I settori più redditizi per chi non ha una laurea nel 2025 - Greenstyle.it
Qualità della vita altissima e stipendi da 6.000 euro al mese: questo è un vero paradiso dove trasferirsi per lavoro.
Trasferirsi in Svizzera per lavoro rappresenta oggi una delle opportunità più concrete e vantaggiose per chi desidera migliorare le proprie condizioni economiche senza allontanarsi troppo dall’Italia.
Con stipendi che possono raggiungere e superare i 6.000 euro al mese, questa nazione si conferma meta privilegiata per professionisti e lavoratori di vari settori, grazie anche a un mercato del lavoro dinamico e a una burocrazia relativamente snella.
La Svizzera, terra di opportunità per lavoratori italiani
La vicinanza geografica e culturale, unita a un sistema economico solido, rende la Svizzera il Paese ideale per chi sogna di vivere un’esperienza lavorativa all’estero senza sacrificare la qualità della vita. In particolare, i cantoni di lingua italiana come il Ticino e le valli meridionali dei Grigioni offrono numerose possibilità, con circa 300 posizioni aperte in cui la conoscenza dell’italiano è considerata un requisito fondamentale. Le offerte di lavoro coprono diversi ambiti: dalla ristorazione, dove camerieri e chef possono guadagnare tra i 3.700 e i 4.700 euro al mese, all’edilizia con operai, carpentieri e falegnami che possono arrivare a percepire salari tra i 4.200 e i 6.200 euro mensili.
Nel settore sanitario, l’esigenza di infermieri, operatori socio-sanitari e medici specialisti è in continua crescita, mentre il comparto dei servizi e dell’assistenza clienti, soprattutto in aziende internazionali, propone stipendi lordi annui superiori ai 75.000 euro. Non meno importante è la domanda per professionisti dell’informatica e della tecnologia, come sviluppatori software, ingegneri informatici e specialisti in sicurezza informatica, i quali possono arrivare a guadagnare fino a 100.000 franchi svizzeri all’anno. Anche traduttori, addetti al marketing, vendite, contabilità e risorse umane trovano ampio spazio nel mercato con stipendi medi attorno a 75.000 euro annui.
Chi desidera trasferirsi deve innanzitutto assicurarsi un’offerta di lavoro da un datore di lavoro svizzero, poiché sarà quest’ultimo a dover richiedere il permesso di soggiorno presso il Cantone competente. Per contratti di breve durata, inferiori a 3 mesi, non è necessario un permesso specifico, ma il datore di lavoro deve comunque comunicare l’inizio del rapporto lavorativo tramite piattaforma online. Nel caso di contratti da 3 mesi a 12 mesi, si richiede il permesso L, valido per un massimo di un anno. Per contratti superiori a un anno o a tempo indeterminato è necessario il permesso B, che ha validità quinquennale e può essere rinnovato.

Una volta arrivati in Svizzera, è obbligatorio registrarsi presso l’ufficio immigrazione del Cantone entro 14 giorni, presentando documenti di identità validi, prova dell’offerta lavorativa e del luogo di residenza, come il contratto di affitto. Un discorso a parte riguarda i lavoratori frontalieri che risiedono in Italia ma lavorano in Svizzera. Per loro è previsto il permesso G, che consente di lavorare oltreconfine senza trasferire la residenza, a condizione di rientrare in Italia almeno una volta alla settimana. Questo regime è particolarmente diffuso tra coloro che desiderano mantenere legami forti con il territorio italiano pur beneficiando di salari svizzeri.
Oggi la Svizzera continua a esercitare un forte richiamo sugli italiani in cerca di un’occupazione stabile e ben retribuita, grazie a un sistema fiscale competitivo e a un mercato del lavoro aperto a diverse professionalità. La combinazione di redditi elevati, qualità dei servizi e vicinanza all’Italia rende questa destinazione particolarmente appetibile per chi vuole coniugare lavoro e benessere personale senza affrontare spostamenti troppo lunghi o complessi iter burocratici.
L’interesse crescente verso questo Paese si riflette anche nella varietà delle figure professionali richieste, che spaziano dai mestieri artigianali fino ai ruoli altamente specializzati nel campo tecnologico e sanitario, sottolineando come la Svizzera stia investendo in modo strutturale sull’attrazione di talenti per sostenere la propria economia dinamica e diversificata.
