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Viburno: cura e varietà della pianta

Il viburno è una pianta ornamentale molto diffusa sullo Stivale, anche perché diverse specie crescono spontaneamente su tutto il territorio italiano. Dal portamento arbustivo e dall'altezza importante, le diverse varietà di viburno si caratterizzano per la fioritura di splendidi ombrelli di petali bianchi, molto appariscenti e anche profumati. La pianta produce anche delle bacche, sebbene non sempre commestibili per l'uomo. Ecco come coltivare il viburno e come prendersene cura.

Viburno: cura e varietà della pianta

Fonte immagine: Pixabay

Il viburno rappresenta una delle varietà più apprezzate ed eleganti per decorare giardini e spazi verdi domestici, grazie ai suoi pittoreschi fiori bianchi. Molto popolari in tutta Italia, anche perché mediamente semplici da coltivare, questi arbusti possono davvero cambiare l’aspetto dei giardini, trasformandoli in ambienti mozzafiato.

La fioritura di questi alberi non è infatti solo intensa, ma anche capace di attirare nel proprio spazio verde dei bellissimi esemplari come le farfalle. Ma come si coltiva il viburno, come si cura nel tempo e, soprattutto, quali sono le varietà più diffuse?

Come già accennato, il viburno viene coltivato su tutto lo Stivale e ne esistono molteplici varietà, tutte caratterizzate da prolifiche e candide fioriture.

Di seguito, tutte le informazioni utili sia per gli appassionati di giardinaggio che per coloro che si avvicinano alla cura di questo arbusto per la prima volta.

Viburno: cosa è

Viburno, cespuglio

Con il termine popolare di viburno si indicano degli arbusti dell’omonimo genere Viburnum, appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae. Originario di Europa, America settentrionale e Asia, questo genere comprende sia arbusti cespugliosi che veri e propri alberi, con altezze comprese tra i 5 e i 10 metri.

Le varie specie che caratterizzano il viburno si possono diversificare per il loro ciclo vitale: alcune varietà sono infatti sempreverdi, altre invece presentano delle foglie caduche.

Per quanto oggi ne esistano molteplici varietà, quasi tutte condividono alcune peculiarità in comune. Innanzitutto, sia le specie caduche che quelle sempreverdi si sviluppano con moltissime ramificazioni, sulle quali prendono vita delle abbondanti foglie dentate e lobate, di intenso colore verde.

I fiori sono invece raccolti a gruppi di piccoli esemplari, fino alla formazione di caratteristici ombrelli, la fioritura è abbondante soprattutto nel periodo estivo e autunnale.

Inoltre, quasi tutte le varietà di viburno proprio in autunno producono degli abbondanti frutti, delle bacche rossastre: alcune di queste commestibili per l’uomo, anche se nella maggior parte delle specie si tratta invece di bacche moderatamente tossiche.

Questi frutti, tuttavia, sono fondamentali per numerosi insetti, tra cui le già citate farfalle e per il nutrimento di passeri e altri volatili.

Varietà più note di viburno

Viburno, rami

Come già accennato, sono diverse le varietà e le specie di viburno oggi disponibili. Una prima divisione avviene tra specie arbustive e arboree, dopodiché queste vengono ulteriormente separate a seconda della natura caduca oppure perenne delle foglie.

Tra le specie ornamentali, si citano innanzitutto tre esemplari molto diffusi lungo tutto lo Stivale, anche perché spesso dalla crescita spontanea:

  • Viburnum opulus: detto anche viburno opalo, palla di neve o pallone di maggio, si caratterizza per rami lisci e lunghi, altezza fino ai sei metri e abbondanti foglie dal profilo seghettato. I nomi assegnati alla pianta a livello popolare derivano dalla tipica fioritura di questa pianta: produce infatti degli abbondanti ombrelli di piccoli fiorellini bianchi, spesso penduli, che ricordano appunto delle palle di neve. Come facile intuire, il massimo della fioritura viene raggiunto nel mese di maggio;
  • Viburnum lantana: chiamato semplicemente viburno lantana, si tratta di una specie a foglie caduche, presenta altezze di circa cinque metri ed è molto diffuso nei boschi di tutta Italia. È noto soprattutto per i suoi profumati fiori, questi ultimi sempre raccolti a ombrello e dai petali di candido bianco;
  • Viburnum tinus: si tratta di una specie spontanea dal portamento cespuglioso e dalle foglie sempreverdi, impiegato perlopiù per la creazione di bellissime siepi. Anche in questo caso la fioritura è abbondante, raggiunge il suo picco in primavera ed è nota per il suo intenso profumo.

