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Allergia al pelo del cane: sintomi, test e rimedi

L'allergia al cane o al gatto si manifesta soprattutto con rinocongiutivite: in questo articolo tutti i sintomi e i rimedi.

Allergia al pelo del cane: sintomi, test e rimedi

Fonte immagine: Istock

Ogni volta che c’è una cena in una casa mai frequentata prima c’è sempre lo stesso problema: ci sarà un cane? L’allergia può diventare davvero escludente. E’ mediata da un particolare tipo di anticorpi, le IgE. Il sistema immunitario le produce in seguito all’incontro con alcune proteine dell’animale (allergeni), erroneamente percepite come dannose. Dopo l’esposizione all’allergene, il sistema immunitario reagisce inducendo un processo infiammatorio, che si manifesta soprattutto con l’irritazione delle vie respiratorie. E poi?

Allergia al pelo del cane: cosa fare?

Allergia al pelo del cane: cosa fare?
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L’allergia è davvero debilitante: ogni volta che c’è un cane in circolazione, si attiva il radar. Pericolo allergeni. A scatenare il fenomeno è una ipersensibilità nei confronti di alcune sostanze veicolate dal pelo dell’animale. L’origine dello stato allergico, in questo caso, presenta numerose variabili: si può, ad esempio, essere allergici solo ai cani di sesso maschile o a tutto il genere. I sintomi sono evidenti e molto conosciuti: rinocongiutivite; prurito a naso, palato e gola; starnuti ripetuti, ostruzione e secrezione nasale; prurito, arrossamento, lacrimazione e gonfiore agli occhi (congiuntivite allergica). Nei casi gravi può causare attacchi di asma; tosse secca; respiro corto e affannoso; respiro sibilante. Alcune persone possono manifestare anche sintomi cutanei come l’eczema e nei casi più gravi può essere necessario il ricovero.

Per essere certi di soffrire di questo topo di problematica è raccomandato il test allergologico cutaneo, noto come prick test, e quelli sul sangue per la ricerca delle IgE specifiche. Grazie all’esecuzione di questi test, talvolta si scopre che a provocare l’allergia non è in realtà l’animale domestico, ma gli acari che si annidano nel suo pelo. Chi, sulla base dell’auto-osservazione, pensa di essere allergico a un animale, può chiedere al medico di eseguire i relativi test cutanei ed ematici. Anche i graffi di gatti e cani possono provocare irritazioni e gonfiori della pelle di natura allergica ma molto spesso si decide di non separarsene per un legame affettivo.

Alcuni allergeni rimangono nell’ambiente domestico per mesi, se non anni, dall’allontanamento dell’animale. Per contrastare l’allergia si può ricorrere a un trattamento farmacologico, basato soprattutto sull’uso di antistaminici, spray nasali a base di corticosteroidi e dei recenti spray contenenti sia lo steroide nasale sia l’antistaminico in un’unica formulazione. Le persone con un’allergia pronunciata e importanti limitazioni della qualità di vita possono prendere in considerazione l’idea di sottoporsi a un’immunoterapia specifica. Per un risultato ottimale, sarebbe meglio dare via l’animale che si possiede.

 

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