Addio al medico di base gratis: il dottore di famiglia diventa ufficialmente a pagamento - greenstyle.it
Addio medico di base gratis: visite e prescrizioni potrebbero presto richiedere un pagamento, con impatto sulle fasce più fragili.
Per decenni, in Italia, il medico di base è stato un punto di riferimento fondamentale: una certezza a cui rivolgersi per malanni quotidiani, consigli, prescrizioni o piccoli controlli, tutto senza costi aggiuntivi. Oggi, però, questa sicurezza sembra vacillare. Recenti ipotesi legislative e sviluppi normativi indicano che anche le prestazioni del dottore di famiglia potrebbero diventare a pagamento, con conseguenze importanti per cittadini e famiglie.
Non si tratta di una questione meramente economica: in gioco c’è il principio stesso della sanità pubblica universale, accessibile a tutti, indipendentemente dal reddito. Se la gratuità del medico di base venisse meno, anche una semplice visita o una prescrizione potrebbero trasformarsi in un onere, creando una barriera per chi più ha bisogno di cure costanti.
Cosa cambierebbe con il medico di base a pagamento
L’ipotesi sul tavolo prevede che ogni prestazione medica, anche la più ordinaria, possa richiedere un pagamento al paziente. Malanni stagionali, febbre, tosse o la richiesta di un certificato medico potrebbero non essere più garantiti senza costi aggiuntivi. Le categorie più a rischio sarebbero quelle più vulnerabili: anziani, malati cronici e persone con redditi bassi o discontinui. Per loro, anche poche decine di euro per una visita possono rappresentare un ostacolo significativo, con potenziali ripercussioni sulla prevenzione e sulla gestione delle patologie.
Non si tratta solo di denaro, rendere le visite del medico di base a pagamento significa aumentare i rischi di cronicizzazione delle malattie, intasare i pronto soccorso e generare costi più elevati per il sistema sanitario nel lungo periodo. A complicare ulteriormente il quadro, vi sono recenti sviluppi sulla detrazione fiscale delle spese mediche. Un caso recente riguardava una consulenza medico-legale: nonostante il contribuente avesse sostenuto il pagamento, la fattura intestata a un soggetto terzo (il Tribunale) non è stata considerata detraibile dal Fisco.

Questo episodio solleva dubbi sul futuro delle detrazioni anche per le prestazioni del medico di base: se l’interpretazione normativa dovesse essere rigida, le spese sanitarie potrebbero diventare più costose non solo economicamente, ma anche burocraticamente. In attesa di chiarimenti ufficiali, è fondamentale prestare attenzione alle modalità di pagamento e all’intestazione delle fatture per ogni prestazione medica. Una svista potrebbe comportare la perdita di eventuali agevolazioni fiscali, aggravando il peso economico delle cure.
Per i cittadini più fragili, il consiglio è monitorare attentamente le comunicazioni del proprio medico di base e delle ASL locali. Così da non trovarsi impreparati davanti a eventuali costi. La sfida più grande non è solo finanziaria, ma sociale, e richiede un dibattito urgente e partecipato. Perché la salute non può essere messa sul mercato: garantire l’accesso universale alle cure rimane una priorità imprescindibile per la società.