Vi sono poi altre specie meno diffuse sullo Stivale, scelte perlopiù per la decorazione di giardini privati o serre, ma dalle interessanti caratteristiche:

  • Viburnum prunifolium: conosciuto anche come viburbo americano, può raggiungere i 5 metri d’altezza ed è noto per la sua grande produzione di fiori bianchi, soprattutto nel periodo tra aprile e maggio. Si tratta di una delle specie di viburno dalle bacche commestibili: queste ultime sono solitamente nero-bluastro e richiamano moltissimi animali selvatici, in particolare scoiattoli, altri roditori e uccelli;
  • Viburnum odoratissimum: originario di Cina e Giappone, e dall’altezza fino a 9 metri, è conosciuto per i suoi fiori dal fortissimo profumo, tanto da inebriare i giardini anche a parecchi metri di distanza.

Come coltivare il viburno

Coltivare

Date le altezze che le varie specie di viburno possono raggiungere, la loro coltivazione avviene perlopiù in giardino. Questo non vuol dire che la pianta non possa essere coltivata in vaso, magari optando per varietà di media altezza.

Ma quali sono i passaggi da seguire per ottenere un viburno maestoso e dall’abbondante fioritura?

Necessità della pianta

Viburno in giardino

Il primo passaggio è quello di valutare le necessità della pianta: per crescere rigoglioso, il viburno ha bisogno che vengano soddisfatte alcune condizioni:

  • Clima: la pianta si adatta tranquillamente al clima mediterraneo, quasi tutte le varietà possono adattarsi sia a temperature mediamente basse che all’afa tipica dell’estate;
  • Esposizione: il viburno non disdegna un’esposizione in pieno sole, tuttavia in estate potrebbe soffrire un’eccessiva irrorazione con i raggi solari, soprattutto nelle giornate più torride dell’anno;
  • Terreno: quasi tutte le specie si adattano a una varietà molto ampia di terreni, da quelli più morbidi a quelli mediamente argillosi. È tuttavia importante che il deflusso dell’acqua sia decisamente elevato, perché la pianta non sopporta i ristagni a livello delle radici. Utile è quindi mescolare della sabbia con il terriccio di destinazione, affinché gli eccessi di liquidi possano essere facilmente smaltiti;
  • Annaffiature: l’apporto d’acqua non è mai enorme per il viburno, per la gran parte dell’anno possono essere più che sufficienti le normali piogge. In estate, tuttavia, si può procedere con annaffiatura almeno un paio di volte a settimane, nei periodi dove la siccità è elevata.

Coltivazione in vaso e in giardino

Viburno, fiore

Come già accennato, il viburno può essere efficacemente coltivato sia in vaso che in giardino. La seconda di queste opzioni rappresenta la sua dimora d’elezione, mentre il vaso è destinato alle specie dall’elevazione più ridotta.

In ogni caso, il contenitore dovrà essere sufficiente grande da accogliere le radici: sul fondo è meglio predisporre un letto di ghiaia e cocci, oppure di palline di argilla espansa, per favorire il deflusso dell’acqua. Si procede poi riempiendo con terriccio mediamente morbido, mescolato a sabbia oppure alla torba.

La coltivazione può avvenire per seme, ma si tratta di un processo molto lungo: serviranno diversi anni, infatti, affinché la pianta possa raggiungere la sua altezza definitiva. È molto più semplice procedere con piantine d’acquisto, già dell’altezza desiderata, da trapiantare nella dimora finale.

Un’alternativa è rappresentata dalla talea, che si può realizzare in estate tagliando dei rametti di circa 10-15 centimetri di lunghezza.

Questi andranno inseriti in profondità in un vaso ricolmo di terriccio e sabbia, annaffiati abbondantemente la prima volta e poi coperti con del telo in plastica. Il vaso andrà quindi posizionato in penombra e, ogni due settimane circa, innaffiato.

Le radici appariranno stabili entro un paio di mesi, quando i piccoli rametti cominceranno a produrre nuove foglie.

Come curare il viburno

Afidi

Come tutte le piante ornamentali, anche il viburno necessita di alcune cure cicliche. In particolare:

  • Potatura: i rami della pianta possono svilupparsi in modo anche vistoso, si potrà quindi procedere a dar forma alla chioma con l’aiuto di cesoie sterili, effettuando tagli obliqui sui rametti più esterni e magari anche secchi;
  • Concimazione: sebbene non fondamentale, ogni circa sei mesi è utile aggiungere al terreno del fertilizzante organico, come il compost oppure il letame;
  • Parassiti e malattie: i due insetti che maggiormente attaccano il viburno sono gli afidi e le cocciniglie. Occasionalmente si potrebbe verificare della maculatura fogliare, che richiede la potatura dei rami coinvolti.

 

Fonti

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