di alcolici rispetto ad altre etnie.

Astemia: i sintomi

Stomaco

L’astemia non può essere ovviamente considerata una condizione medica né un problema di salute, tali da richiedere l’intervento di un professionista. Per la maggior parte delle persone astemie, la rinuncia all’alcol si basa su principi morali, ideologie e molto altro ancora.

Per altre persone, tuttavia, la rinuncia all’alcol è una scelta obbligata: nonostante il desiderio di gustare un bicchiere di vino o un cocktail alla moda, per questi individui bastano anche pochi sorsi per sviluppare sintomi assai spiacevoli.

Fra questi vi rientrano nausea, vomito, rossore, sensazione di calore, perdita di conoscenza, capogiri e svenimenti, rash cutanei, orticaria, respiro affannoso e tanto altro ancora. Dei sintomi molto affini a quelli di una comune ubriacatura, tuttavia dall’origine opposta. Gli individui colpiti da questa peculiarità sperimentano grave malesseri anche senza specifiche alterazioni a livello psicologico, segno dell’assenza di uno stato di ebrezza. Potrebbero perciò mancare dei segnali specifici tipici di questa fase, come l’abbandono delle inibizioni, la difficoltà a parlare, l’andamento ciondolante, la perdita dell’equilibrio e tanto altro ancora.

L’astemia non richiede l’intervento diretto di uno specialista, proprio poiché non è considerata una condizione medica. D’altronde, anche in caso di forte malessere è più che sufficiente interrompere il consumo di alcolici per ritornare alla più rassicurante normalità.

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

PFOA: cos’è, dove si trova e rischi per la salute
Salute

Il PFOA, o acido perfluoroottanoico, è un composto chimico utilizzato nella produzione di vari prodotti di consumo, in primis, i rivestimenti antiaderenti di pentole e padelle ed i tessuti impermeabili. Può contaminare l’acqua, il suolo e l’aria, e comportare rischi per la salute umana – grazie anche alla capacità che ha di permanere a lungo dopo il rilascio – dovuti alla correlazione esistente tra tale sostanza e il cancro nell’uomo.