
Nuove regole minacciano l'invalidità - greenstyle.it
Una nuova gestione dell’INPS riguardo le pensioni di invalidità, che potranno adesso essere ridotte o revocate secondo nuovi criteri.
Come molti sapranno, l’assegno di invalidità civile parziale è una prestazione destinata a chi ha una capacità lavorativa ridotta tra il 74% e il 99%. Bisogna inoltre vivere in condizioni economiche precarie, secondo quanto risulta nel riferimento normativo specifico, ovvero l’articolo 13 della Legge 118 del 1971.
Sembra però che le cose stiano cambiando e una nuova misura potrebbe cambiare drasticamente le carte in tavola per milioni di invalidi. C’è infatti la possibilità che le nuove indicazioni governative diano più diritti all’INPS per sospendere, ridurre o revocare l’assegno di invalidità civile parziale.
Adesso l’INPS ha più controllo
Tutto parte dalla compatibilità del sussidio di invalidità con l’attività lavorativa regolare, in breve comporta che se si lavora non si può ricevere l’invalidità. Eccezion fatta per quei casi in cui il reddito lavorativo non supera il limite previsto, in questo caso l’INPS ha chiarito che può essere mantenuto

La soglia è fissata a 5.771,35 euro annui e oltre questa cifra, l’Istituto può sospendere il beneficio e chiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite. Resta quindi da confrontare il reddito percepito dai cittadini invalidi per dimostrare se il totale rientra o meno nei limiti, dimostrando il diritto alla prestazione.
L’INPS calcola il reddito sommando tutte le entrate, anche occasionali, al netto degli oneri deducibili, quindi mette in conto una buona fetta di guadagni. Il controllo non è automatico, ma può comunque avvenire in qualsiasi momento, per regolarizzare la posizione dell’invalido parziale rispetto alla ricezione del sussidio.
Per ricevere l’assegno, rimane necessario un accertamento medico da parte di una Commissione dell’ASL, atta a giudicare il tipo di invalidità e assegnare i sussidi. Se l’invalidità viene giudicata permanente, come nel caso della perdita di un arto o della vista, di norma non sono previste revisioni.
Tuttavia, nulla vieta all’INPS di avviare controlli straordinari qualora so trovino nuove cure o tecnologie che migliorano la condizione di salute e abilità della persona. In questi casi, se la Commissione rileva un recupero parziale o totale della capacità lavorativa, l’INPS può ridurre o annullare il riconoscimento dell’invalidità.
È il caso, ad esempio, di una protesi avanzata che consente di tornare a lavorare o di un intervento medico che restituisce la vista. La decisione viene presa dopo una visita medica, ma può anche derivare dalla mancata presentazione del cittadino a una convocazione ufficiale delle Commissione.