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Alitosi da fegato: cosa fare

Quali sono le cause e i sintomi che possono portare all'alitosi da fegato e cosa fare in caso di manifestazione del disturbo.

Alitosi da fegato: cosa fare

L’alitosi o alito cattivo è un disturbo che può colpire a qualsiasi età. Molteplici possono essere le cause, tra le quali figurano alcune problematiche a carico del fegato. Si tratta di un problema da non sottovalutare, ma che necessita di essere valutato con attenzione al fine di escludere la presenza di patologie di particolare gravità.

Oltre al risvolto medico, che assume carattere primario nel trattamento dell’alitosi, tale disturbo presenta indubbie ripercussioni sociali. Potrebbe rendere più difficoltose alcune tipologie di relazioni (quelle affettive come quelle lavorative), danneggiando l’autostima di chi ne soffre.

Tra le possibili cause vi sono una serie di disturbi gastrointestinali, tra le quali ad esempio la stipsi, come malattie che interessano quello respiratorio, l’assunzione di farmaci diuretici, stress o una cattiva igiene orale. All’origine dell’alito cattivo o alitosi possono trovarsi anche patologie quali l’insufficienza renale cronica, il diabete mellito (spesso associato ad alitosi da corpi chetonici) e alcune malattie epatiche.

Fegato 3D
Fonte: Human Body Organs Anatomy (Liver) / Shutterstock

Problemi al fegato

Uno dei problemi al fegato che può portare all’alitosi è la cirrosi epatica. Questo si traduce nell’emissione di un odore pungente, definito “foetor hepaticus” e che consiste nel rilascio durante la respirazione di alcune sostanze (come ad esempio il dimetilsolfuro) dall’odore fortemente sgradevole.

In generale si parla di alitosi da fegato qualora l’organo epatico non riesca ad espletare correttamente le proprie funzioni, sia in caso di accumulo di tossine che in presenza di altro tipo di patologie o di alcune alterazioni nel metabolismo. Un consulto con il proprio medico curante servirà per indirizzare il paziente verso l’approccio ottimale per il proprio specifico caso.

Carciofi
Fonte: Artichokes / Shutterstock

Cosa fare

In presenza di diagnosi emessa dal proprio medico curante o da uno specialista è bene aderire alle prescrizioni ricevute senza procedere a tentativi di automedicazione. L’interessamento del fegato può comprendere un ampio ventaglio di effetti collaterali e controindicazioni, che dovranno essere valutate con attenzione dal dottore.

Vi sono tuttavia alcuni passi che possono essere compiuti per alleviare il problema riducendo il disagio legato all’alitosi. L’alimentazione può giocare un ruolo importante, a cominciare dall’eliminazione di cibi e bevande che influiscono in maniera negativo sul funzionamento epatico.

Meglio evitare il consumo di alcol, l’eccessivo consumo di prodotti contenenti zuccheri aggiunti, grassi di origine animale e altre sostanze chimiche che possono intossicare il fegato. Più opportuno scegliere fibre alimentari da vegetali, meglio se da agricoltura biologica.

Benvenute le vitamine A (ad esempio carote, spinaci, broccoli, peperoni) ed E (es: verdure a foglia verde, tra le quali spinaci e broccoli, cereali a grano intero e noci). Per aiutare il fegato a rimuovere le tossine in eccesso sono ritenuti molto efficaci l’aglio, il carciofo e il cardo mariano.

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