La semina del prato: quando e come effettuarla
Consigli per la semina del prato in giardino: le tempistiche, la predisposizione del terreno, la scelta del seme e il mantenimento della crescita.
Un bel prato verde è il sogno di chi ha a disposizione un’abitazione con ampio giardino. L’eventuale incuranza, i danni provocati dal calpestare continuamente il manto erboso e gli interventi edili possono però rendere necessaria una nuova semina. Come procedere e quali elementi tenere in considerazione?
Sono all’incirca tre le fasi della coltivazione di un bellissimo tappeto verde: la predisposizione dell’area e del terreno, la semina vera e propria e le opere di mantenimento. Di seguito, alcuni consigli pratici, adatti anche ai neofiti del giardinaggio.
Tempistiche
La semina del prato deve essere effettuata in periodi dell’anno in cui si può garantire un adeguato riposo del terreno, per evitare che il calpestamento danneggi i neonati fili d’erba e le loro radici, affondate sotto la superficie di pochi centimetri. In genere si predilige l’autunno, in particolare settembre e ottobre: non solo si esce dall’estate, quando il prato fisiologicamente è soggetto al maggiore stress, ma così facendo fino a primavera i semi potranno facilmente attecchire e rendersi resistenti. In alternativa, si può optare per l’inizio della primavera, premurandosi di non calpestare la zona prima dell’estate inoltrata per evitare danni irreparabili.
Interventi sul terreno e scelta dei semi
Il primo quesito da risolvere è verificare se il proprio terreno sia idoneo alla crescita dell’erba. In questo senso, è particolarmente importante conoscere il PH del terriccio, perché le varietà più comuni di erba crescono tra i 5,5 e i 7 punti di PH. Per farlo, è sufficiente raccogliere un piccolo campione e recarsi in uno dei laboratori d’analisi della propria città. Risolte le analisi, si deve passare agli interventi strutturali. Le vecchie erbacce eventualmente rimaste vanno strappate, è quindi necessario rimuovere sassi e legni che potrebbero ostacolare la crescita dell’erba e compattare la superficie superiore del terreno, rivitalizzandola prima con un rastrello e poi levigandola con pale o altri strumenti. Durante questa operazione, non bisogna trascurare le caratteristiche immodificabili dell’area: la possibile presenza di canaline per i cavi telefonici ed elettrici, eventuali sistemi per l’illuminazione esterna e la predisposizione di tubi e spruzzatori qualora si volesse installare un sistema di irrigazione automatica.
Pronto il terreno, è tempo di passare alla scelta dei semi. Bisogna innanzitutto considerare gli agenti atmosferici a cui l’erba sarà esposta e gli usi che si faranno dell’appezzamento di terra: se, ad esempio, si vive in una zona mediamente fredda o dove i raggi del sole non riescono a raggiungere direttamente il terreno perché bloccati da edifici, si deve optare per una varietà resistente come il paspalum. Qualora si desiderasse invece un prato facilmente calpestabile e poco soggetto a traumi, la scelta non può che ricadere sulla poa. Se il terreno fosse arido e poco esposto all’acqua alcune varietà di festuca potrebbero comunque attecchire, mentre per il look da tipico prato inglese si può provare il loietto perenne, anche se poco amico della siccità estiva. In commercio si trovano anche comodi preparati di mix di 3 o 4 specie ciascuno, divisi in varietà microterme e macroterme, rispettivamente adatte ai 15-20 e ai 25-35 gradi atmosferici.
Semina
La semina del manto erboso è particolarmente delicata: i semi devono essere sparsi sulla superficie del terreno nel modo più uniforme possibile, per evitare che con la crescita rimangano degli antiestetici spazi vuoti e il tappeto non sia purtroppo uniforme. I semi devono essere quindi ricoperti da un sottile strato di terreno – all’incirca 1-2 centimetri – posizionato accuratamente a mano o con il rastrello per evitare che gli stessi si spostino. Infine, la superficie va levigata e livellata in modo dolce, per permettere ai futuri fili d’erba di crescere uniformemente. L’irrigazione è molto importante: il terreno dovrà essere sempre inumidito almeno fino alla crescita delle prime pianticelle, dopodiché si dovrà annaffiare a intervalli di 24 ore per garantire lo sviluppo delle radici. Non si deve calpestare né tagliare il manto, infine, prima del raggiungimento dei 7-12 centimetri d’altezza.