Greenstyle Sostenibilità Consumi Agricoltura simbiotica: cosa è

Agricoltura simbiotica: cosa è

L'agricoltura simbiotica è un tipo di coltivazione che presta attenzione alla varietà microbiologica del terreno: ecco come funziona.

Agricoltura simbiotica: cosa è

Fonte immagine: Pexels

Negli ultimi anni si sente parlare con sempre più frequenza di agricoltura simbiotica, un nuovo processo di coltivazione che permette di favorire la crescita delle piante, garantire un’efficace fertilizzazione del terreno e un approvvigionamento di verdura sana, gustosa e salutare. Sono già molti i prodotti in commercio ottenuti grazie all’agricoltura simbiotica e, fatto di certo comodo per i consumatori, è decisamente semplice identificarli, poiché il ricorso alla tecnica è riportato su etichette e confezioni. Ma quali sono i principi di questo nuovo ambito dedicato alla coltivazione e, soprattutto, quali i vantaggi?

Così come accade per ogni tipologia di coltivazione, anche l’universo dell’agricoltura simbiotica si affida a processi complessi, derivati da profondi studi e da anni di perfezionamento delle tecniche. Quello che segue è quindi un approfondimento dal carattere generale, allo scopo di agevolare la comprensione per i consumatori che si avvicinano a questo mondo per la prima volta.

Agricoltura simbiotica: cosa è?

Piantina

Per agricoltura simbiotica si intende un processo di coltivazione, definito da un dettagliato disciplinare, basato sulla valorizzazione dell’azione congiunta di tutti gli attori che concorrono alla catena alimentare: la terra, gli animali e l’uomo. Fra questi, è proprio nella cura del suolo che l’agricoltura simbiotica raggiunge i suoi massimi risultati: questa tipologia di coltivazione, infatti, si focalizza su tutti i microorganismi buoni presenti nel terreno – come funghi, batteri e lieviti – poiché lavorano in simbiosi con la pianta, rafforzandola, mantenendola in salute e garantendo la produzione di frutta e verdura di elevatissima qualità. Un approccio, quindi, che tiene conto dell’enorme varietà microbiologica presente nel suolo: in pochi grammi di terreno, infatti, possono essere presenti oltre cento milioni di organismi, il cui insieme è definito biota microbico, che collaborano per rispondere a tutte le esigenze della pianta.

Al centro di questo processo vi è la micorriza, ovvero quell’associazione di simbiosi che nel terreno si viene a creare tra un elemento buono, come alcuni funghi, con l’apparato radicale della varietà coltivata. Grazie alla micorriza, incentivata dall’agricoltura biologica con l’immissione di microorganismi positivi, si viene a creare uno scambio vantaggioso fra tutti questi attori. Gran parte dell’attenzione dell’agricoltura simbiotica viene perciò rivolta alla rizosfera, ovvero quella porzione del suolo che avvolge le radici delle piante offrendo nutrimento, acqua e protezione dagli agenti dannosi.

Gli effetti di questa simbiosi non riguardano però soltanto i microorganismi e le piante. Coinvolgono anche gli animali, ad esempio, poiché si avvalgono di vegetali dall’elevato potere nutrizionale, essenziali per la loro salute e, di conseguenza, anche per prodotti derivati dall’insuperabile qualità. Ma anche l’uomo, poiché parte finale di questo processo virtuoso.

Agricoltura simbiotica: i vantaggi

Germogli

Proprio poiché basata sul rafforzamento dei legami tra gli organismi presenti nel terreno e le piante coltivate, l’agricoltura simbiotica non può che caratterizzarsi per degli indubbi vantaggi. Innanzitutto, questo approccio rispetta e incentiva il ciclo naturale della catena alimentare, valorizzandone ogni passaggio, dalla terra agli animali, fino all’uomo.

Ancora, l’agricoltura biologica rafforza e potenzia le radici delle varietà coltivate, in grado di resistere maggiormente all’azione degli agenti esterni, per una protezione naturale tale da limitare sensibilmente il ricorso a prodotti chimici. Segue quindi la produzione di frutta e verdura dall’altissimo apporto nutrizionale, dove la materia prima è portata al suo massimo biologico, un aumento della fertilità dei campi e un maggiore rispetto per la conservazione dell’ambiente.

Non è però tutto, poiché questo tipo di agricoltura offre grandi benefici anche dopo la raccolta, ovvero nel momento del consumo. Ricorrere ad alimenti dalle elevate proprietà nutrizionali permette all’organismo di approfittare di tutti gli elementi – vitamine, proteine, sali minerali e fibre – per rimanere in forma e in salute. Ancora, i prodotti ottenuti tramite agricoltura simbiotica incentivano le funzioni della flora batterica intestinale, indispensabile per il mantenimento di soddisfacenti livelli di salute e una delle prime barriere contro gli attacchi esterni. Non ultimo, contribuisce alla riduzione di alcune patologie moderne legate all’alimentazione, tra cui diabete e obesità, tramite l’assunzione di cibi che non appesantiscono l’organismo.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Quali sono le certificazioni per l’agricoltura biologica?
Ambiente

Le certificazioni in agricoltura biologica sono un requisito essenziale per accertare l’effettiva origine biologica e sostenibile dei prodotti agro-alimentari. In Europa, per ottenere la certificazione bio è necessario rispettare i requisiti previsti nel regolamento UE 2018/848.