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Trifoglio infestante, come eliminarlo dal giardino

Il trifoglio è una delle piante infestanti più frequenti nell'orto e in giardino: ecco alcuni consigli per eliminarlo in modo del tutto naturale.

Trifoglio infestante, come eliminarlo dal giardino

Fonte immagine: Pixabay

Tra le piante infestanti che possono crescere spontaneamente in giardino, il trifoglio è certamente una delle più diffuse. Data la sua veloce moltiplicazione, questa varietà erbacea può ricoprire in poco tempo ampie aree verdi, togliendo così spazio ad altre specie. È quindi una presenza fastidiosa per chiunque voglia coltivare un orto o, ancora, un piccolo appezzamento di terreno fiorito. Ma come eliminarlo in modo semplice e, soprattutto, naturale?

Prima di cominciare, è bene sottolineare come il trifoglio non sia una varietà negativa per il terreno, fatta eccezione per la sua rapida capacità di moltiplicazione. Fa parte del gruppo delle piante azotanti, in grado quindi di incrementare il potere nutritivo del terreno, inoltre i fiori sono utili per la sopravvivenza di insetti utili all’uomo, come api e coccinelle. In assenza di specifiche esigenze, di conseguenza, non serve estirparlo.

Trifoglio: definizione e come riconoscerlo

Trifoglio

Con il termine trifoglio si indica generalmente un genere di piante erbacee, quello del Trifolium, appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Si tratta di un gruppo molto nutrito di varietà, considerando come le specie a oggi conosciute siano più di 250. Riconoscerlo è decisamente semplice: così come suggerisce il nome: presenta infatti tre foglie simmetriche, di intenso colore verde. In alcuni casi è possibile rinvenire esemplari con quattro foglie, detti appunto quadrifogli, considerati universalmente simbolo di fortuna. Poiché decisamente rari, tradizione popolare vuole che trovarne un rappresentante possa garantire la realizzazione dei propri desideri.

La pianta può raggiungere i 30 centimetri d’altezza e produce dei fiori dalle diverse colorazioni, dal bianco al violetto. Le specie più diffuse sono quelle del Trifolium pratense, detto anche trifoglio rosso, e quella del Trifolium repens, ovvero del trifoglio bianco.

Così come già accennato, per quanto sia rapidissimo nella sua moltiplicazione, il trifoglio non è sempre da estirpare. È infatti una pianta che arricchisce la quantità di azoto nel terreno e, inoltre, le radici stimolano la riproduzione di batteri noti per arricchire le qualità del terriccio. Non a caso, le varie specie di trifoglio vengono usate anche nella rotazione delle colture, per ravvivare appezzamenti precedentemente coltivati, prima di piantare nuovi ortaggi.

Trifoglio: come eliminarlo in modo naturale

Trifoglio

Nonostante le sue peculiarità positive, a volte può rendersi necessaria l’eliminazione del trifoglio: è il caso di un orto coltivato, ad esempio, oppure di uno spazio verde destinato alla crescita di altri fiori o piante ornamentali. La presenza abbondante del trifoglio, infatti, può sottrarre spazio ad altre specie o ridurre le loro possibilità di trarre sostanze nutritive dal terreno.

Per eliminare o ridurre la presenza del trifoglio, l’attenzione parte già dalla fase di concimazione del terreno. Zappare e vangare in profondità, smuovendo vivacemente le zolle, riduce infatti la possibilità di sviluppo di questa pianta. Un’abitudine sbagliata, invece, è quella di tagliare il prato per evitarne la crescita: in realtà, l’operazione favorisce la moltiplicazione, poiché le parti recise sono molto volatili e possono raggiungere porzioni di terreno non ancora coinvolte. Di conseguenza, la tosatura non dovrebbe mai avvenire prima di aver estirpato proprio il trifoglio.

Identificate le piantine presenti, sia dalle foglie che dai fiori, si può procedere ad estirparle con i più svariati metodi meccanici. Il più comune consiste nell’afferrare la pianta e, mentre ci si aiuta con un bastoncino sulla base dell’esemplare, tirare delicatamente verso l’alto. È infatti necessario non spezzare le parti aeree del trifoglio, per evitare un’ulteriore propagazione. Si tenga presente, inoltre, come la maggior parte delle specie disponga di radici decisamente lunghe, quindi l’operazione dovrà richiedere attenzione e buono spirito d’osservazione.

Per limitarne la ricrescita, infine, è bene smuovere le zolle del terreno o ricoprire l’area dove il trifoglio è stato rimosso con del terriccio abbastanza solido, bloccandone l’eventuale ricrescita.

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